E’ stata di recente annunciata la chiusura dello storico Fabric di Londra a causa dell’ennesimo caso di giovani ragazzi morti per droga durante un party.
Al Fabric di Londra si verificano con cadenza ravvicinata due casi di ciò che di peggio può capitare nel mondo del clubbing. Ci risiamo: due ragazzi muoiono per avvelenamento, a causa del consumo di droga.
Il primo caso risale al 25 giugno: al mattino un adolescente, dopo aver accusato un malore, è stato portato in ospedale dove è morto poco dopo; il 6 agosto è stato il caso di un diciottenne.
La reazione di Scotland Yard è stata quella di revocare a tempo indeterminato la licenza allo storico club con effetto immediato, a partire da questo weekend. I proprietari del locale, dal canto loro, hanno manifestato un’attitudine collaborativa e non intendono opporsi alla chiusura.
Purtroppo non è la prima volta che si arriva a questo punto, dato che nel 2014 si è sfiorata la chiusura sempre a causa di morti per overdose all’interno del Fabric di Londra.
In quell’anno ci furono quattro decessi ravvicinati, nell’arco di tre mesi. Anche lì venne paventata la chiusura, su proposta della polizia locale al Consiglio del quartiere Islington. In quel caso la situazione si assestò inizialmente con l’ordinanza al locale di porre cani antidroga all’entrata, ma che fu poi annullata.
Oggi, due anni dopo, la situazione è simile nella fattispecie, ma forse diversa per altri aspetti. In quest’ultimo caso è stato interpellato il sindaco Sadiq Khan, noto per il suo piglio moderno e le sue ampie vedute, chiamato in causa dal profilo Twitter Celebrity DJ Artwork insieme a diversi altri DJ, facendo leva su una promessa elettorale che riguardava il supporto alle attività culturali londinesi.
Il sindaco, sempre su Twitter, ha replicato dicendosi interessato e preoccupato di trovare un giusto approccio, insieme alle autorità locali, per garantire sia la sicurezza dei frequentatori del club, sia un futuro al club stesso. Non si può non accogliere positivamente la risposta e le intenzioni, pur sapendo che un sindaco non decide da solo.
Molti sono stati i retweet con osservazioni e proposte, tra cui anche il test della droga all’ingresso, iniziativa tra l’altro già sperimentata e possibilmente virtuosa.
I’m urging #Fabric, the Met & Islington to find an approach that protects clubbers’ safety & the future of the club. https://t.co/g9X5bZm02e
— Sadiq Khan (@SadiqKhan) August 16, 2016
Ora, il futuro del club sarà deciso entro i prossimi giorni, ma già stanno proliferando le petizioni per non chiudere il Fabric di Londra.
Ecco infatti il link su change.org dove potete firmare la petizione in cui viene chiesto di scongiurare la chiusura dello storico club: Save London’s Nightlife – Stop the Closure of Fabric.