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La storia di Andrea Turu, ragazzo malato di SLA che ha trovato nella musica un atto liberatorio anche quando la malattia l’ha costretto all’immobilità.

C’è una storia rincuorante che riguarda un ragazzo sardo di nome Andrea Turu, residente ad Ales e che durante la sua terza decade di vita ha appreso di essere malato di sclerosi laterale amiotrofica (SLA). A partire dalla sua adolescenza, ha prima lavorato in cantiere per dieci anni insieme allo zio, e poi come pizzaiolo – un mestiere sempre abbastanza manuale ma che richiede meno forza muscolare, trovato nel momento in cui ha iniziato ad accusare i primi segni di debilitazione dovuti alla malattia. Oggi ha ventinove anni ed è ormai impossibilitato a muoversi a causa del decorso dello stato di neurodegenerazione piuttosto avanzato.

Tuttavia, Andrea non ha voluto abbandonarsi e consegnare se stesso alla sua invalidante patologia, ma anzi ha dimostrato di avere la tempra per rimanere attivo e ottimista attraverso la musica.

Reinventandosi quindi nel mondo della musica, ora da casa sua si cimenta in mix e selezioni di brani attraverso il movimento delle pupille. I malati di SLA possono avvalersi di un’interfaccia software che permette loro di decodificare i movimenti oculari (gli unici muscoli che rimane possibile muovere negli ultimi stadi della malattia) in messaggi vocali. Nel suo software è stata implementata la possibilità di poter andare a scegliere brani musicali attraverso lo stesso tipo di comandi dati attraverso i movimenti oculari. In questo modo Andrea può ascoltare e far ascoltare la sua musica. Tendenzialmente, ama spararla a volume alto come atto liberatorio e per riprendersi quel senso di vitalità inesorabilmente compromesso dalla sua condizione fisica.

andrea turu

Per cui ora, nonostante sia vincolato ad un respiratore e impossibilitato a muoversi, Andrea Turu ha comunque trovato del buono nella sua vita ed è stato in grado di trovare la sua strada verso una certa serenità grazie alla musica, con la quale diviene possibile accettare o comunque vivere con spirito costruttivo una “maledizione” come la SLA.

Come spesso accade in chi viene colpito da questo tipo di sfortune, si è acuita la sua sensibilità nei confronti di chi condivide la sua stessa condizione. E ha raccontato di avere in mente un progetto musicale inedito, che impieghi una base musicale coniugata musicalmente a voci elettroniche, con l’aiuto di altri che come lui sono affetti da SLA. Per questo progetto ha lanciato una pagina facebook chiamata “Con gli occhi“, attraverso la quale è stato contattato già da molte persone, anche se non ha ancora trovato chi tra queste sarà scelto come collaboratore.