Chord Qu-bit è la nuova, ultima creatura della Qu-bit, casa produttrice di moduli Eurorack per sintetizzatori modulari.
Chord Qu-bit arriva per colmare una carenza in particolare nello sterminato panorama dei sintetizzatori modulari. E’ l’ultima, intelligente e pratica trovata della Qu-bit, casa sempre più competitiva nella produzione di moduli formato Eurorack per la sintesi sonora.
La sua vocazione è quella di introdurre con un solo modulo la polifonia nell’uso del sintetizzatore modulare. Non che prima fosse impossibile: senza scendere troppo nel dettaglio, esistono nello sconfinato mondo eurorack anche altri moduli che possono permettere di generare accordi, in maniera più o meno immediata, come ad esempio il Telharmonic, modulo della Make Noise capace di generare intervalli e semplici accordi, anche se in maniera più complessa da controllare. O esistono anche i “quantizer“, moduli capaci di generare note e intervalli discreti tramite controllo di voltaggio.
Chord Qu-bit invece propone di facilitarci la vita e arrivare a risultati analoghi con un solo modulo, immediato e pratico. La versione definitiva ha un design più asciutto ed elegante rispetto al prototipo, già reso pubblico qualche tempo fa.
Tecnicamente, il Chord Qu-bit è un oscillatore a quattro voci. Esistono in commercio, seppur non comuni, moduli ad esempio con un doppio oscillatore. Ma in questo caso si parla di un modulo tagliato appositamente per generare accordi.
Le quattro voci del Chord Qu-bit escono accordate tra loro e sommate, attraverso quattro output distinti: in alto a destra nel pannello vediamo infatti “root” per la fondamentale, più “3rd”, “5th”, “7th”: rispettivamente la terza, la quinta e la settima nota della scala, come secondo le consuete regole della musica occidentale. Infine è presente l’uscita “mix” per estrarre tutte le voci insieme.
E’ possibile inoltre scegliere se armonizzare automaticamente la sequenza di accordi su una sequenza in entrata (all’input “v/oct”), come può essere una linea di basso, in modo da ottenere una certa consonanza tra questa e gli accordi generati dal Chord Qu-bit.
Inoltre c’è un secondo pulsante, chiamato “triad” che semplicemente rimuove la settima permettendo di generare accordi più semplici, le triadi.
La grande manopola in alto a sinistra fa da “coarse“, permettendo quindi di intonare l’oscillatore.
Le forme d’onda che si possono scegliere sono le quattro classiche sinusoidale, triangolare, quadra e a dente di sega, passando gradualmente dall’una all’altra con il primo pomello in basso a sinistra.
Chord:All analog polyphonic oscillator. Harmonizes seventh chords – control over chord quality inversion and voicing pic.twitter.com/QTX9Tv9vfm
— Qu-Bit (@qubitelectronix) 21 gennaio 2016
Il secondo pomello “voicing” permette di selezionare l’ottava per ogni tono nell’accordo: “spread” pone la prima un’ottava più in basso e la quarta un’ottava più in alto; “drop 2” pone la seconda più alta un’ottava in basso; “drop3” pone la terza più alta un’ottava in basso; “close“, infine, fornisce la sequenza ordinaria delle note nell’accordo.
Il terzo pomello è molto interessante, dal momento che “inversion” permette di generare addirittura i rivolti, ossia varianti dello stesso accordo ma con un ordine diverso per la prima, la terza, la quinta o la settima nota. E’ possibile quindi monitorare quale sia la prima nota guardando i led soprastanti.
Infine “quality” introduce altri utili sottigliezze nel tipo di accordo di settima. E si può selezionare un accordo minore di settima quinta diminuita (“half dim“), di settima (“dom 7“), minore settima (“min 7“) e maggiore settima (“maj 7“).
In sintesi è un modulo che offre un’apprezzabile complessità e una palette sonora piuttosto ricca, evitando cervellotiche e disordinate sistemazioni di cavi che si avrebbero accordando una quantità di moduli separati. Chord Qu-bit risolve quindi molti problemi di spazio, di spesa e di ordine nel nostro sintetizzatore modulare.
In anteprima possiamo saggiare un video teaser che mostra le proprietà del Chord Qu-bit.
Paolo Castelluccio