Qualcosa di strano sta accadendo in quel di Londra. Non parliamo qui del tanto atteso voto di oggi sulla Brexit, le cui conseguenze influenzeranno le sorti del Regno Unito, ma di una notizia che riguarda uno dei club più famosi della capitale, il Fabric.
Tutto è iniziato ieri quando la DJ belga Amelie Lens ha pubblicato sul suo Twitter un post in cui domandava ai suoi follower che cosa stesse accadendo al Fabric, dopo aver notato l’improvviso black-out su tutti i social network del brand. La pagina Facebook del club sembra essere, infatti, sparita completamente, mentre sui profili Twitter ed Instagram è comparso un quadrato nero, senza molte didascalie né precise spiegazioni.
Una schermata nera appare anche cliccando sull’indirizzo web del Fabric, mentre sembra essere ancora funzionante la pagina di eventi su Resident Advisor.
Poco dopo queste iniziali e frammentarie informazioni, è comparsa in rete, tramite Imgur, l’immagine di una sorta di barriera in legno di colore nero, eretta proprio di fronte all’entrata.
Immediata la generale apprensione di tutti i fan, che tremano ogni volta che la rete pubblica notizie riguardanti il celebre club di Charterhouse Street. La storia del Fabric è, infatti, costellata di casi di chiusure per svariati motivi, l’ultima delle quali si concluse nel 2016, grazie alla ormai famosa campagna “Save Fabric” di cui vi parlammo anche noi tre anni fa.
La storia del Fabric, però, celebra anche un importante anniversario proprio nel 2019: venti anni sono, infatti, trascorsi dalla sua prima apertura nel 1999.
Il fatto che sulla pagina Resident Advisor siano presenti eventi programmati per i prossimi tre mesi, tra cui un party il 30 marzo dove si esibirà all night long proprio Amelie Lens, fa pensare che questa non sia altro che un’intelligente campagna di guerrilla marketing volta ad attirare attenzione di fan e stampa.
É di qualche minuto fa, infine, la notizia che siano apparse due grandi frecce bianche sulla barriera di fronte all’ingresso, insieme al messaggio “Il prossimo capitolo inizia da qui”.
Non ci resta che stare a guardare ed attendere trepidanti il prossimo sviluppo.