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A dieci anni di distanza i Daft Punk dedicano a tutti i fan la ristampa di “Random Access Memories”. Per l’occasione hanno deciso di concedersi ai microfoni, raccontando i nove brani inediti “track by track”.

Uno degli album più innovativi e iconici dello scorso decennio: Random Access Memories. (No, non siamo usciti pazzi). Un album che ha rappresentato (forse) il vero successo mainstream dei Daft Punk. E, attenzione, sebbene molti stiano ben attenti dal considerarlo “uno-dei-grandi” fra i prodotti realizzati dal duo francese, c’è spesso un fondamentale errore di valutazione generale.

Partiamo da una considerazione sul progetto. È vero, senza ombra di dubbio, questo è l’album dei Daft Punk che scende a maggiori compromessi con il mercato – negarlo sarebbe semplicemente stupido. Ma, se questo è vero, ricordiamoci anche il contesto all’interno del quale questo disco si inserisce. È il 2013: l’EDM raggiunge l’apice di popolarità e l’Europa è dominata da questa concezione di elettronica che pesca a piene mani dal pop. La Swedish House Mafia pubblicava la hit mondiale “Don’t Worry Child” e David Guetta analogamente raggiungeva uno dei punti più alti della sua carriera come produttore con il brano “Play Hard“, e la collaborazione di Ne-Yo e Akon.

Ecco, dopo aver valutato la cornice, il valore di “Random Access Memories” ha assunto un sapore completamente diverso. Rispetto a ciò che veniva pubblicato in quegli anni, il disco dei Daft Punk, pur scendendo a compromessi, risulta comunque di grande rottura rispetto al mercato. Non dimentichiamoci che all’interno del disco ci sono brani come “Get Lucky” o “Giorgio by Moroder” che rilanciano sia una certa visione di elettronica (con chiare sfumature French Touch) sia di electro-jazz.

Insomma qualcosa di molto meno frenetico rispetto al resto, ma comunque di grande impatto. Se noi valutassimo in senso assoluto RAM, dunque, non ci sarebbero scusanti: è sicuramente un disco che non regge il confronto con “Homework” o “Human After All“. Questo è scontato. Il punto è che, come sempre, tutto deve essere inserito in un contesto di azione, e se consideriamo la deriva del genere fra il 2010 e il 2015, beh, allora questo RAM non è poi così male, anzi.

Random Access Memories” è un gran bel disco. E questa riedizione con brani inediti ne è la prova. Ha saputo osare, andando in forte contro-tendenza rispetto a quanto proposto dal mercato. Ed ecco perché siamo qui a celebrare questo disco.

Abbiamo già detto troppo: lasciamo la parola a Guy-Manuel de Homen-Christo e Thomas Bangalter, che hanno descritto questi (quasi) 35 minuti di musica inedita.

TRACK BY TRACK: RANDOM ACCESS MEMORIES (1OTH ANNIVERSARY EDITION)

Horizon Ouverture

Questo primo outtake si apre con un coro di bambini che sfocia poi in una traccia strumentale. Questo set di tracce di musica inedita inizia e finisce con le voci del coro dei bambini, dato che l’ultimo brano, “Touch (2021 Epilogue)” contiene anch’esso le voci dei bambini. Questo crea una sorta di schema a specchio che enfatizza alcuni dei temi principali dell’album: la nostalgia del futuro, il loop a ripetizione e l’infinito.

Horizon

In origine era un brano apparso esclusivamente come bonus track nella versione CD giapponese di “Random Access Memories“, riscoperta poi dai fan dopo la sua pubblicazione. Traccia finale della versione giapponese dell’album del 2013, “Horizon” ha dato agli ascoltatori una conclusione dolce, sinfonica e pacifica dell’album. Questa è la sua prima pubblicazione globale ufficiale.

GLBTM (Studio Outtakes)

Questa traccia è composta da outtake tratti dalle sessioni di registrazione di “Give Life Back To Music“, quasi senza produzione aggiunta, e mostra la sperimentazione dei Daft Punk, la loro energia e quali stili stavano esplorando all’epoca. Sembra quasi una jam session, ma può essere vista anche come un registro di ricerca musicale: gli ascoltatori possono sentire le ispirazioni, le direzioni musicali e le diverse versioni di quello che sarebbe potuta diventare la canzone.

Daft Punk
Daft Punk, “Random Access Memories (10th Anniversary Edition)”

Infinity Repeating (2013 Demo)

L’idea di infinito è il centro creativo di questo album ed è ancora più enfatizzata in questa traccia. Registrata per l’album originale, “Infinity Repeating” vede alla voce Julian Casablancas, che ha anche collaborato a “Instant Crush“. Basato su un loop infinito, la progressione e il testo di questa traccia lo fanno risuonare senza fine. Il concetto di un loop infinito si riflette anche nel video ufficiale come un’epica ascensione, che segue la storia degli esseri umani e il destino.

GL (Early Take)

Sono 32 secondi del brano che poi sarebbe diventato vincitore del Grammy come Record of the Year Grammy. Dà un veloce sguardo nel dietro le quinte della realizzazione di questa iconica traccia.

Prime (2012 unfinished)

I Daft Punk hanno iniziato a lavorare a “Random Access Memories” nel 2008, ma il progetto è stato messo in pausa quando si è presentata l’opportunità di lavorare alla colonna sonora di Tron. Dopo che il progetto è stato rilasciato nel 2010, l’attenzione è tornata su RAM. Questa traccia, “Prime (Unfinished)” è emblematica del suo tempo: la traccia incompiuta mostra un altro aspetto del processo creativo e su come alcune opere possono essere accantonate lungo il percorso.

Daft Punk Random Access Memories
Daft Punk, “Random Access Memories (10th Anniversary Edition)”

LYTD (Vocoder Tests)

In questa traccia gli ascoltatori possono dare uno sguardo dietro le quinte su uno dei suoni più caratteristici dei Daft Punk, le voci robot. Spogliata dei diversi strati, è possibile sentire le voci umane dietro ai vocoder, solitamente usati per creare le voci robotiche.

The Writing Of Fragments Of Time

In parte traccia musicale, in parte documentario, questo brano cattura un momento di scrittura tra Thomas Bangalter e Todd Edwards. Con la produzione di Guy-Manuel de Homen-Christo, Todd si unisce a Thomas in studio per scrivere il testo e la linea melodica. È così che l’ascoltatore può sentire il momento esatto della creazione della traccia: in assoluto una prima esperienza in cui traspaiono gli esseri umani dietro agli impenetrabili robot.

Il brano “Fragments of Time” è stato fondamentale per “Random Access Memories“, in cui Todd Edwards (l’unico artista che ha lavorato due volte all’album dei Daft Punk) canta con ottimismo su come si sentiranno tutti tra 10 anni. “The Writing of Fragments of Time” è un sogno dentro un sogno, che esplora la nostalgia del futuro, l’anticipazione e l’inizio, come una matrioska.

È un “making of” all’interno del “making of”. Dieci anni dopo la sua creazione, la sua uscita colma il vuoto del messaggio del testo della canzone (come ci sentiremo tra 10 anni?). È anche una dissociazione dai robot, nel prisma di una band che non c’è più.

Touch (2021 Epilogue)

Questa versione di “Touch” è stata utilizzata come colonna sonora del video Epilogue dei Daft Punk, il video che ha annunciato la fine della band, pubblicato il 22 febbraio 2021. Mentre la versione originale del brano include la voce di Paul Williams, questa versione ha solo la voce di un coro di bambini che ripete il testo “You’re home, hold on, if love is the answer“, mostrando ancora una volta i temi centrali dell’album: l’infinito e il loop a ripetizione.

daft punk
Daft Punk, “Random Access Memories (10th Anniversary Edition)”