La Francia eleva i club ad “attori culturali” grazie al Ministero della Cultura che ha accettato la richiesta dell’associazione Culture Nuit, ma questo cosa significa?
La Germania non è l’unica nazione Europea visionaria per quanto riguarda la club culture: da qualche giorno, infatti, i club francesi sono “attori culturali”. Abbiamo letto un po’ ovunque che, a inizio aprile, la Ministra della Cultura francese Rachida Dati ha accettato la richiesta dell’associazione Culture Nuit di elevare lo status di tutti i club del paese ad “attori culturali“. Ma cosa significa questo?
Club culture: il riconoscimento di una vera cultura
L’elevamento ad “attori culturali”, per quanto riguarda i club francesi è una vera e propria svolta per la club culture, che porta quella considerata fino a oggi nei maggiori Paesi occidentali come una sub cultura, ad essere riconosciuta come cultura vera e propria. Con “attore culturale” il Governo francese si riferisce formalmente alle figure e agli enti professionali che operano nella cultura, influenzando in modo significativo la società cui appartengono. Il fatto che i club e le discoteche in generale vengano riconosciuti come tali in Francia, mette in risalto il panorama della musica elettronica come, forse, non era mai stato fatto.
Ottenere questo status per i club francesi equivale a poter usufruire di agevolazioni, statali e non, in modo più semplice e agevolato. Sembra che, finalmente, anche il mondo della notte venga riconosciuto come una vera e propria realtà economica solida e produttiva. E con lui, tutto ciò che vi orbita intorno.
Una visione “rivoluzionaria”
Associare alla Minsitra Dati il solo appellativo di esponente di centro-destra francese è piuttosto riduttivo, ma può far pensare – e forse anche un po’ di speranza – anche le nazioni più conservatrici. La scelta di un rappresentante di un partito di destra di voler dar credito e riconoscenza alla club culture deriva senza dubbio da un lavoro di fino dell’associazione di lavoratori e organizzazioni culturali del mondo del club e dei locali francesi nato nel 1952 Culture Nuit, ma anche da una visione che può essere considerata “rivoluzionaria” di Rachida Dati.
Accettando di riconoscere come “attori culturali” i club francesi, la Ministra sembra voler dimostrare come l’importanza del suo “piano di sicurezza”, per rendere la Francia – e soprattutto Parigi, di cui ha confermato la candidatura a sindaca per il 2026 – più sicura derivi anche da questo tipo di scelte.
Riconoscere discoteche, club e locali dal punto di vista giuridico, rappresentanti quindi di una cultura, è un incentivo a risollevare un intero settore che dopo la pandemia ha vissuto un collasso. Si spera possa essere un punto di riflessione per gli altri stati membri dell’Unione Europea.
Chi c’è dietro Culture Nuit
Il vero motore di questa decisione rivoluzionaria da parte della Ministra della Cultura francese è l’associazione culturale Culture Nuit. Dal 1952 si impegna a rappresentare i lavoratori del settore dei club notturni e dello spettacolo, rendendo loro note le evoluzioni legislative e sociali dell’ambiente. Proprio in seguito alla chiusura dei locali durante il periodo pandemico, Culture Nuit aveva cercato di mettersi in contatto con il Governo francese per poter ottenere questo riconoscimento e aiutare i suoi lavoratori membri a riemergere da una crisi senza precedenti. L’obiettivo raggiunto con il consenso dell’attuale Ministra Dati è un vero e proprio punto di svolta per l’associazione.