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Abbiamo raggiunto Andre Skred, ragazzo ucraino e rappresentante del canale Analogue Network che, insime a Pyramidal Decode, ha deciso di attuare un progetto “Kyiv 24th 2022” a supporto della sua terra, dove in questo momento si trova.

Analogue Network è un canale techno dell’Ucraina che ogni giorno si propone di ricercare musica fresca seguendo il rigoroso concetto di offrire una sfida leale ai musicisti, selezionando solo un numero limitato di brani dalle particolari uscite. O almeno questo lo era fino al 23 febbraio 2022, perché la mattina seguente i ragazzi del network si sono svegliati nel bel mezzo di una guerra.

La notizia dell’invasione ben presto, come sappiamo, si è diffusa ed è arrivata anche a Pyramidal Decode, producer italiano di nostra conoscenza, che aveva da poco rilasciato un podcast proprio su Analogue Network, il quale ha immediatamente pensato di attivarsi per aiutare i suoi amici ucraini. Così è nato “Kyiv 24th 2022”, una serie di various artist che ha raccolto in pochissimo tempo circa 38 artisti in giro per il mondo, i cui proventi saranno devoluti a supporto dell’Ucraina. Uno di questi DJ è anche Nicola Belligoli, aka Rhythm Assembler o MTD protagonista durante la quarantena di uno dei nostri “Homework, al quale abbiamo anche chiesto qual è stato il motivo che lo ha spinto a partecipare.

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Non è stato facile pensare di parlare con Andre quando noi eravamo seduti comodi sul divano di casa mentre lui era lì, sotto i continui colpi d’artiglieria che rimbombavano da lontano, e quella che vi stiamo per raccontare è una storia, come molte altre, di persone normali che invece di abbattersi e abbandonarsi alla paura hanno deciso di restare e resistere.

Ma adesso vi lasciamo alle parole dell’intervista che vi spiegheranno tutto.

– Andre Skred di Analogue Network

Ciao Andre, prima di tutto è un piacere già solo aver stabilito un contatto con te. Benvenuto su Parkett. Ti chiedo subito: come state tu e la tua famiglia?

Ciao Nicola e grazie per avermi invitato. Penso di poter dire che stiamo bene,  non è il momento di mostrare panico e debolezza.  Rimaniamo in contatto e ci sosteniamo l’un l’altro.

Dove ti trovi in questo momento e com’è la situazione lì?

Sono a Kyiv, a casa con un mio compagno di classe, un mio collega e il mio gatto.

Mi sono preso una vacanza dal lavoro per avere sottomano le notizie e aiutare i nostri compagni della difesa territoriale con provviste ed altre necessità. La mia opinione è che tutti dovrebbero fare ciò che sanno fare meglio, ora. Il mio compagno di classe, ad esempio, sta cercando di portare le informazioni vere ai russi attraverso il loro social network ‘VKontakte’. Lui è un blogger. Continuiamo a farlo mentre sentiamo continuamente le esplosioni.

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Non vuole essere assolutamente un giudizio ma è per capire. Una parte dell’opinione pubblica si chiede il perché di questa eroica resistenza a oltranza, dicendo che magari arrendersi risparmierebbe vite e fermerebbe la devastazione. Allora perché continuate a combattere?

Non vogliamo essere schiavi. Sappiamo come vivono le persone nelle cosiddette repubbliche di Donetsk, Luhansk e Crimea. Questa è una terra in frantumi. Dopo aver bombardato le nostre scuole, edifici residenziali e ospedali, i russi hanno provocato la nostra bestia interiore. E l’illusione che putin [volutamente scritto con l’iniziale minuscola da Andre, ndr] si fermerà se avrà successo in Ucraina è assolutamente ingenua. Non lo farà, quindi qui perlomeno lottiamo per il futuro pacifico dell’Europa, credo.

Come scena elettronica ucraina, avete modo di rimanere in contatto e riuscite ad organizzarvi? Ho letto anche una lettera aperta firmata Ukrainian Electronic Music Scene, ce ne vuoi parlare?

La scena elettronica ucraina aveva questa narrativa funky secondo cui la musica è fuori dalla politica, molti musicisti e DJ non si sono resi conto che siamo in guerra dal 2014 e hanno fatto concerti a Mosca per fare un po’ di soldi lì. Personalmente, il mio canale non ha mai supportato nessuna etichetta russa o nessuna etichetta o artista ucraino che fosse accreditato in concerti con “denaro insanguinato“. Ora, leggendo questa lettera mi sento un po’ rabbrividire, ma credo che dopo questi brutali atti ostili di “denazificazione” dalla Russia tutti, in Ucraina, si siano finalmente resi conto di cosa stanno combinando i russi.

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Invece, riguardo la scena musicale elettronica russa? Hai avuto supporto da artisti russi? Cosa pensi potrebbero fare di più, o pensi che stanno già facendo molto?

Penso che dovrebbero inviare una lettera di totale sostegno all’Ucraina e disapprovare il loro presidente. Tutti quelli che tacciono dovrebbero essere abbandonati dai club europei.

Di solito nelle mie interviste mi piace lasciare uno spazio aperto in cui gli artisti possono esprimersi liberamente. A maggior ragione in questo momento ti chiedo che, se avessi qualcosa da dire, un’istanza o semplicemente volessi condividere il tuo stato d’animo con i noi, puoi farlo.

Vorrei che tutti conoscessero meglio la situazione nell’Europa orientale e mostrassero la massima proattività in questi tempi bui. Inoltre, vorrei ringraziare il mio amico Ocheri da Israele, abbiamo recentemente fondato una nuova etichetta e vorrei dirgli Big Up, e il mio amico Francesco, alias Pyramidal Decode, per aver capito e sentito il nostro dolore ed essere stato un grand’uomo di cuore per tutto questo tempo.

Ti ringrazio Andre per il tempo che ci hai dedicato, resta forte, e questo canale ovviamente rimane aperto.

A presto, grazie a voi.

– Francesco De Marzo aka Pyramidal Decode

Pyramidal Decode

Bentornato Francesco, recentemente ci siamo sentiti e mi hai detto che avevi in mente un progetto per aiutare i tuoi amici ucraini di Analogue Network, come è nata l’idea e in cosa consiste “Kyiv 24th 2022”?

Ciao Nicola, grazie per averci invitato per parlare del nostro progetto e darci modo di diffondere il nostro messaggio; qualche giorno prima dell’inizio dell’invasione russa in Ucraina ho rilasciato un podcast su Analogue Network, canale del mio amico Andre Skred di Kyiv.

Il 24 febbraio, quando i primi missili sono stati sganciati ho subito pensato a come potessi aiutare la popolazione a difendersi dall’invasione, per questo motivo ho deciso, insieme ad Andre, di realizzare una grande release con più di 35 artisti provenienti da tutto il mondo e donare i ricavi a Savelife per aiutare le truppe ucraine a difendere il loro territorio e salvare civili.

Oltretutto il rilascio del tuo ultimo disco per Axis Records, che abbiamo lanciato anche su Parkett, è coinciso con il giorno dell’invasione russa dell’Ucraina, quali sono stati i tuoi pensieri in quel momento? So che ti sei mosso anche in quel verso.

Sì, il mio album “Cosmic Paradox” è uscito esattamente il giorno in cui è iniziata l’invasione; avendo diversi amici ucraini ho avvertito molta preoccupazione e tristezza, ma in queste situazioni credo che bisogni essere determinati a dare il proprio contributo per aiutare e supportare chi ora è in serio pericolo e difficoltà. Per questo, dopo averne parlato con Jeff Mills ed il team di Axis, ho deciso di donare tutti i ricavi del mio album alla Croce Rossa Ucraina.

 

 

– Nicola Belligoli aka Rhythm Assembler

Ciao anche a te Nicola, sappiamo che sei stato uno dei primi a condividere questa iniziativa a supporto dell’Ucraina. Ti vorrei chiedere semplicemente perché, cosa ti ha spinto a partecipare a questo progetto?

Quando sono stato contattato da Francesco (Pyramidal Decode) per questa iniziativa non ho esitato nemmeno un istante ad accettare. I motivi sono svariati, quello che stava succedendo in Ucraina era talmente assurdo e profondamente ingiusto, specialmente al giorno d’oggi, che un contributo musicale mi sembrava il minimo (essendo noi dei producer) come supporto alla causa ucraina.

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Quindi, secondo te quale ruolo può svolgere la musica in generale, con i suoi protagonisti, e in particolare quella elettronica per il miglioramento di questa condizione di guerra?

Questo tipo di iniziativa è stata utilizzata parecchio, moltissimi artisti hanno partecipato a release e various artist in tutto il mondo per supportare la popolazione Ucraina, donando i ricavati in beneficienza per le famiglie colpite da questa inutile guerra. Credo sia soltanto un piccolissimo e probabilmente quasi insignificante contributo ma allo stesso tempo credo che il segnale sia stato molto forte. L’unione e la prontezza che la musica e gli artisti in generale hanno dimostrato nei confronti di questa situazione è stato molto importante e fondamentale.

Grazie per la vostra testimonianza.

– Fine –

Alcuni link utili per dare il vostro supporto e acquistare i vari VA che sono ancora in uscita:
Facebook Analogue Network
Instagram Analogue Network
Bandcamp Analogue Network

Questa si aggiunge alle svariate iniziate del mondo elettronico a supporto dell’Ucraina.

Infine ci sembra doveroso dire che Parkett si schiera contro ogni tipo di guerra, violenza e oppressione (militare o sociale che sia), non solo quella che adesso ha coinvolto l’intero territorio ucraino, ma contro tutte quelle guerre che da sempre affligono il nostro pianeta, che è l’unico che abbiamo ma lo stiamo distruggendo.

#nowar


ENGLISH VERSION

– Andre Skred from Analogue Network

Hi Andre, first of all, it is a pleasure just to have established contact with you. Welcome to Parkett. I ask you immediately: how are you and your family?

Greetings Nicola, and thank you for having me.  I think I can say we’re okay, as we do not have the right for weakness or panic at the moment. We stay connected and support each other.

Where are you at the moment and how is the situation there?

I’m in Kyiv at my place with my classmate, my colleague, and my cat.

I took a vacation to be able to keep my hand on the news pulse and help our territorial defense comrades with proviant and other needs. My position is that everybody should do what they’re best at, now. My classmate, for example, is trying to bring the true info to the russians through their social network ‘VKontakte’. He’s a blogger. We keep it running while hearing blasts over time.

It is absolutely not meant to be a judgment but it is to understand. Part of public opinion is wondering why this heroic resistance to the bitter end, saying that perhaps giving up would save lives and stop the devastation. So why do you keep fighting?

We don’t want to be slaves. We know how people live in the so-called Donetsk, Luhansk republics, and Crimea. This is a shattered land. After bombing our schools, residential buildings and hospitals Russians provoked our inner beast. And the delusion that putin will stop if he succeeds in Ukraine is absolutely naive. He won’t, so we fight at least for Europe’s peaceful future here, I believe.

As a Ukrainian electronic scene, are you able to stay in touch and organize yourself? I also read an open letter signed ‘Ukrainian Electronic Music Scene’, can you tell us about it?

The Ukrainian electronic scene had this funky narrative that music is out of politics, many musicians and DJs didn’t realize we’re in war since 2014 and went on gigs to Moscow to make some bloody money there. Personally, my channel never supported any Russian label or any Ukrainian label or artist who was noticed in “bloody money gigs”. Now, reading this letter I feel a little cringe, but I believe after these brutal hostile acts of ‘denazification’ from russia everybody in Ukraine finally realized what are russians up to.

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And what about the Russian electronic music scene? Did you get support from Russian artists? What do you think they could do more, or do you think they are already doing enough?

I think they should make a letter of total support to Ukraine and disapprove of their president. Everybody who stays silent should be abandoned from European clubs.

Usually in my interviews I like to leave an open space where artists can express themselves freely. All the more reason at this moment I ask you that, if you have something to say, an instance or simply want to share your mood with us, you can do it.

I’d like everybody to learn more about the situation in eastern Europe and to show maximum proactivity in these dark times. Also, I would say thanks to my friend Ocheri from Israel we started a brand new label recently and I’d like to say Big Up, to my friend Francesco aka Pyramidal Decode for feeling our pain and being a big heart man all this time.

Thank you Andre for the time you have dedicated to us, stay strong, this channel remains open.

See you soon, thanks to you.

– Francesco De Marzo aka Pyramidal Decode

Welcome back Francesco, we recently spoke and you told me about your project to help your Ukrainian friends from Analogue Network, how did the idea come about and what does Kyiv, Frebruary 24th 2022?

Hi Nicola, thank you for inviting us to talk about our project and to give us a way to share our message; some days before the beginning of the Russian invasion in Ukraine I released a podcast on Analogue Network, my Kiev friend’s podcast channel.

The 24th of February, as the first missiles were dropped, I immediately thought about how I could help the population defend themselves from the invasion. For this reason I decided, together with Andre, to make a big release with more than 35 artists from all over the world, in order to donate the proceeds to ‘Savelife’ , the organization that is helping Ukrainian troops defend their territory and save civilians.

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Furthermore, your latest album for Axis Records, which we also launched on Parkett, was released the day of the Russian invasion of Ukraine, what were your thoughts at that time? I know you moved in that direction too.

Yes, my album “Cosmic Paradox” came out the exact day the invasion started. Having several Ukrainian friends, I felt a lot of concern and sadness, but in these situations I believe that we need to be commited to give our contribution to help and support those who are now in serious danger and difficulty; for this reason, after talking about it with Jeff Mills and the Axis team, I decided to donate all the proceeds of my album to the Ukrainian Red Cross.

– Nicola Belligoli aka Rhythm Assembler

Hello to you too Nicola, we know that you were one of the first to share this initiative to support Ukraine. I would simply like to ask you why, what prompted you to participate in this project?

When I was contacted by Francesco (Pyramidal Decode) for this initiative I did not hesitate for even a moment to accept. The reasons are various, what was happening in Ukraine was so absurd and deeply unfair, that a musical contribution seemed the least I could do (as we are producers) for supporting the Ukrainian cause.

So, in your opinion, which role can play music in general, with its protagonists, and in particular electronic music for the improvement of this condition of war?

This kind of initiative has been used a lot, many artists participated in a release and various artists around the world to support the Ukrainian population, donating the proceeds to charity for families affected by this useless war. I think it’s just a very small and probably almost insignificant contribution, but at the same time I believe the signal was very strong. The union and readiness that music and artists in general have shown towards this situation have been very important and fundamental. Finally, I believe that nowadays any artist, not only in the musical field, especially with a large audience and following, has the duty of not being uninvolved from events of this gravity, but must make his own “fame” available for support and help, that added to those of all the others can become concrete and real

Thanks for your sharing.