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Martedì 23 gennaio sono stati resi noti gli artisti presenti a Dekmantel 2018 (in questo articolo). Considerando l’enorme peso che ha questo festival sulla scena europea ed internazionale, cosa ci può dire un’analisi della sua line up?

Il brand Dekmantel esiste da più di un decennio, ma è solo negli ultimi anni che il festival olandese, ormai esportato in diversi angoli del globo, ha assunto un peso così significativo rispetto al panorama della musica elettronica internazionale.

Al giorno d’oggi si può dire senza timori di sorta che Dekmantel sia l’evento più atteso dagli appassionati di tutta Europa, e sicuramente uno di quelli a cui più prestano attenzione gli addetti ai lavori di tutto il mondo. La dimostrazione di tutto ciò è l’attesa che si crea nei giorni dell’annuncio della line up e la velocità con cui si esauriscono i biglietti.

Questo è indubbiamente dovuto all’attenzione degli organizzatori per gli artisti selezionati, alla cura per le location e a numerosissimi altri fattori. Ma qui non vogliamo soffermarci sui motivi che hanno portato Dekmantel ad acquisire questa importanza. Preferiamo, infatti, analizzare la famigerata lista dei nomi per cercare di ricavare alcune informazioni sull’attuale stato della scena.

La presenza femminile

Gli artisti presenti (parlando di persone fisiche) saranno circa 120, di cui quasi trenta donne. Oltre alle più celebri Helena Hauff, Lena Willikens, Steffi, Shanti Celeste e Sassy J, si esibiranno promettentissimi talenti come Clara 3000, Mafalda, JASSS ed Elena Colombi.

Se il numero di donne sembra ancora troppo basso, basti pensare che alcuni dei festival più grandi ed importanti d’Europa di simile portata hanno visto percentuali femminili in line up prossime allo zero.

La questione della disparità di genere nella musica elettronica ha movimentato più volte l’attenzione di artisti, promoter e appassionati. Prima il movimento very male line-ups ha evidenziato per diverso tempo quante line up fossero effettivamente prive, o quasi, di donne.

Poi diversi dj, tra cui Jackmaster in positivo e Konstantin in negativo, sono stati protagonisti di altisonanti dibattiti sul sessismo nel mondo della musica e del clubbing. È, inoltre, sotto gli occhi di tutti il generale disinteresse che sembra colpire il sesso femminile quando si parla di un certo tipo di musica, con locali e festival spesso stipati di uomini in percentuali bulgare.

Insomma, i motivi per cui questa robusta presenza femminile alle consolle di Dekmantel 2018 sia qualcosa di estremamente positivo sono numerosi e sotto gli occhi di tutti. Il futuro è la parità di genere e la musica sta seguendo questa direzione. Lo staff olandese sta facendo giganteschi passi avanti, anticipando e supportando un’equità destinata ad essere raggiunta da tutte le realtà.

Il dato appena esaminato non è altro che lo specchio del futuro più prossimo, in cui le donne sono destinate ad essere sempre più presenti attivamente.

Giovani talenti e sorprese azzecate

Alcuni dei festival più longevi, importanti e conosciuti a livello planetario non sono stati in grado di rinnovare opportunamente le proprie line up di anno in anno, lasciando uno spazio misero ai giovani talenti e riciclando continuamente gli stessi nomi, rendendoli ormai indigesti per il pubblico. Tutto questo, presumibilmente, per minimizzare i rischi e avere la sicurezza di attirare più clientela possibile, trascurando l’aspetto più illuminato e interessante dell’organizzazione di un grande evento.

Dare il giusto spazio a talenti giovani e relativamente sconosciuti è forse la scelta più coraggiosa che un grosso promoter possa fare, e anche in questo Dekmantel 2018 si dimostra all’avanguardia, anticipando “tendenze” che possono solo migliorare la situazione attuale.

Innumerevoli sono gli artisti al debutto sul palco di Dekmantel, così come molti sono i nomi che anche i più esperti nel settore faticheranno a conoscere.

Cartista, Dazion, Elena Colombi, Bruxas, Cashu, Karen Gwyer, Charlotte Bendiks, SelvagemClara 3000 sono solo alcune delle scommesse, più o meno sicure, che lo staff olandese ha fatto quest’anno, come in tutti gli anni passati.

Questa attenzione certosina posta nella ricerca degli artisti, alcuni dei quali in qualche modo fanno già parte del promettentissimo vivaio Dekmantel, si combina alla perfezione con la scelta di apprezzatissime figure artistiche di decennale esperienza, ma mai abbastanza presenti in simili rassegne di musica elettronica.

Parliamo di personaggi del calibro di Goldie e DJ Randall, Tangerine Dream, James Holden & The Animal Spirits e diversi altri, tendenzialmente lontani dalle logiche di festival e affini e difficilissimi da trovare nelle line up di eventi simili.

Sono anche e soprattutto questi gli artisti che rendono Dekmantel 2018 un festival unico nel suo genere, un esempio che sarà seguito da molti ma che è, allo stesso tempo, impossibile da paragonare.

La “rottura” col passato e la scommessa Electro

Questo è probabilmente l’elemento più interessante da analizzare con riguardo all’influenza sul mondo della musica elettronica. Dekmantel è salito ai cosiddetti “onori della cronaca” soprattutto grazie alle sfumature squisitamente Disco delle proprie line up.

Non sapremmo dire con certezza chi dei due, tra Dekmantel e Disco, abbia più beneficiato dell’altro. È poco chiaro, in altre parole, se sia il festival a dover ringraziare questo genere per il successo delle ultime edizioni, o se la Disco debba il proprio massiccio revival all’evento di base ad Amsterdam.

Dekmantel 2018, però, non vedrà alcuni dei protagonisti più interessanti degli ultimi anni, attirando più di qualche critica. Niente Motor City Drum Ensamble, Ben UFO, Antal, Hunee, Jayda G, The Black Madonna, Mike Servito, Red Axes e molti altri che avevano conquistato i cuori degli avventori nelle scorse edizioni.

In compenso, c’è stata un’evidentissima svolta Electro, oltre a un irrobustimento della componente Techno.

Detroit In Effect, Errorsmith, Gesloten Cirkel, Identified Patient e un The Advent in veste “90s electro set” saranno i protagonisti della componente Electro, mentre un secondo palco UFO più piccolo sarà aggiunto “per promuovere suoni più scuri e più sperimentali che di solito fioriscono nei club intimi“.

Se la Techno sembra essere in piena forma pressoché in ogni angolo del pianeta, Italia compresa, l’Electro potrebbe godere di questa edizione così come delle scorse hanno goduto le sonorità Disco.

L’impressione, stranamente, è che anche in questo caso Dekmantel si farà precursore di un movimento che coinvolgerà moltissime realtà in futuro.

Tutte queste considerazioni sono riassunte in un passo della brevissima descrizione del festival presente sul sito di Dekmantel:

“Nel 2018, lasciamo il posto agli influencer contemporanei e ai talenti emergenti, senza perdere di vista il lascito e le radici della musica da ballo. Come i nostri visitatori più esperti sanno, ci sarà un sacco da esplorare. In questo spirito, continuiamo ad accelerare Dekmantel Festival passo dopo passo, anno dopo anno. Abbiamo visto cosa può accadere quando tutti divergiamo in nuove direzioni; quando idee insolite portano a nuove forme di ispirazione.

[…] Crediamo fermamente che i lampi più brillanti di ispirazione siano comunemente accesi da scintille inaspettate. Quindi, ancora una volta, accendiamo quella torcia.”

La scelta di Dekmantel 2018 non è solo, come più volte ripetuto, coraggiosa e innovativa. È azzeccata, a prescindere dai gusti musicali di chi la analizza.

È una scelta che si discosta da ciò che ha messo in atto la stragrande maggioranza degli organizzatori dalla notte dei tempi.

È una scelta che dimostra come, dietro a questa realtà, ci siano menti illuminate, capaci di dare una nuova velocità a qualcosa che era già incredibilmente all’avanguardia.

Una scelta che fa impallidire un’enorme parte della scena, Italia in testa, e che, si spera, farà da apripista. Ancora una volta.