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Il Burning Man festival si oppone alla richiesta del governo degli USA di monitorare sull’ambiente e di costruire un muro per delimitarne l’area.

Nasce una querelle tra il Burning Man e la BLM (Bureau of Land Management), l’agenzia che si occupa della gestione dei terreni pubblici.

Il festival nato nel 1986 che si tiene nel deserto Black Rock del Nevada e famoso per il fantoccio in fiamme da cui prende il nome, potrà subire dei cambiamenti radicali dal punto di vista organizzativo.

La sensibilità verso l’ambiente, chissà se dovuto anche all’ascesa di Greta Thunberg, sta smuovendo gli animi. Infatti, il Bureau of Land Management (BLM) ha inviato all’organizzazione una proposta di 372 pagine, denominato Draft Environmental Impact Statement, in cui sono esaminate potenziali conseguenze ambientali, sociali ed economiche del festival.

Il Bureau che amministra il Black Rock desert, chiede di revisionare l’impostazione del festival riguardo i rifiuti, inquinamento atmosferico e luminoso, la sicurezza degli uccelli migratori e tanto altro.

La risposta non si è fatta attendere e l’organizzazione del festival controbatte a queste proposte ribadendo che l’evento è un esperimento di comunità, la radicale espressione del sé e la fiducia in sé stessi, aggiungendo che queste modifiche vanno a ledere i contenuti del festival.

Naturalmente l’amministrazione sotto la guida di Trump non si lascia intimidire e persegue la linea del suo presidente anche con la “fissa” per i muri. La proposta è quella della costruzione di un muro lungo 10 miglia e pesante 19 milioni di libbre attorno alla recinzione perimetrale della Black Rock City, assicurando che sia la scelta opportuna per migliorare la sicurezza del sito e impedire che la spazzatura contamini i luoghi circostanti. Forse una scusa per tenere il festival in America e non esportarlo in altre zone del mondo come in Australia. (NE ABBIAMO PARLATO QUI)

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L’organizzazione del Burning Man rifiuta questo suggerimento per questioni economiche(con tutte queste proposte si arriverebbe a 20 milioni di dollari) e logistiche, e contraddittorie. La costruzione del muro apporterebbe un cambiamento radicale dell’habitat.

Nel caso fosse adottata la dichiarazione di impatto ambientale, questa, consentirebbe al governo federale di monitorare le aree di svolgimento dell’evento, costringendo il Burning Man a pagare per la sicurezza privata e il mantenimento della County Road 34, strada che conduce al festival.

“Non conosciamo altri casi negli Stati Uniti in cui un ente privato è tenuto dal governo federale a pagare per il mantenimento di una strada pubblica della contea che viene utilizzata anche tutto l’anno da residenti, turisti e imprese” questa la risposta del Burning Man.

Naturalmente la conseguenza più aspra per far fronte agli esosi costi  è quella di rifarsi sulla partecipazione dei cittadini lievitando considerevolmente il costo del biglietto fino a 286 dollari a persona.

Il dibattito è stato spostato online coinvolgendo la popolazione sul web per commenti più efficaci e concreti possibili per salvaguardare il festival. I commenti devono essere inviati entro il 29 aprile.

E voi cosa ne pensate?