Il governo di Berlino ha messo a disposizione dei locali notturni un milione di euro. Londra, nel frattempo, vuole introdurre una legge apposita per la protezione dei propri club.
Non è un caso che Londra e Berlino siano due tra le città più importanti al mondo a livello di nightlife e musica elettronica. L’oculatezza delle rispettive amministrazioni ha permesso e sta permettendo ai locali di queste città di avere ampi spazi di manovra e di sfruttare investimenti mirati.
L’ultima novità, per quanto riguarda la capitale tedesca, riguarda la recente collocazione di un’ingente somma di denaro a favore dei club berlinesi. In particolare, il governo della città ha deciso di destinare un milione di euro in favore dell’insonorizzazione dei locali notturni e degli edifici vicini.
“In una città densamente popolata, dove lo sviluppo residenziale è vicino a luoghi in cui si fa musica, è necessario investire nella protezione dal rumore per assicurare la convivenza.”
Queste le parole di Lutz Leichsenring, portavoce della commissione dei club berlinesi. Il provvedimento arriva in seguito a un periodo difficile per la vita notturna a Berlino, con la chiusura di circa 170 esercizi nel periodo che va dal 2011 al 2015. Per la precisione, i fondi dovranno essere usati per l’insonorizzazione dei club, delle finestre degli edifici contigui e la predisposizione di barriere anti-rumore per gli spazi all’aperto.
A Londra si fanno considerevoli progressi sullo stesso fronte. Il sindaco Sadiq Khan, già famoso per l’attenzione posta sulla questione Fabric e sulla vita notturna della propria città in generale, ha intenzione di far approvare un’importantissima norma concernente i rapporti tra i locali e palazzi nei dintorni. Questa novità prevede che siano i costruttori a doversi assicurare che gli edifici da loro costruiti non siano disturbati dalla musica proveniente da un già esistente locale vicino.
In altre parole, se dovesse essere costruito un condominio a pochi passi da un club, sarà il costruttore a pagare affinché il proprio palazzo sia insonorizzato a dovere, dato che sarebbe sua la responsabilità di lamentele da parte degli inquilini.
I provvedimenti presi dai governi delle due città lasciano l’amaro in bocca a chi vive in Italia. La scena europea è spinta dalla presa di coscienza di alcuni amministratori “illuminati”, che hanno ormai capito l’importanza economica, sociale e culturale della vita notturna. In Italia, invece, la scena è appesantita da zavorranti limiti riguardanti gli orari d’apertura, i limiti sonori e la tassazione degli esercizi operanti nel settore che, come se non bastasse, sono particolarmente schiacciati dalla burocrazia.