Alva Noto, al secolo Carsten Nicolai, in tutto il panorama dell’elettronica contemporanea è, senza dubbio, una delle figure più interessanti da analizzare.
Musica, sofisticati esperimenti fra suono-scienza-architettura, installazioni audio-visive, danza (col progetto HYbr:ID Vol.1) e colonne sonore premiate con importanti riconoscimenti fanno di Alva Noto un artista da approfondire costantemente. Nato nel 1965 fra i palazzi in stile sovietico di Karl-Marx-Stadt (ora Chemnitz, in Sassonia) nella vecchia DDR, non sarebbe assurdo pensare che le atmosfere della sua città natale e di Berlino (dove si trasferisce negli anni ’90), abbiano influenzato sensibilmente il suo modo di approcciarsi alla musica e all’arte in generale.
Proprio a Berlino, dopo la caduta di quel muro che separa lo stesso popolo, fonda la NOTON, etichetta di musica sperimentale dal catalogo ampissimo, sulla quale pubblica la maggior parte dei suoi lavori che lo hanno reso un pionere dei generi glitch e intelligent dance music. Memorabili le sue collaborazioni con artisti del calibro di Ryoji Ikeda, Blixa Bargeld e Mika Vaino, tutti impegnati sul fronte della manipolazione dei segnali acustici che diventano musica. Su NOTON, inoltre, insieme con il compianto Ryuichi Sakamoto (del quale abbiamo parlato QUI all’indomani della sua morte), ha dato vita alla sua collaborazione più longeva e ad autentiche pietre miliari come “Vroon”, “Summvs” e “Glass”, dove “errori” e distorsioni si uniscono ai suoni precisi ed eleganti che il giapponese genera toccando il suo pianoforte.
Alva Noto è un “intellettuale del suono”, determinato a indagare l’arte in maniera multiforme, approdando anche alla produzione di musica per il cinema, come si è accennato. Nel 2016, con Ryuichi Sakamoto è candidato ai Grammy Awards per la migliore colonna sonora nel film Revenant – Redivivo del regista premio Oscar Alejandro Gonzalez Iñárritu.
Nel 2022 si dedica alla produzione della colonna sonora del docu-film This stolen country of mine del regista tedesco Marc Wiese, conquistando al DOK.fest di Monaco di Baviera il premio come miglior soundtrack fra i documentari tedeschi. Il documentario tratta dei processi geopolitici ed economici che hanno portato l’Ecuador a diventare uno stato vassallo della Cina, superpotenza asiatica pronta a sfruttare in modo massivo ogni millimetro di suolo e le risorse naturali del Paese. Il giornalista Fernando Villavicencio, oltre a indagare sulla corruzione dilagante, conduce lo spettatore all’interno delle proteste della popolazione indigena, che si sta opponendo con tutte le sue forze alla svendita del territorio. Si tratta di un lavoro importante su una realtà pressoché ignorata dal mondo dell’informazione, e Alva Noto, con la sua sensibilità musicale, contribuisce ad arricchire il valore sociale e artistico dell’opera.
Sul sito della NOTON è riportato che «la musica accompagna sottilmente la fatica di un villaggio di montagna, immergendoci nella narrativa e nel pathos del film».
L’uscita dell’LP, composto da 19 tracce, è prevista per il 21 luglio nei 3 formati vinile, CD e digitale. Il pre-order dell’opera è disponibile QUI.
Tracklist completa:
- Ritual
- Confrontation 1
- Village 1
- Confidential Information 1
- Confidential Information 2
- Confrontation 2
- Death Laguna
- Information Policia
- Sarayaku Hidding
- Information
- Demonstration
- Info Resistance
- Sicario
- Village 2
- Storming Camp
- Legal Process
- Trail
- Swat
- Ritual Reprise