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Noi di Parkett abbiamo la presunzione di volervi raccontare quello che succede nel mondo del clubbing e dell’elettronica provando a stare un passo avanti agli altri.

In questo periodo tradizionalmente sovraccarico di classifiche di ogni genere abbiamo pensato che una playlist potesse rappresentare al meglio non soltanto le diverse anime del nostro progetto editoriale ma anche quell’incontenibile passione che ci porta ogni giorno a confrontarci per dare la giusta forma nelle parole, nelle immagini e nei suoni a quella che prima di tutto è la nostra passione.
Ed è così che tra festival, nuove release, serate, protagonisti italiani e internazionali della consolle e della dance community è sfilato via anche questo 2017; un anno che si chiude tra positive conferme, novità interessanti e segnali di positivi cambiamenti nella scena techno italiana e internazionale che fanno già intuire le evoluzioni che dobbiamo attenderci dalla fine del decennio.
Proprio come un radar di superficie che vuole tracciare le tendenze e gli stili in ambito musicale, il segnale di Parkett è stato e continuerà ad essere attivo, intercettando, testando e filtrando nel magma sempre più informe e ribollente dell’elettronica contemporanea i DJ capaci di infiammare i dancefloor, i party e le feste che ruotano intorno ad un concept creativo ed artisticamente valido, le nuove uscite discografiche con particolare attenzione verso i producer più ispirati e le label che sperimentano e osano spingersi almeno un millimetro oltre il confine.
La redazione di Parkett vi augura un 2018 alla frequenza di bpm che più vi si addice, partendo dal recap di album ed EP che abbiamo selezionato per voi dalla “nostra” borsa di dischi, con la giusta dose di curiosità e con la decisa convinzione che la strada intrapresa sia nella giusta direzione.

 

Visible Cloaks – Reassemblage (RVNG Intl.)

 Il secondo album del duo di Portland formato da Spencer Doran e Ryan Carlile è un collage funzionale di frammenti sonori ispirato al lavoro del compositore e trombettista John Hassel. Utilizzando sample di strumenti analogici folk trasferiti in MIDI, riverniciati di elettronica ma dalle chiare influenze orientali, i Visible Cloaks realizzano una sintesi esemplare di raffinato minimalismo sospeso tra ambient, vaporwave e world music.

TC80, Etienne – Prologue (Sequalog)

Cosa c’è di nuovo nel mondo? Sequalog è il degno continuativo dello splendido lavoro fatto da TC80 su Cabaret records, musica fresca, divertente, complicata. Il primo EP è tutto a cura dei due fondatori dell’etichetta, Etienne e il già citato TC80.

JLin – Black Origami (Planet Mu)

Per molti il miglior album elettronico dell’anno, l’ultima fatica di Jerrylinn Patton è la conferma di un talento che assume i contorni di un poligono bidimensionale, dove l’avanguardia incontra i ritmi sincopati del footwork lanciati nel terzo millennio; con l’attenzione di Aphex Twin, i complimenti di William Basinski e la benedizione di Mike Paradinas.

Nick Klein – Rhinestone Cowboy (L.I.E.S.)

Fino a 3 o 4 anni fa una release come questa sarebbe stata vista dai più come un’outsider, mentre oggi possiamo considerare Rhinestone Cowboy un disco che coglie in pieno l’essenza del 2017; magari privo di sperimentazioni particolarmente ardite, ma pieno di momenti enigmatici e spiazzanti – dalla struttura, sintetizzata all’estremo, di Tourism Industry, al kick di Correspondance With An Actress che si fa spazio tra i rumori industriali attraverso un processo di sottrazione, invece che di addizione. Un EP potente ed intelligente allo stesso tempo. 

Call Super – Arpo  (Soundstooth)

La sorpresa del 2017 arriva proprio sul finale e mette al tappeto la concorrenza; Joe Seaton firma 11 tracce di incredibile varietà e ricchezza sonora, combinando texture ritmiche, synth e fiati con la genialità e la sfrontatezza di un’artista capace di estasiare l’ascolto e far divertire il dancefloor alternando sfumature, suggestioni e armoniose variazioni di ispirata dance electronic music.

Ricardo Villalobos – Empirical House [a:rpia:r]

Il sempreverde RV mette la sua firma anche sull’anno appena passato. Se a livello di set il suo operato può essere messo in discussione, per quanto riguarda le produzioni è quasi sempre una garanzia con la “G” maiuscola.

Riccardo – Let’s Move to the Future Together (Imprints Records)

Tra il meglio della techno nostrana del 2017: un LP pieno di suoni freschi, groove matti al punto giusto e synth azzeccati, il capolavoro di una delle label che sta riscrivendo il panorama della musica italiana. Un doppio disco buono per l’ascolto e per il dancefloor che segna la maturazione definitiva dell’artista ed entra di diritto nella nostra scelta per il 2017.

AA.VV. – Techno Bulldozer (Scuderia)

Techno Bulldozer, un various EP techno industriale in uscita a maggio su Scuderia Records, è uno dei prodotti discografici più interessanti di quest’anno. Nato dalla collaborazione di otto artisti europei provenienti da diverse influenze artistiche: Luciano Lamanna, BR1002, Ayarcana, OTHK e i Tolebham. Contenitore di quattro tracce caratterizzate da un sound crudo, aggressivo e graffiato da sonorità gabber, Techno Bulldozer è il risultato del giusto incontro tra vecchia e nuova scuola.

Four Tet – New Energy (Text Records)

Four Tet ha dimostrato che l’elettronica, quella di buona fattura, quella intellettuale ma emotiva, non passa mai di moda e lo ha fatto con un disco che va oltre. 14 brani tra l’ambient e l’IDM, un minimo comune denominatore: qualità.

I Hate Models – Totsuka No Tsurugi (Artscore)

Un EP uscito un po’ improvvisamente, che prosegue e arricchisce di particolari la strada del tutto personale presa dall’artista francese, il quale esce sempre di più dagli schemi della techno industriale pura per sfociare in una variante romantica di un genere che rimane pur sempre molto duro. Sequenze sognanti e melodiche si combinano a sample di voce particolarmente evocativi, talvolta sussurrati, quasi come se fossimo in un film. Mentre il four-on-the-floor, rigorosamente distorto e pervasivo, procede spedito come un treno ad alta velocità che non si cura di niente e di nessuno. A ogni release I Hate Models ci spiazza con un plot twist ogni volta diverso, e niente di ciò che viene rilasciato assomiglia a precedenti già in circolazione. Forse uno dei talenti con più personalità sulle scene attualmente. Merita senz’altro attenzione.

Domenico Crisci – Electra (Summa Cum Laude)

Electra è un altro dei lavori discografici sulla quale quest’anno abbiamo deciso di puntare i riflettori. In uscita su Summa Cum Laude, Electra è un EP composto da quattro tracce , firmate da Domenico Crisci che rappresenta ad oggi una delle figure artistiche italiane di maggiore spessore. Da ricordare in particolar modo Vai, uno dei brani più ascoltati in tutti i club europei.

Z.I.P.P.O. & Hiver – The Age Of Singularity (FIDES)

Ultima relase dell’artista in collaborazione con il duo Hiver (Vidab e Curle). Settima uscita con la sua label, Fides. L’EP, tutto italiano, è composto da quattro tracce con altrettanti stili diversi: Techno, IDM, Electro e Acid. Fanno da padroni ritmi ipnotici e affascinanti, guidati da una melodia che riesce sempre a trasportare e creare un’atmosfera singolare.

Redlight – City Jams (Hot Haus Recs)

Il produttore di Bristol, molto amato in diversi ambiti musicali (tanto nella scena raw house che in quella bassline), approda nella label di Dj Haus e sforna una hit con piano house da pelle d’oca, basso drivin’ e vocal sample da polvere d’angelo tipo “underground network” . Un disco che è già storia.

Mall Grab – Pool Party Music (Hot Haus Recs.)

L’australiano Jordan Alexander, in arte Mall Grab, è tra le più recenti rivelazioni del panorama internazionale. Il 2017 è l’anno della sua consacrazione definitiva; l’anno in cui si è smesso di considerarlo alla stregua di un “semplice” un astro nascente. L’EP “Pool Party Music“, in cui spicca l’instant classic B.F.O.D.A.A.S. ne è la dimostrazione. Un disco maturo, caldo, coinvolgente. Senza dubbio tra le uscite più interessanti dell’intero anno.

Azura – Paraiso ’89 (World Building)

La label di Ari Goldman dei Beautiful Swimmers ci regala una gemma balearic destinata anch’essa al rango di “future classic”. Onde e piano happy, strings epic e un riff che fa il verso a “People Hold On”. Una hit del Pikes Hotel.

VV. AA. – Dekmantel 10 Years 06

Il 2017 è stato indubitabilmente segnato dai festeggiamenti di Dekmantel per i suoi dieci anni. Festeggiamenti che hanno compreso una serie di otto EP che hanno visto protagonisti nomi come The Egyptian Lover, Randomer, Donato Dozzy, Levon Vincent e molti altri. Una delle ultime uscite comprendeva un’incredibile traccia di Young Marco, un capolavoro di rara ricercatezza caratterizzato da sonorità particolari e originali che rendono la numero 06 la miglior uscita della serie e degna di menzione in questo elenco del meglio dell’anno.

Faze Action feat Nina Miranda – “Vamos Pintar” (Faze Action Rec)

Lo storico duo di nu house Faze Action ad Ottobre di quest’anno esce con un disco per l’estate “Vamos Pintar”: cocktail, ombrellini e un suono house ’90 (date un ascolto anche alla più esplicita dub) che fa pan dan con la sensuale voce storica degli Smoke City, Nina Miranda.