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Per ogni amante dei club e della vita notturna, il weekend rappresenta il momento che si aspetta tutta la settimana. Chi smonta dal turno lavorativo alle 19 del venerdì sera conosce bene quella sensazione di benessere che il weekend porta con sé.

Una sensazione che finisce presto. Al solo pensiero che il lunedì alle 9 bisogna essere di nuovo al proprio dovere, in quel posto che spesso sentiamo così stretto. Che il venerdì notte, e ancor di più il sabato siano dei buoni momenti per staccare la testa e godersi la musica è certo. Ma forse non quanto la domenica.

Infatti, nella confusione di chi si ritrova nel club senza saper bene come ci sia finito, che forse una serata latino americana o deep house faceva lo stesso, di chi entra in un locale solo per affermare uno status symbol o il poter dire “sono stato lì”,  l’ambiente che si crea diventa molto lontano da quello che sposano gli amanti della musica.

Forse andare a ballare il venerdì o il sabato notte è un affare popolare ormai. Non rientrare il sabato o prepararsi a una serata la domenica, sapendo che il lunedì si dev’essere lucidi e scattanti è molto più trasgressivo. Da veri festaioli.

Forse nasce così l’idea di continuare a festeggiare. Qualcuno ha detto che la parte più bella di un party sia l’after. Da lì nasce il principio del party domenicale. Ed è per questo che il format della domenica è uno di quelli che infiamma e attira una grande fetta di appassionati alla ricerca di buona musica e un’ambiente intimo, conviviale, per pochi.

La filosofia che sta dietro a chi va a ballare la domenica, mattino, pomeriggio o sera è proprio quella di star lontano dagli occasionali, di godersi veramente i dischi, di assaporare ogni cambio senza la calca della folla, senza fenomeni da baraccone, senza i vezzi della mondanità.

Uno degli epicentri di questo spirito è senza dubbio Londra dove negli anni ’90 nascono numerose realtà che sposano questa filosofia. Fra tutti a fine del 1994 nasce il party della domenica Heavenly Sunday Social, che vede tra i suoi pionieri i Chemical Brothers, all’epoca con il nome di Dust Brothers.

La storia dell’Heavenly Sunday Social inizia nel seminterrato del pub The Albany come riunione tra i due djs Tom Rowlands ed Ed Simons. Il format, che durò per 13 settimane durante l’estate del ’94, consacrò una lunga tradizione dei party della domenica a capienza ridotta nei retro o nelle cantine dei pub centrali londinesi.

In particolare l’Heavenly Sunday Social attirò numerose figure importanti del mondo della musica tra cui Oasis, Primal Scream , Manic Street Preachers e The Charlatans. La popolarità crescente del duo e l’affermarsi della cultura Big Beat portarono a dover spostare la festa prima nei club di Turnmills e Smithfields a East London e successivamente al  The Bomb a Nottingham.

Heavenly creò una vera e propria moda sdoganando definitivamente il ritrovo domenicale e consentendo una sperimentazione musicale maggiore .

La diversificazione dei generi che venivano suonati, che passavano dall’indie all’hip hop, dal soul alla garage arricchirono le collezioni di dischi degli appassionati e trasportarono studenti e rockstar nello stesso ambiente creando un connubio unico. Noel Gallagher poteva stare affianco allo studente di periferia. Erano lì. A ballare le stesse cose.

Non era l’unico party domenicale: after party come quelli allo Shoreditch , come ad esempio “Zombies Ate My Brain”, hanno portato la domenica a entrare in uno scenario buio e scuro dove la electro minimal riempiva le domeniche londinesi dal primo mattino al tardo pomeriggio. Il party ha smesso di esistere nel 2010 ma per anni è stato l’after party per eccellenza di Londra.

Successivamente “Dig Your Own Rave” al T Bar ha portato avanti la tradizione proponendo una domenica meno tetra, sia come ambientazione che come musica. Tra i suoi resident ha visto oltre che Matthew Styles e Rob Mello, un giovane Jamie Jones. La musica di “Dig your own rave” ha proposto infatti un suono eccentrico per quei tempi, un sound che potremo definire progenitore della tech house.

Ma il fenomeno della domenica avrebbe investito anche se ovviamente in maniera corrispondente al determinato ambiente musicale, ogni grande capitale europea promotrice della buona musica e della cultura da clubber.

Berlino stessa, con lo storico Bar 25, inaugurò questa stagione dei party delle domenica che venne portata avanti dopo la sua chiusura da due emblemi della capitale tedesca, ossia l’Hoppetosse e il Club Der Visionaere.In particolare l’ Hoppetosse , versione invernale del Club Der Visionaere , con cui condivide una location meravigliosa a bordo fiume, ha proposto per anni il format Perfect Sunday.

Questa festa della domenica ha visto muovere i primi passi ad attuali “dj star” come Seth Troxler. Non solo. Ha visto trasportare i suoni più duri anche di molti disc jockey americani in una dimensione più leggera. Con pochi soldi all’ingresso si poteva realmente avere un’esperienza musicale irripetibile.

Lo spirito comune è sempre lo stesso: vivere il club in una maniera più intima lontano dal turismo nella logica del divertimento e della compagnia. Ma ci sono tanti fattori da analizzare.

Senza dubbio la domenica è un format che si presta ad un altro tipo di musica: se a fine anni ’90 vi è la riscoperta della disco, e l’affermazione totale in Europa dell’house le capitali europee accolgono pienamente questa evoluzione musicale. La domenica da al pubblico ciò che piace al dj. Vi è la possibilità di essere totalmente liberi, di azzardare e testare nuovi dischi. L’eclettismo musicale diventa la cifra stilistica di un buon dj set domenicale.

Ed il pubblico cerca qualità, balla solo se la musica c’è ed è bella. La domenica l’ascoltatore vuole perdersi, ma non perdere se stesso. Vi è una consapevolezza importante: il sapere che il domani si lavora. Ciò fa concepire questo party non come un tunnel buio dove essere totalmente disinibiti, ma lo rende un luogo dove c’è umanità, ci sono regole, c’è il rispetto per la musica come assoluta protagonista.

La varietà del pubblico è un elemento indissolubile, è il luogo dove conta come ci si pone. Le luci mostrano tutto e questo paradosso rende l’ambiente modaiolo ma non mondano. Vi è una cura nel vestiario ma non per essere alla moda ma per esprimere sé stessi senza eccessi. Essere lì è già una trasgressione che non ha bisogno di ulteriori dimostrazioni.

Oggi le realtà domenicali in tutta Europa sono numerosissime. Purtroppo alcune si sono dovute scontrare con i problemi legati al poter fare clubbin’ nelle ore diurne . Altre hanno risentito della chiusura di locali storici per motivi prettamente legati ai regolamenti edilizi.

Questo è ad esempio il caso della Same Dimanche a Parigi, che si teneva la domenica nello storico Concrete. Con la sua chiusura nel 2019 un simbolo per intere generazioni di parigini è venuto a mancare oltre che la possibilità di sentire djs del calibro di Laurent Garnier, Apollonia o Robert Hood fare delle vere e proprie maratone musicali.

Nonostante ciò  ci sono delle realtà indistruttibili e che portano con se un forte appeal e ancora garantiscono una grandissima qualità musicale. La domenica di SecretSundaze è un esempio lampante.

Secretsundaze è una vera e propria community fondata da Giles Smith e James Priestley, che racconta un’atmosfera conviviale ed una community londinese di amanti del clubbin’. Da due decenni i due continuano a essere i resident del loro party e a portare a Londra nomi come Floating Points e Marcellus Pittman.

Senza dubbio il segreto di una realtà come Secretsundaze è quello di aver creato una cerchia di persone, proveniente da contesti molto differenti, che ama il party e ha sviluppato una certa fidelizzazione alla causa. La ricerca musicale e la riproposta di classici house rende la musica interessante, condita da una line up variegata.

Soprattutto nel contesto di Pickle Factory i due dj possono esprimere la loro visione musicale, la loro domenica. Ma non è l’unico party ad attirare tantissime persone e a creare una line up variegata e divertente a Londra.

I party domenicali spopolano nella capitale britannica e hanno dato luce e popolarità a tantissimi fenomeni musicali. Tra questi le session di Fuse al Village Underground, la domenica più techno e aggressiva di UnFold al FOLD, le feste Lion&Lamb al Toi Toi o ancora le domeniche del Phonox che hanno ospitato delle sessioni domenicali da artisti del calibro di Sven Vath e Amè.

Un’altra realtà dall’altra parte del mare che riscuote un successo enorme e riesce ogni domenica a regalare una party fantasiono ed un’esperienza unica è Thuishaven, il circo che è collocato nella zona industriale in uno dei porti di Amsterdam Sloterdijk. Thuishaven forse è l’emblema assoluto di una festa domenicale riuscita in tutto.

Circa 1500 persone ogni domenica si recano qui a sentire musica che va dalla techno più spinta all’house, ai nuovi talenti emergenti olandesi e ritrovarsi in una dimensione di unicità dove tra sabbia, effetti colorati, artisti con i trampoli si viene trasportati in una dimensione fantastica dove però la musica non smette di perdere di qualità.

Ci sono tantissime realtà da citare per poter comprendere appieno lo spirito dei party della domenica. Ma il reale modo per poter capire ed apprezzare questa filosofia è scegliere una domenica di sole,e invece di rinchiudersi in casa poter apprezzare quello che la città ci propone. La domenica è un giorno buono per andare nei club, basta solo andare nel posto giusto.