Aprirà le sue porte lunedì 23 settembre Electro, un’esposizione curata dalla Philarmonie de Paris che ci condurrà attraverso la storia della musica elettronica (e non solo).
La Biennale di Venezia per la sua edizione del 2019 ha deciso di ospitare negli spazi del Centro civico di Bissola il progetto “Electro”, una rassegna che ripercorre l’evoluzione della musica elettronica a partire dai suoi protagonisti interrogandosi, al tempo stesso, sul suo passato e sul suo futuro. Dai Kraftwerk ai Daft Punk, da Jean-Michel Jarre a Laurent Garnier, la proposta della Biennale e del presidente della mostra, Paolo Baratta, mira a far vivere ai visitatori un’esperienza a 360 gradi che comprenderà musica, installazioni, parti interattive e opere d’arte contemporanea.
Un mixtape di Laurent Garnier sarà, infatti, la colonna sonora di un’esposizione da vedere, vivere e ballare, che includerà nel suo percorso le sperimentazioni degli anni ’50, la disco music protagonista negli anni ’70 dei dancefloor newyorkesi, l’house music prodotta a Chicago nella seconda metà degli anni ’80 e la techno di Detroit con le sue contaminazioni e la sua evoluzione. La scenografia invece, è stata curata da 1024 Architecture, artista che ha già collaborato con la Philarmonie de Paris e che porterà al Centro civico di Bissola un’istallazione immersiva, che avrà come protagonista i contrasti di luce.
Raccontando e raccogliendo molteplici tipi d’esperienze e di testimonianze (anche visive), “Electro” non vuole essere solamente una mostra sulla storia della musica elettronica e sul suo passato: lo scopo è, invece, quello di presentare una testimonianza viva e attiva di artisti del presente e del passato, quella di viaggiare attraverso i miti, i luoghi comuni, la storia e, contemporaneamente, esporne il presente. L’evoluzione delle generazioni che attraversano il dancefloor rispecchiano molto l’evoluzione della nostra società, vizi e le virtù che hanno marcato gli scorsi decenni.
“Electro” aprirà le sue porte il 23 settembre per richiuderle il prossimo 10 novembre; vi rimandiamo al sito della Philarmonie de Paris e della stessa Biennale di Venezia per tutte le informazioni in merito al progetto.