“The Prodigy Evolution” è il documentario dedicato ai alla band che dal 1990 ad oggi continua a rovesciare, capitolo dopo capitolo, il tavolo della musica elettronica.
“The Prodigy Evolution” è un documentario interamente dedicato ai The Prodigy, band a cui viene attribuita una vera e propria rivoluzione culturale nella musica elettronica. Questo documentario non fa parte del materiale ufficiale rilasciato dal trio, che ne ha preso le distanze specificando che si tratta di un filmato non autorizzato direttamente dai diretti interessati.
In questo documentario la band racconta attraverso quasi cinquanta minuti di footage ciò che li ha spinti a rompere gli schemi e cosa secondo loro li potrebbe aver resi uno dei progetti di musica elettronica più interessanti nell’arco di tempo che va dal 1990 fino ai giorni nostri.
Uno degli elementi che ha caratterizzato dal principio i The Prodigy è stata sicuramente la novità di riuscire a sintetizzare in un solo prodotto più elementi artistici. La musica dei Prodigy infatti lascia il segno proprio perché racchiude in se diversi generi musicali: dance music, big beat, rave e hip hop.
Durante il video possiamo osservare come l’opinione pubblica investe la band di titoli importanti, paragonandoli addirittura a gruppi che hanno scritto la storia della musica rock come i Nirvana, o gli Oasis.
Il gruppo è composto, storicamente ma anche attualmente, da Keith Flint, Liam Howlett e Maxim: tre personalità ognuna con il proprio ruolo e peculiarità, e che nell’insieme riescono a elaborare performance descritte dal pubblico come letteralmente esplosive e indimenticabili.
Potremmo definire una performance dei Prodigy come una sorta di tuffo nel passato, visto che la maggior parte degli ascoltatori odierni non ha avuto la possibilità, fosse anche solo per una questione di tempistiche, di ascoltare e vivere direttamente un loro live show. Ma al contempo potremmo meglio dire che si tratta di un viaggio proiettato verso fascinazioni futuristiche, atmosfere di musica mai ascoltata prima.
Negli anni ’90 la cultura Rave era nel pieno della sua esplosione, ma non mancava chi la vedesse con occhio scettico, e non sempre è stato facile per gli appassionati del genere trovare un loro posto nella società. Grazie però alla musica dei Prodigy, che hanno avuto l’audacia di introdurre attraverso i loro brani il concetto di “Rave” nei club, le cose hanno iniziato a prendere una piega differente.
Le tre menti che vanno a comporre il gruppo infatti si sono incontrate ad un rave party nell’ormai lontano 1990. Hanno iniziato a creare musica assieme quasi per gioco, non immaginando il fatto che un giorno sarebbero stati precursori di un genere musicale innovativo, praticamente portatori di una nuova corrente di pensiero.
Il filmato appare assai interessante soprattutto in quanto ripercorre il percorso non solo artistico, ma anche personale dei componenti della band, mostrando immagini ed interviste provenienti dai luoghi in cui sono nati e cresciuti, come il quartiere natale o il loro liceo.
Questo è un aspetto molto onnicomprensivo del documentario, che riesce così a fare un quadro completo delle loro personalità e delle influenze che nel corso del tempo hanno assorbito da tutto ciò che li circondava.
Tante sono le persone che quando erano più piccole si sono ritrovate, fosse anche per caso o passivamente, a imbattersi in un brano che è riuscito a rimanere impresso nella loro mente, conquistandole anche senza che mai si palesasse il titolo o l’autore. Molto spesso, poi, nel corso del tempo e scoprendo più da vicino la musica elettronica, queste persone hanno poi scoperto che quel brano era proprio frutto dei The Prodigy. Ecco quanto può essere ampio il raggio di influenza del trio inglese.
The Prodigy Evolution non è quindi un semplice filmato che passa in rassegna alcune curiosità, ma si tratta invece di un vero e proprio cortometraggio da gustare alla scoperta di coloro che, partiti da un semplice garage di famiglia, sono arrivati con la propria musica anche al grande pubblico, continuando a far notizia disco dopo disco e confermando giorno dopo giorno il loro ingresso nell’Olimpo degli artisti.