Ieri ci lasciava Andrew Weatherall e noi ne davamo notizia QUI. Oggi vogliamo svestire i panni di “freddi redattori” e dedicare qualcosa ad Andrew. Oltre alle parole poco possiamo fare, quindi ecco dieci chicche selezionate dall’universo artistico prodotto da Weatherall per rappresentare al meglio, almeno lo speriamo, l’importanza di questo artista e quanto sia deleteria la sua scomparsa.
Two Lone Swordsmen – Machine Maid
“Tiny Reminders” è solo uno dei diversi LP prodotti da Andrew Weatherall e l’ingegnere del suono Keith Tenniswood e pubblicati sotto l’alias Two Lone Swordsmen. Il duo britannico è stato in grado di pubblicare ben quattro album sotto la leggendaria Warp Records tra il 1998 e il 2004, tra cui proprio quello da cui è estratta questa traccia, che vien da ridere a pensare sia stata prodotta nel 2000.
E invece.
Two Lone Swordsmen – Glide By Shooting
Dicevamo di quei quattro album usciti su Warp Records…bene, i due spadaccini solitari Weatherall e Tenniswood hanno avuto il tempo di pubblicare molto altro nell’ambito della loro collaborazione.
“Glide By Shooting” è un estratto del full-lenght del 1996 “Swimming Not Skimming”. Una traccia seminale, impossibile da inquadrare in un genere specifico. Come, del resto, l’intero genio creativo di Weatherall.
Only Love Can Break Your Heart (Andrew Weatherall Mix)
Qui il divagamento artistico è celestiale. Andrew Weatherall prende in mano un caposaldo musicale come “Only Love Can Break Your Heart” degli iconici Saint Etienne, lo decostruisce e lo riassembla con una finezza rara, viene da dire introvabile e irripetibile.
Il risultato è nove minuti di orgasmo uditivo.
The Sabres of Paradise – Ballad of Nicky McGuire
Oltre alle numerosissime pubblicazioni su Warp con Tenniswood, Weatherall vanta un feeling piuttosto stretto con l’etichetta inglese anche con altri progetti. Sotto quello che può essere considerato uno dei progetti a lui più affine, quello di The Sabres of Paradise, Weatherall pubblica altri tre album su Warp, tra cui il capolavoro del 1994 “Haunted Dancehall”.
L’album si inserisce tra i due della serie “Sabresonic”, usciti nel 1993 e nel 1995.
Ambient? IDM? Downtempo? Non ci proviamo neanche.
Basic Units – Fly Bi Wire
Se sotto l’alias Two Lone Swordsmen i due talenti britannici hanno pubblicato moltissimo materiale, ci sono altri moniker che sono stati sfruttati meno. Molto meno in alcuni casi, come per Basic Units, la cui unica firma è stata posta su questo “Firewire Split Series Vol. 1”, un EP di quattro tracce uscito nel 2002.
Confermati i fili conduttori della personalità artistica di Weatherall: fluidità e avanguardismo.
Restless Soul – Psykodelik (Two Lone Swordsmen Remix)
Se c’è una cosa certa è che Andrew, insieme a tutti coloro che con lui hanno collaborato sul piano artistico, è ai livelli più alti dell’Olimpo dei remixer, e questa versione della “Psikodelik” dei Restless Soul è uno dei motivi. Che questo sia accompagnato da un talento incontrastato nella produzione e nel djing rende l’idea dell’unicità dell’artista Weatherall.
You Can’t Do Disco Without A Strat (Repeat/Repeat Remix)
Non si può parlare di Andrew Weatherall senza citare la Rotters Golf Club, piattaforma sulla quale è stato pubblicato tantissimo materiale proprio da Weatherall & co.
Questo è il remix di una traccia contenuta nell’EP del 2006 “The Bullet Catcher’s Apprentice”, un’uscita tra le più apprezzate e conosciute tra quelle dell’artista scomparso proprio ieri.
BBC Radio 1 – Essential Mix (27-10-1996)
Non hanno idea di quanto siano stati fortunati coloro che si sintonizzarono sulle frequenze della BBC Radio 1 intorno alle due di notte del 27 ottobre 1996. Forse lo sapevano, forse no, fatto sta che stavano per ascoltare due ore di uno dei mixati più eclettici, sfrontati, geniali di sempre. Eccolo:
Crack Mix 097 (16.07.2015)
Andrew Weatherall è sempre da ballare. Sempre, ogni cosa da lui prodotta può essere convertita in dinamite da dancefloor da mani con le capacità anche solo strettamente necessarie. Qui però un po’ di più. Sarà che stiamo parlando del 2015 e di un Weatherall che, senza perdere un briciolo del suo estro artistico, si adatta incredibilmente bene alle esigenze dell’epoca. O sarà, forse, che stiamo parlando di un artista che più lo si ascolta, più lo si ascolterebbe.
Andrew Weatherall at Dekmantel Festival 2019
Non ci teniamo particolarmente tanto a inserire in questo articolo questo mixato perché una delle ultime testimonianza uditive di ciò che Weatherall ha creato in vita. Ci sono altri tre motivi:
1- Vogliamo rendere l’idea di ciò che era capace di fare Andrew con un pubblico davanti. Un pubblico aperto e ricettivo come quello del Dekmantel Festival.
2- Il set dura tre ore e mezza e noi non salteremmo un singolo secondo.
3- L’incontro tra due realtà così importanti per la scena di oggi, come Weatherall e Dekmantel, dà vita a qualcosa che è destinato, volenti o nolenti, a rimanere irripetibile.
Pardon, irripetuto. Purtroppo.
La foto di copertina è uno scatto realizzato da Alex Zalewska.