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Nel 2024 ricorre un anniversario importante: i 500 anni della Black Music in Gran Bretagna. Per l’occasione la British Library di Londra inaugurerà un’estesa mostra a partire dal 26 aprile per una durata di cinque mesi, fino al 26 agosto. La mostra prenderà il nome di “Beyond the Bassline” e sarà ufficialmente la prima esposizione interamente dedicata alla storia della black music in territorio britannico.

A partire dal 16esimo secolo la presenza della musica di provenienza africana e caraibica si è insinuata nella cultura britannica con generi quali jazz, reggae, jungle, gospel e afroswing che hanno influenzato non solo la produzione musicale d’oltremanica ma l’intera musica occidentale. Per rendere omaggio a questo importante contributo della Black Music, la mostra immersiva si costituirà di 200 manufatti musicali (strumenti, spartiti, lettere e costumi) raccolti negli ultimi cinque secoli, nonché testimonianze visive di concerti, filmati d’archivio e schermi interattivi per un vero e proprio viaggio nel tempo accompagnato dalle note dei grandi artisti della scena black.

Alcuni dei video d’archivio presenti all’interno della mostra ritraggono, ad esempio, Fela Kuti, il pioniere dell’afrobeat, Shirley Bassey, voce influente del soul e del pop britannici, ma anche esponenti della scena hip-hop di Birmingham come i Risky Roadz.

L’intera mostra è curata da Aleema Gray, curatrice storica del Museum of London specializzata nel movimento Rastafari in Inghilterra, in collaborazione con l’Università di Manchester. “La mostra rappresenta un’opportunità unica per espandere la nostra conoscenza della Black music britannica collocandola all’interno di un discorso storico” ha dichiarato Aleema Gray, aggiungendo che questa musica è molto più di una semplice colonna sonora, essendo parte integrante dell’industria culturale che ha trasformato l’intera cultura britannica.

L’obiettivo del progetto non è solo quello di ripercorrere la storia e il ruolo chiave della Black music in Gran Bretagna, ma anche di esaminare il ruolo di internet e delle nuove tecnologie nella creazione, ascolto e condivisione della musica nell’era moderna.

Si tratterà dunque di una mostra a 360 gradi, in cui passato e presente si mescolano sotto l’amore comune per l’espressione musicale, artistica e culturale della black community.

La mostra non sarà solo un viaggio nel tempo ma anche nello spazio, attraverso i luoghi fisici e simbolici della Gran Bretagna che hanno visto emergere o svilupparsi movimenti creativi della Black music come il Bamboo Club di Bristol, il Reno a Manchester o il Reggae Klub in Scozia, per non parlare del Carnival Parade di Notting Hill e degli innumerevoli negozi di dischi dedicati ai black genres diffusi in tutto il Regno Unito.

Beyond the Bassline sarà chiaramente affiancata da eventi collaterali come concerti, performance o eventi all’interno dei club da parte di collettivi quali i No Signal, Touching Bass e Queer Bruk. Sarà possibile assistere anche a conferenze e incontri con cantautori come Eddy Grant e Joan Armatrading.

Mykaell Riley, docente dell’Università di Manchester e co-curatore della mostra, ha elogiato il progetto non solo per il suo contributo culturale ma anche accademico, definendo la mostra “non un punto d’arrivo bensì di inizio di una nuova collocazione della Black music all’interno della ricerca accademica e degli spazi artistici prestigiosi”.

I biglietti sono già in vendita sul sito della mostra al costo di £15 ma se passate per la British Library il primo mercoledì del mese c’è la possibilità di accedere alla mostra tramite offerta libera.

Marta Ferro