Dopo settimane di intensi e continui dibattiti, politici e non, sul tema vita notturna, discoteche ed eventi, il Governo ha optato per una nuova chiusura totale dei locali da ballo. La decisione arriva mentre i nuovi contagi giornalieri tornano ad aumentare anche in Italia.
Dopo una stagione estiva che per i più fortunati è durata due mesi scarsi, il Governo italiano nella giornata di ieri, domenica 16 agosto, ha predisposto una nuova chiusura totale di discoteche e locali da ballo. La decisione arriva dopo un lungo periodo di dibattiti pubblici sul tema, con i locali presi sempre più di mira negli ultimi tempi per le palesi e, ci permettiamo di aggiungere, inevitabili violazioni delle disposizioni anti-covid al loro interno.
Poche mascherina indossate e distanziamento inesistente, specialmente nelle piste da ballo, hanno iniziato a creare preoccupazioni già a fine giugno, quando le prime attività del settore del’intrattenimento iniziavano a riaprire. La recente risalita dei contagi ha contribuito alla scelta arrivata ieri, dopo che le proteste contro le discoteche si erano intensificate sensibilmente in occasione dei numerosi eventi previsti per il weekend di Ferragosto.
QUI il testo integrale dell’ordinanza firmata dal Ministro della Salute Roberto Speranza. La misura sarà in vigore almeno fino al prossimo 7 settembre e non impedisce ai locali di tenere aperto in veste di ristoranti, bar o comunque attività in cui non si balli e non si formino assembramenti.
Dopo aver tenuto chiuso per quasi quattro mesi e aver riaperto con enormi limitazioni e difficoltà (o, per quanto riguarda alcuni locali, dopo aver tenuto chiuso da fine febbraio a causa delle preoccupazioni economiche dovute a una riapertura con il freno a mano), ora i gestori delle discoteche si ritrovano davanti a un periodo estremamente buio. Nulla lascia presagire che dopo il 7 settembre le cose possano effettivamente tornare alla normalità.
Anzi, sia il trend dei contagi interni sia il trend internazionale lasciano pensare che potremmo realisticamente rimanere senza vita notturna per l’intera stagione invernale, specialmente se si considera che i locali al chiuso rappresentano un rischio ancora maggiore rispetto alle discoteche all’aperto, a cui fino a ieri era consentita l’apertura. In tal caso ci si deve aspettare una crisi del settore dell’intrattenimento davvero senza alcun precedente.