Lo storico format romano Anarchy In The Club torna a collaborare con il collettivo NUUR per la serata del 31 ottobre. Questa volta con un evento immerso nella campagna romana, in simbiosi con le atmosfere oscure della notte di halloween.
C’è un progetto a Roma che ha come obiettivo il recupero della vera e propria club culture all’interno della Capitale. Si tratta di Anarchy In The Club, fondato nel 2007 da Fabio Colicchi, con cui abbiamo già ripercorso le origini del suo spin-off estivo: Magick Bar. Nel corso degli anni, Anarchy In The Club ha lasciato un segno indelebile nella scena elettronica della città, specialmente per la sua direzione artistica ben definita e per la collaborazione con ospiti italiani e internazionali del calibro di Luke Vibert, Skee Mask, Cosimo Damiano.
L’accurata scelta di guest e resident ha permesso ad Anarchy In The Club di costruire degli eventi capaci di attirare un pubblico non solo di Roma ma di tutta Italia. Serate dall’atmosfera internazionale, sullo stampo delle grandi capitali europee della musica elettronica.
In occasione della serata di halloween, Anarchy In The Club ha confezionato un evento in collaborazione con un collettivo emergente della scena romana: NUUR. Due realtà alla seconda collaborazione unite dal desiderio di offrire a Roma un’alternativa fatta di autentico rispetto per la club culture.
Il tema della collaborazione è il concetto di antidoto, in cui la musica e l’ascolto collettivo vengono intesi come la cura contro il veleno della routine quotidiana.
Il luogo dell’evento non sarà nel cuore di Roma, bensì a Borgo Boncompagni Ludovisi, immerso nella campagna romana e lontano dal caos della città. A far risuonare la tranquillità del luogo ci penseranno tre ospiti d’eccezione. Paquita Gordon, dj milanese di fama internazionale grazie al suo virtuosismo su vinile; Gattonero, nome celebre nella scena romana per la sua costante sperimentazione; e STILL, personaggio ormai essenziale dell’etichetta PAN grazie alla sua capacità di creare crossover tra generi e stili.
Noi di Parkett abbiamo fatto qualche domanda a Fabio Colicchi di Anarchy In The Club e ai fondatori di NUUR per capire la loro visione artistica, la natura di questa collaborazione e, soprattutto, cosa ci dobbiamo aspettare dall’evento del 31 ottobre.
Ciao Fabio Colicchi, bentornato su Parkett! Dopo averci accompagnati nel tuo Magick Bar lo scorso anno raccontandoci il valore di questo luogo per l’estate romana, siamo qui per parlare della sua versione invernale: Anarchy in the Club, realtà storica della capitale dal 2007. Cosa puoi anticiparci della stagione invernale ormai alle porte? Hai progettato una particolare direzione artistica per i prossimi mesi?
Ciao Parkett, felice di essere di nuovo qui con voi!
La direzione artistica di Anarchy In The Club è sempre fresca ed inaspettata, anche per me!
Seguo con dedizione e passione quasi ossessiva la scena musicale, artistica e culturale italiana ed internazionale, per me è importante come cibo ed acqua. Quando trovo qualcosa che parla il mio stesso linguaggio, che è affine alla mia estetica sono curioso di conoscerlo, di vederlo all’opera dal vivo e soprattutto di capire come interagisce con il nostro pubblico: ecco che scatta l’invito.
Questo processo rende le cose sempre fresche ed imprevedibili anche per me. Poi ci sono gli artisti che ritengo siano dei capisaldi della nostra corrente, con cui abbiamo stipulato un patto artistico e di amicizia che ritornano ogni stagione, ci aiutano a mantenere una certa direzione.
Detto ciò, ci sono delle cose molto interessanti che, con il mio team, abbiamo progettato per questa stagione, e molte usciranno all’ improvviso, stay tuned!
Come descriveresti, da un punto di vista musicale, gli eventi di Anarchy In The Club? Quali sono le sonorità che accomunano i vostri resident ed ospiti?
La musica è l’unica cosa che conta nei nostri eventi. Siamo dei grandissimi ascoltatori e non ci siamo mai definiti in un unico genere. Negli anni abbiamo promosso ed invitato artisti provenienti da ogni angolo dell’universo musicale ed i nostri resident abbracciano sonorità e stili musicali differenti. Ma c’è una continua e ben precisa estetica che lega tutto quello che facciamo. Non abbiamo scelta, viene naturale ed è più forte di noi. Questa estetica abbraccia diversi mondi ma è sempre la stessa, in continua evoluzione. Per alcuni è evidente, viene recepita a pelle e molti si identificano in quello che facciamo, per altri è un po’ più difficile e si fermano e concentrano su altre dinamiche e dettagli. Per me vanno bene entrambi, l’importante e consegnare il messaggio.
Una domanda per NUUR: sul vostro profilo Instagram avete scelto di descrivervi come “feste fuori contesto”. Che valore ha questa frase all’interno della variegata e multiforme scena elettronica romana?
Per rispondere a questa domanda ti devo dare una panoramica di ciò che era la scena clubbing post-pandemica perché è proprio da cui che nasce NUUR e di conseguenza lo slogan che poi è anche un po’ la nostra mission.
Abbiamo tutti esperienza nell’organizzazione di eventi e nella musica quindi siamo ed eravamo assidui frequentatori di club ed eventi musicali, perlopiù techno e di musica elettronica. Questo ci ha permesso di “prendere il polso” della situazione post-Covid nella scena romana e vederci un’opportunità di fare qualcosa di nuovo.
La sensazione generale era quella di spaesamento e forse di voglia di cambiamento. In questo desiderio di cambiare abbiamo visto nel pubblico l’esigenza di uscire dal contesto club/locale tradizionale e ritrovarsi fuori in posti suggestivi e sempre nuovi (le feste che abbiamo fatto sono state nei posti più disparati: grotte, cave, ville, castelli. Davvero un po’ ovunque!), senza troppi lacci e tanta voglia di divertirsi e ascoltare buona musica in un luogo safe. In sostanza volevamo organizzare le feste a cui ci sarebbe piaciuto partecipare.
Da qui lo slogan “feste fuori contesto”
La location del vostro prossimo evento del 31 ottobre sarà una villa fuori dal caos cittadino, immersa nella campagna romana. Si tratta di una scelta casuale o combacia con gli obiettivi di NUUR e Anarchy In The Club?
(NUUR): Come dicevamo ciò che ci accomuna è essere due format nati fuori dal club, e di essere “vagabondi” alla ricerca di posti sempre nuovi e particolari, risorsa di cui la capitale è ricca. Riteniamo infatti che il contesto club attuale non sia sempre all’altezza degli artisti che ospita e che si possa trovare un nuovo equilibrio estetico tra musica e contesto.
Questa volontà di esplorare sia dal punto di vista musicale che “scenografico” ci ha portato a scegliere il Borgo Boncompagni Ludovisi, cogliamo infatti l’occasione per ringraziarli di aver scelto di collaborare con noi in un giorno importante come il 31 ottobre.
Noi per essere all’altezza del compito abbiamo messo in campo il massimo sforzo per portare grandi artisti come Paquita Gordon, che non ha bisogno di presentazioni, STILL artista di punta della scuderia PAN e Gattonero, un nostro local hero che dà sempre grandi soddisfazioni durante i nostri eventi.
Da marzo è iniziata una collaborazione tra di voi (Anarchy In The Club e NUUR) che rivedremo presto in occasione del prossimo evento del 31 ottobre. Cosa dobbiamo aspettarci da questa collaborazione?
(NUUR): La collaborazione tra noi è stata una scelta praticamente naturale. Le nostre due esperienze, anche se iniziate ad anni di distanza, combaciano per la volontà di rendere accessibile la musica e creare nuove situazioni musicali di incontro all’interno della nostra città. Anche sotto l’aspetto delle preferenze musicali ci siamo ritrovati su tutta la linea.
Poi per finire credo che un aspetto molto importante che ci accomuna sia anche l’avere un po’ di pazzia e spregiudicatezza che per fare bene questo lavoro e immaginare cose sempre nuove serve alla grande.
Infatti il risultato del primo evento del nostro format insieme, Antidoto, è stato davvero esplosivo: il live di Talpah, i set di Luce Clandestina, Gattonero e Hugo Sanchez dentro a delle grotte di un’antica miniera romana. Il pubblico ci ha dato solo feedback positivi e quindi eccoci qui per il secondo atto!
(ANARCHY): La collaborazione con i ragazzi di Nuur è nata in maniera assolutamente spontanea, era qualcosa che doveva accadere. Condividiamo una visione molto simile nelle scelte musicali, nell’ attitudine al party e nella voglia di regalare qualcosa di unico e sensato a chi presenzia ai nostri eventi. Il primo esperimento, Antidoto #1 è stato grandioso. La comunanza di intenti alla fine è la cosa che conta maggiormente.
Il creare situazioni musicali in contesti fuori dal comune è da sempre un punto chiave della nostra ricerca. Negli anni abbiamo organizzato eventi veramente in ogni tipo di luogo. Sono molto contento della location che abbiamo scelto per il party del 31 Ottobre: il Borgo è incredibile e mi affascina il fatto che sia una location dall’estetica molto “italiana”. Di solito si cerca molto la location dal feeling estero, come spazi industriali o altro e quindi sono contento di dare un po’ di discontinuità e festeggiare il 31 ottobre in uno spazio del genere.
La location è davvero stupenda: un borgo del 1200 immersa nella campagna romana. L’evento che durerà fino alle prime luci del mattino si svolgerà all’interno di antichi casali circondati da un parco gigantesco dove poter esprimere la voglia di festa, musica e ballo a 360°. Non vediamo l’ora!
I biglietti della serata si possono acquistare su RA o direttamente all’evento.
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