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Una delegazione di club di Berlino si sta battendo per ottenere il riconoscimento come istituzioni culturale, al pari di teatri e sale d’opera.

Un gruppo di attivisti e proprietari di club di Berlino si è presentato la settimana scorsa davanti a una commissione parlamentare con una proposta molto semplice: equiparare lo status legale dei club a quello dei teatri.

Una proposta radicale, che però sembra essere una possibile e veloce soluzione per i problemi che stanno vivendo attualmente i club tedeschi. A Berlino, negli ultimi dieci anni, hanno chiuso i battenti più di 100 club e 25 attualmente sono a rischio chiusura. Il punto focale della questione, a detta della Clubcommission Berlin, è quello della gentrificazione della città e delle relative problematiche che inevitabilmente questa porta.

L’ultimo in ordine di tempo a rischiare seriamente la chiusura è il Griessmuehle, di cui vi parlammo poche settimane fa in questo articolo.

I proprietari, fra le altre cose, denunciano i costi di gestione e di affitto insostenibili, la mancanza di investimenti e l’edilizia selvaggia. Tutto ciò ha portato i club a riceve sempre più denunce da parte dei sempre più numerosi vicini per inquinamento sonoro.

Attualmente, i club sono riconosciuti come sale d’intrattenimento (al pari di casinò e bordelli), il che non prevede alcun tipo di tutela statale. L’ottenimento dello status di istituzioni culturali, invece, darebbe ai locali molti e grandi vantaggi. Uno su tutti, i proprietari e le relative venues potranno richiedere sovvenzioni statali, al pari delle fondazioni operistiche e teatrali. Si andrebbe così a bypassare l’intervento degli investitori privati, che negli ultimi anni progressivamente avevano iniziato a scarseggiare, anche a causa delle problematiche derivanti dalla attuale legislazione.

L’ottenimento dell’equiparazione permetterebbe anche di introdurre vincoli edilizi e architettonici per tutti i nuovi e vecchi edifici adiacenti ad un club. Come avviene già per teatri e sale da concerto, saranno le costruzioni adiacenti a doversi dotare di barriere anti rumore e insonorizzazioni, e non viceversa come attualmente la legge richiedeva.

Pamela Schobess, proprietaria del Gretchen e portavoce del movimento, durante una intervista ha sottolineato i due dati più importanti. La vita notturna a Berlino porta 3 milioni di turisti ogni anno, per un guadagno stimato di 1,5 miliardi di euro. Se già in queste condizioni la club-life resiste e prolifera, l’accesso alle sovvenzioni statali (che sono circa 400 milioni di euro, di cui attualmente 100 solo per le fondazioni operistiche) permetterebbe di risollevare una situazione che comunque si sta facendo sempre più difficile per proprietari e fruitori.