Si è spento a Detroit il DJ e produttore Dwayne Jensen.
La notizia della scomparsa di Jensen è stata postata e rilanciata nelle ultime ore dagli account social di amici e fan ed è apparsa sul magazine americano Big Shot.
Fondatore dell’etichetta Fathom Records e rappresentante delle sonorità con chiare influenze soul oriented dell’elettronica made in Detroit, Dwayne Jensen ha iniziato la sua carriera negli anni ’80 come batterista jazz e percussionista.
Fortemente influenzato dai suoni funk e progressive di chiara matrice elettronica che affondavano le loro radici nella scena dei club di Detroit, Chicago e New York, Dwyane ha collaborato, tra gli altri, con artisti del calibro di Kevin Saunderson e Derrick Thompson.
La sua decennale esperienza lo ha portato ad essere considerato tra i migliori rappresentanti dell’house movement a livello mondiale, al pari dei suoi modelli, i DJ nati e cresciuti all’ombra delle architetture urbane della Motor City, tra i quali Juan Atkins, Frankie Knuckles, Steve “Silk” Hurle, Louie Vega, Todd Terry e Larry Heard.
Più di ogni altro, tuttavia, è stato The Electrifying Mojo ad influenzare in modo decisivo l’approccio alla musica di Jensen: a detta dello stesso artista, infatti, si deve al celebre programma radiofonico di Charles Johnson, da molti considerato come il laboratorio di partenza della Detroit Techno per un’intera generazione di DJ, la scintilla che ha” folgorato” Dwayne sulla strada dell’elettronica.
Grazie al suo blend particolarmente ispirato ed apprezzato di soulful house music, impreziosita di elementi disco, Dwayne Jensen è stato a lungo resident di diverse serate nei club della metropoli che si affaccia sul lago Michigan, oltre ad essere presente con regolarità nelle line-up di eventi quali la Winter Music Conference di Miami ed il Movement Festival.
Le cause della morte, al momento, non sono state ancora rese note.