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Per il suo 25° anniversario Kanzleramt sta pubblicando una serie di EP tra cui spicca il nome di Brian Sanhaji (al quale abbiamo avuto il piacere di fare anche alcune domande sul progetto).

L’etichetta tedesca Kanzleramt, fondata da Heiko Laux, è dal 1994 che spinge e pubblica i suoni più energici e freschi  di quei tempi, come del resto di quelli più recentui. Nomi che vanno da Sterac ad Anthony Rother, da Damon Wild a Robert Hood, a Ray Kajioka, passando per Dustin Zahn e Alexander Kowalski.

Sono 25 anni che Kanzleramt è una certezza e 15 che Brian Sanhaji è una figura chiave dell’universo techno. Ma questa è la prima volta che le due realtà entrano in contatto.

E non ci poteva essere momento migliore!

Ad inaugurare la serie è stato proprio Steve Rachmad, aka Sterac, con l’ EP ’11’. Mentre sarà Alexander Kowalski (che avevamo già incontrato per ‘Pulsation‘), prima volta solista, dopo 16 anni nella casa discografica tedesca, a chiudere “25 Years Of Kanzleramt” con la traccia “Redemption”, disponibile dal 22 novembre.

Nel mezzo, a breve, uscirà Anxiety”, l’EP di debutto su Kanzleramt di Brian Sanhaji che firma il KA179.

Brian, quando non produce o è in tournée , lavora anche come richiestissimo ingegnere di mastering per clienti quali Cocoon Recordings, Spinclub Recordings e per la CLR (di Chris Liebing), etichetta con la quale ha pubblicato diversi album.

Ispirato, come molti suoi coetanei, dal suono dell’Omen di Francoforte, ha suonato nei migliori festival, dal Time Warp all’Electronic Music Festival di Detroit ed in club magnifici come il Berghain e lo Spinclub di Ibiza.

E dopo aver creato differenti progetti e label, come l’Enable Recordings, finalmente approderà anche sulla storica Kanzleramt.

kenzleramt

‘Anxiety’ uscirà l ‘11 ottobre venendo descritto dalla stessa etichetta come un sorta di valvola di sfogo per tutto quello che ci logora.

“Ansie e forti sensazioni. Questo ed altro in Anxiety”

La nostra redazione in occasione della premiere italiana di Anxiety è riuscita anche a fare qualche domanda allo stesso Brian Sanhaji. Leggiamo insieme quali dettagli si celano dietro un EP tanto atteso.

1. Debuttare su Kanzleramt l’anno del 25° anniversario è sicuramente un’esperienza importante. Come ti senti ad aver collaborato con una label così interessante?

È qualcosa di speciale per me. Conosco Heiko, e la sua etichetta Kanzleramt, sin dai miei primi giorni e la musica mi ha influenzato a lungo.
2. Il titolo di questo EP è molto intrigante. C’è una correlazione tra questa sensazione e la tua persona?
Non proprio. Questa è in realtà la paura generale che è onnipresente nella società di oggi. Penso che quasi tutti si sentiranno tirati in causa.
3. Che tipo di messaggio vorresti comunicare agli ascoltatori attraverso questo EP?
Il titolo delle mie canzoni di solito non ha mai un vero messaggio, nel senso reale. Cerco sempre di trasmettere un sentimento con la mia musica. Mi sono sentito all’Omen club di Francoforte, dove ho suonato per la prima volta Heiko Laux. Volevo far fluire questo momento molto stimolante in questo Ep.
ENGLISH VERSION
1. Debuting on Kanzleramt the year of the 25th anniversary is certainly an important experience. How do you feel about having collaborated with such an interesting label?

That’s something special for me. I know Heiko, and his label Kanzleramt, since my early days and the music influenced me for a long time.

2. The title of this EP is very intriguing. Is there a correlation between this feeling and your person?

Not really. This is actually the general fear that is omnipresent in society today. I think that almost everyone will feel addressed.

3. What kind of message would you like to communicate to listeners through this EP?

The title of my songs usually never has a real message in the actual sense. I always try to convey a feeling with my music. I felt at the Omen club in Frankfurt, where I played the first time heiko laux. I wanted to flow this very inspiring time in this EP.

In effetti all’ascolto l’album è molto potente con ritmi frenetici, kick rimbalzanti e movimenti ondulatori che ti spronano a ballare e quindi ha scaricare tutte le energie negative accumulate durante la giornata.

La premiere che abbiamo scelto è proprio la title-track ‘Anxiety’.

Il brano parte con tamburi molto tribali, dal suono primitivo, che man mano si  evolvono in qualcosa di sintetico, sempre più industriale, mantenendo, però nel sottosuolo, il ritmo martellante per tutto il tempo.

Da questo punto di vista, anche se lo stesso Brian ci ha detto che i titoli delle sue tracce non riportano un reale messaggio, questo viaggio dai primordi alla fabbrica un po’ di ansia la mette. Però, ecco che proprio sul finire tornano i tamburi ancestrali. Possibile metafora, sul mondo, che ci lascia sospesi.

Tracklist Brian Sanhaji – Anxiety (KA179)