Discogs, portale e marketplace americano, ha pubblicato il rapporto annuale che fotografa lo stato di salute del mercato discografico a livello mondiale e segna un nuovo record: oltre 1,3 milioni di nuove release aggiunte al suo database nel corso del 2017.
Attraverso Discogs, questi sono tra i dischi più venduti del 2017: “Through The Looking Glass” di Midori Takada, la compilation “Italian Dream House” curata da Young Marco e il vinile di “The Other People Place”.
Leggi il rapporto annuale sul blog di Discogs.
Discogs: un marketplace del vinile in continua crescita
La piattaforma Discogs (della quale avevamo già parlato in occasione del suo quindicesimo compleanno) sembra più forte che mai e, soprattutto, senza competitor di rilievo in un settore, quello della compravendita fisica di dischi on-line che appare in fortissima espansione, in totale controtendenza rispetto a pochi anni fa quando sembrava destinata ad una inevitabile e rapida scomparsa.
La crescita è confermata dai dati contenuti nei server del dominio Discogs.com di proprietà di Zink Media Inc. e recentemente pubblicati; dal rapporto emerge un volume di scambi commerciali attraverso il marketplace pari a circa 10 milioni di transazioni, in deciso aumento rispetto agli 8,3 milioni di compravendite del 2016, con un aumento del 20,42%.
Il vinile si conferma al primo posto tra i formati con quasi 7,5 milioni di pezzi venduti (+19% rispetto al 2016), ma i supporti che hanno registrato l’incremento maggiore sono stati i nastri a cassette.
Le vendite della vecchia bobina analogica sono aumentate da circa 126.000 nel 2016 a 163.000 l’anno scorso con un incremento del 29,5&^%, dimostrando la crescita di interesse da parte di collezionisti e appassionati verso un oggetto che era del tutto scomparso dopo l’avvento dei formati digitali, prima fisici e poi virtuali.
Le vendite di brani musicali in formato audio hanno registrato, invece, la crescita proporzionalmente più bassa in termini percentuali, di poco inferiore al 3%.
Pur essendo gli scambi polarizzati essenzialmente sui generi rock ed elettronica, i dati delle vendite del marketplace per genere evidenziano la maggiore crescita nell’ambito della musica classica (+30%), seguita dalla musica per bambini (+22,86%), dal folk e dalla world music (+21,74%).
Conferme e sorprese tra gli album più venduti su Discogs
Particolarmente interessante e originale è la classifica dei Top New Album Sales dove troviamo, ai primi posti, alcuni titoli degni di nota: “Through The Looking Glass”, il disco-manifesto della compositrice di origini nipponiche Midori Takada, esemplare sintesi di jazz e musica orientale; al quarto posto si piazza la raccolta curata dal DJ olandese Young Marco e dedicata alla scena house italiana dal titolo “Welcome To Paradise Vol.I Italian Dream House 89-93”.
In questa singolare classifica spicca al nono posto anche l’album “The Lifestyles Of The Laptop Cafè” di The Other People Place, unico lavoro solista del produttore di Detroit James Stinson, metà del duo afro-futurista Drexciya scomparso nel 2002 a soli 32 anni poco dopo la pubblicazione dell’album su Warp Records.
Al primo posto troviamo la riedizione di “OK Computer OKNOTOK 1997-2017” dei Radiohead.
Il titolo di Most Collected Master Release e viene assegnato per la seconda volta a “The Dark Side Of The Moon” dei Pink Floyd, seguito da “Sgt Pepper’s Lonely Hearts Club Band” dei Beatles e “Wish You Were Here”ancora dei Floyd.
Pezzi da collezione su Discogs
Per quanto riguarda, invece, gli acquisti più cari dell’anno, il gradino più alto del podio spetta al singolo in vinile 7 “Love Me Do dei Beatles”, venduto per 14.757 dollari, importo di poco inferiore al “Black Album” di Prince scambiato per 15.000 dollari lo scorso anno.
Al secondo posto troviamo un altro vinile formato 7”: il singolo “God Save The Queen” dei Sex Pistols venduto per 14.690 dollari.
Segue a ruota l’album “Would You Believe” di Billy Nichols piazzato alla cifra di 10.324 dollari.
Interessante la quarta posizione dove troviamo la versione limited edition in doppio vinile dell’album “Melody A.M.” dei Royksopp venduta per 8.728 dollari.
Un database completo e in espansione
Ai dati rilevanti sotto il profilo commerciale, che suscitano particolare interesse anche se confrontati con le dovute proporzioni a quelli dei colossi delle vendite on-line per la dimostrata capacità di sviluppo del mercato grazie alle community di appassionati quale è Discogs, si accompagnano le incoraggianti percentuali sullo stato di salute della piattaforma con sede a Portland, in Oregon.
Nei server di proprietà del DJ e programmatore Kevin Lewandowski, infatti, ad oggi sono conservate informazioni su oltre 9,5 milioni di release discografiche (con un aumento di 1,3 milioni pari al 4,2% rispetto all’anno precedente) riferite ad almeno 5 milioni di artisti, pubblicate da oltre 1 milione di etichette e risultano disponibili in vendita quasi 39 milioni di articoli.
I dati sono in continuo aumento parallelamente al numero di utenti che a fine 2017 era di circa 374.000.
Rispettando il trend del 2016, il formato con maggior numero di nuove release aggiunte al database di Discogs si conferma il CD, con un incremento del 22,94% nonostante il mercato asfittico che ne ha già decretato la fine nel giro di qualche anno; le redivive cassette seguono con una crescita del 12,13%.
Rispetto ai generi, sebbene non siano chiaramente esplicitati i criteri di raggruppamento, il rock e l’elettronica permangono saldamente al comando, con il pop che incalza al terzo posto; seguono, staccati, tutti gli altri generi.
Allo stesso modo, gli Stati Uniti si confermano il Paese con il maggior numero di nuove pubblicazioni aggiunte al database (323.721 release inserite nel 2017), con il Messico (41,32%), la Svizzera (26,76%) e il Giappone (11,29) che hanno segnato l’incremento maggiore.
Dance ed elettronica: i più cari su Discogs
L’anno scorso il portale Resident Advisor ha avuto accesso al catalogo Discogs con i dati relativi alle compravendite dal 2000, anno del lancio del sito, fino ad oggi.
Elaborando i dati messi a disposizione da quello che oggi rappresenta maggiore marketplace di vinili al mondo è stata stilata una classifica dei 40 dischi di genere dance più cari venduti nella storia del sito.
Tra questi troviamo “Z Records” degli Underground Resistance con la scritta inequivocabile For UR DJ Assault Only, “Analog Bubblebath 5” di Aphex Twin, pubblicato dalla Rephlex in sole 20 copie introvabili, la versione gatefold limitata a 200 copie in triplo vinile di Syro, disco di Aphex Twin del 2014.
Nella classifica dei pezzi pregiati della musica elettronica, battuti dai collezionisti a prezzi record, troviamo anche la prima release di “Mistery Of Love” di Mr. Fingers, un bootleg firmato LFO con una misteriosa b-side, una rara versione in formato cassetta di “Music Has The Right To Children” dei Boards Of Canada, il luxury boxset personalizzato per singolo acquirente di Plastikman dal titolo “Arkives 1993-2010″, un singolo in edizione limitata regalato da Moodymann alla fine di uno dei suoi set in alcune decine di copie ed un raro promo di Arthur Russell stampato in sole 200 copie.
Musica per tutte le tasche: vinili d’autore sotto i 5 euro su Discogs
Sempre lo scorso anno, lo staff di Resident Advisor si è divertito a stilare anche una particolare classifica dei 60 dischi in vinile usati in vendita ad un prezzo inferiore a 5 euro sul portale.
Nella classifica troviamo una versione remix di “West End Girls” dei Pet Shop Boys a 2,99 euro, gli imprescindibili “House Breaks (vol. 1)” di Kenny Dope in vendita a partire da 3,19 euro, il singolo “Back To The Raw” di Kerry Chandler, “Digeridoo” di Aphex su R&S per 5 euro, “Jazz Carnival” degli Azimuth a 2,82 euro.
Anche in ambito techno le buone occasioni non mancano, tra le quali troviamo “Decompression EP” di Mathew Jonson del 2004, il singolo “Master Builder” del 1995 firmato da Robert Hood e “Ball Park” di Joey Beltram direttamente dal 1998 su etichetta Tresor.
Cos’è Discogs e come funziona
Discogs nasce nel 2002 come database dedicato esclusivamente alla musica elettronica e quale strumento di supporto per i DJ, gli addetti ai lavori e i collezionisti di questo particolare genere, non soltanto per l’archiviazione quanto soprattutto per lo scambio e la compravendita di dischi.
A partire dal 2004, Discogs ha iniziato ad ampliare notevolmente il proprio archivio, a partire dall’hip hop e dagli altri generi più affini a quelli che ruotano intorno alla DJ culture, fino a incorporare la quasi totalità dei generi presenti sul mercato.
Come Wikipedia, inoltre, Discogs applica al proprio sistema di funzionamento il principio del mutuo scambio collaborativo e gratuito, grazie al quale i contributi possono essere inseriti e sono liberamente modificabili dagli utenti registrati.
Questi ultimi, infatti, pur dovendo rispettare un decalogo e delle istruzioni piuttosto rigide per evitare il verificarsi di errori che potrebbero mettere in discussione l’attendibilità del sito, sono gli unifici autorizzati a modificare le voci esistenti e a poterne inserirne di nuove.
Un ruolo centrale riveste anche la funzione che permette di indicare le variazioni del nome dell’artista in modo tale che il link conduca l’utente sempre sulla stessa pagina. Altrettanto importante è l’attendibilità e completezza delle informazioni contenute, relative ad artisti, case discografiche e tutte le attività correlate, da studi di registrazione a società editoriali, passando per studi grafici, studi di masterizzazione e distribuzione.
Potendo contare su più di 45 dipendenti sparsi per il mondo, non meno di 20 milioni di visite mensili (nel 2001 erano circa 6000), quasi 10 milioni di release catalogate, più di 3 milioni di utenti registrati, oltre 370.000 contributor, oltre 230.000 fan su Facebook, oltre 30.000 follower su Twitter, quasi 37.000 seguaci su Instagram ed un interesse costante da parte di colossi quali Google e Amazon, Discogs è riconosciuto come il media della rete più autorevole in materia di archiviazione e catalogazione discografica.
Negli ultimi anni Discogs ha continuato ad arricchire il proprio algoritmo con nuove funzionalità: tra quelle più interessanti c’è la possibilità di stilare la propria personale collezione con tanto di valore economico stimato nonchè quella dei prodotti che si desiderano acquistare con tanto di servizio di messaggistica per avvisare quando il prodotto è disponibile, esattamente come avviene su un normale negozio virtuale.
Particolarmente utilizzata è anche la funzione grazie alla qualeè possibile raggruppare musica in base a criteri di ricerca diversificati e fantasiosi come, ad esmpio, copertine censurate, fumetti, supereroi, pornostar, premi Nobel per la letteratura ed un numero imprecisato di altre bizzarre catalogazioni.