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Gli affezionati Lettori di Parkett rimarranno per lo meno interdetti nel notare lo spazio riservato alla novità di cui vi parliamo oggi. Sicuramente l’annuncio ufficiale di un upgrade di modello per quanto riguarda un sintetizzatore non fa fremere e palpitare quanto sapere le date del prossimo tour in giro per l’universo di Nicolas Jaar, oppure dell’ultima trovata, mai troppo confermata, per rendere sempre più criptico e inaccessibile il Berghain. Ma oggi non è così. Oggi cari Elettrofili, parliamo del “Studiologic Sledge 2.0“. Avete letto bene.
Lo Sledge aveva cambiato in modo irreversibile  il concetto di sintetizzatore, restituendo quella componente di precisione analogica a dei supporti digitali comunque utili, ma soprattutto riconsegnando a musicisti e non a programmatori, come spesso era accaduto, le chiavi del “gate” che fa accedere ai luoghi segreti ed immaginifici della musica elettronica. Le mie dissertazioni su tecnici, sound designer e produttori già vi annoiano, e avete ragione. Quando si parla di “tastiere elettroniche”, vi assicuro che con questa semplificazione non rendo giustizia al binomio vincente Studiologic-Waldorf, si devono mettere in evidenza caratteristiche e funzioni. Eccovi accontentati; al chilometrico kit offerto dalla versione “madre”, comprensivo di tastiera 5 ottave Fatar di alta qualità, quasi 300 suoni e voci, modulatori di frequenza, oscillatori di frequenza, 30 potenziometri, un arpeggiatore,input e output di vario genere e forme d’onda di diverso  titolo, la “2.0” aggiunge, senza voler strafare ma con un’ attenzione certosina, migliorìe degne della storia delle case produttrici.
Volete i dettagli? Va bene, eccovi accontentati; 3 nuovi oscillatori per voce supportati da modulatori di frequenza, un ‘noise generator‘, 2 LFO ( low frequences oscillator ) , un filtro ‘multimode’, in più si potrà lavorare con i propri ‘samples’ collegati da altre periferiche, la polifonia è stata aumentata a 24 note e con la modalità ‘auto dual’ si potrà riprodurre 2 suoni contemporaneamente e mixarli a proprio piacimento. Aggiungere altro è difficile e considerando che con mille Dollari si ricevono addirittura un po’ di centesimi di resto , non resta  che lanciare la sfida a Producer e Designer del suono, l’accetteranno? Noi speriamo di si.

Claudio Capponi