Vedendo un Fabrizio Lapiana ultimamente sempre più attivo nella scena techno romana con la sua label Attic Music, abbiamo voluto farci raccontare da lui i numerosi progetti che ha in gestazione in un periodo tanto prolifico come questo e la storia dietro i rilasci degli ultimi tempi.
Fabrizio Lapiana e la Attic Music sono nomi decisamente consolidati a Roma, e non solo a Roma. Dalla data della fondazione della Attic Music, risalente al 2008, il percorso è stato segnato da diverse evoluzioni, alcune più evidenti e altre più sottili, ma che probabilmente non sono passate inosservate a chi ha seguito strada facendo la sua storia musicale. Abbiamo voluto farci raccontare direttamente da lui gli ultimi sviluppi della sua musica, nonchè le idee dietro i diversi progetti della sua label, come un approfondimento dietro le quinte, per esplorare i concept che la Attic Music propone.
ITALIANO – ENGLISH
Per Attic Music contiamo due vinili imminenti: “D.A.N.C.E. 4” e “LAQ3”; mentre per te stesso, stando a quanto posti sulla tua pagina Facebook, hai appena terminato un EP stai lavorando al tuo primo LP. Inoltre vediamo sempre più spesso il tuo nome tra gli eventi di Roma (e non solo di Roma). E’ una nostra impressione o raramente sei stato così attivo? Ti sei voluto rimboccare le maniche o semplicemente è un periodo di particolare ispirazione?
Esatto è tutto vero :), è appena uscito LAQ 03 di Bruno Sacco ed uscirà ad Ottobre D.A.N.C.E 4, un Various Artists che comprende tracce di UNC, Assalti industriali e PVS. A novembre toccherà al mio nuovo EP (LAQ 04) e successivamente sarà la volta del nuovo talento russo, Relic Radiation, remixato da Giorgio Gigli. Inoltre ho appena terminato un EP insieme a Claudio Fabrianesi che vedrà la luce con l’anno nuovo e finalmente ho cominciato a lavorare sul mio primo Album…insomma tante uscite in pochi mesi.
Per Attic Music si tratta di un periodo molto produttivo dovuto ad una crescita costante avvenuta negli ultimi anni. Per quanto riguarda me in particolare non esce un mio disco da un anno esatto (a parte VA e remix) perché sono stato più impegnato a lavorare in studio; per questo motivo le release imminenti sono diverse, non solo su Attic Music. Per quanto riguarda l’album il discorso è puramente legato ad un momento di ispirazione, dovuto anche a contingenze personali che mi stanno stimolando particolarmente.
Mi sento pronto per un lavoro più articolato. Rispetto invece alle gigs, è stato un anno in cui ho girato tanto e nella prossima stagione credo sarò più presente su Roma rispetto al passato. Comincio ad invecchiare? O forse c’è una scena di respiro internazionale che sta crescendo sempre più nella capitale..
Sempre in merito all’attività di un DJ/producer “sul territorio”, cosa ti piacerebbe veder migliorare nella scena techno romana e italiana attuali?
Gli artisti italiani a mio avviso non hanno nulla da invidiare agli stranieri. All’estero siamo apprezzati moltissimo ormai da diverso tempo e anche il pubblico italiano è molto informato ed affezionato ai producers nostrani. Il problema, se c’è, è più nel sistema, che non è fatto solo da musicisti ma da distribuzioni, booking, festivals, negozi di dischi ecc. ecc. Ecco, per quanto riguarda questo, siamo ancora una piazza periferica.
Abbiamo notato anche che nella Attic hai questa inclinazione per le serie, ci riferiamo ai capitoli di D.A.N.C.E., agli Antimatter, ai Laq, agli Almost There e il trittico (finora) di EP con gli uragani/vortici/cicloni. Su quali concept si articolano questi capitoli che vanno a susseguirsi nel tempo?
La storia delle serie è tutta colpa di Fabio Milito.
Nonostante fossimo della stessa città e condividessimo da anni l’amore per la techno non ci conoscevamo. Un giorno, mettendo dei dischi in un locale, ci incontriamo e a proposito di Attic Music lui mi dice “adoro come suona la tua label, ma visivamente la immagino completamente nuova”.
Da qui decidiamo di scommettere sul revamp dell’etichetta, partendo da una nuova identità. La serialità ne è parte integrante ed ogni concept è realizzato in maniera molto semplice: La trilogia di Antimatter, ad esempio, esplora la zona oscura dello spaziotempo e del suo legame con la musica. Fabio è andato in giro a fotografare le trombe di vecchi grammofoni finché non ha ricreato tre perfetti buchi neri.
Almost There, più improntata sulla sperimentazione, è la serie dedicata al viaggio perpetuo del musicista che non ritiene mai finita la propria opera. Così Fabio ha creato, con una serie di scatti dal treno, la serie Attic delle copertine ‘in corsa’.
Stesso principio per D.A.N.C.E. (Detector for Advanced Neutron Capture Experiments), che esplora il legame fra scienza e danza. L’idea nasce dai suoni ipnotici; ballare con la mente. Negli scatti di Fabio i riflessi della luce alogena in movimento su una superficie metallica evocano le movenze di un ballerino fantasma.
La serie degli uragani è quella dedicata alle produzioni più ‘dance floor’. Violenza e melodia. Ci sembrava la cosa più potente e romantica (hanno quasi tutti nomi di donne) da guardar girare su un piatto.
C’è una tua ottima traccia che è stata recentemente valorizzata da una sognante chiusura di Blawan all’edizione di quest’anno del Dekmantel. Parliamo di “1003B” e pare sia una traccia molto rappresentativa del tuo suono, della tua personalità e della dedizione che metti nella produzione. E’ così? Ti va di raccontarci come si è sviluppata? Se è nata con un’idea di partenza o ti sei lasciato trasportare dall’estro del momento..
E’ stata forse la traccia più difficile da realizzare. Eravamo tra agosto e settembre 2014 ed era appena uscita 1002B, dal successo inaspettato. Sia io che Max_M pensavamo fosse giusto proporre una traccia che ne proseguisse il discorso senza essere ripetitivi. Passai intere nottate a lavorare su più versioni contemporaneamente e i consigli di Max, con il quale mi confrontavo quotidianamente, furono fondamentali. Ricordo lo stress, ma anche l’emozione nel riascoltare il lavoro mentre prendeva forma. Credo che questa traccia esprima tutta la mia passione per la musica e per il mio lavoro, la voglia di fare bene e di emozionarsi insieme.
Nella Attic Music coesistono felicemente sonorità tendenzialmente molto dark ma anche momenti di luminosità (specialmente nelle release meno recenti), talvolta nella stessa traccia o nello stesso EP. Come saresti più propenso a descrivere lo stile Attic?
Difficile descrivere uno stile ben preciso perché non lo so nemmeno io. Fondamentalmente su Attic Music faccio uscire la musica che mi piace, senza badare a un particolare genere. Come hai ben detto, ultimamente i generi più gettonati sono stati quello dark techno e quello ipnotico; ma sono usciti anche dischi ambient o più sperimentali. Anni fa i Commodity Place realizzarono su Attic persino un EP balearic. La bellezza sta nella coerenza. E la coerenza non ha sempre bisogno di un manifesto.
ENGLISH VERSION
Regarding your Attic Music label, we’re counting two upcoming vinyl releases: “D.A.N.C.E. 4” and “Laq 3”; while as regards more directly your production activity, we read in your official Facebook page that you’ve just finished a new EP and you’re working on your first LP. We are also seeing more and more often your name in many parties in the Rome (and not only in Rome) techno scene. Is it just us or you’ve rarely been as active as now? Did you felt the urge to get back in the battlefield or is this a time of particular inspiration for you?
That’s correct 🙂 “LAQ 03″ by Bruno Sacco has just been released and “D.A.N.C.E. 4” will be released in October. The latter will be a Various Artist kind of release that will comprise tracks by UNC, Assalti industriali and PVS. Then, in November it will be my EP’s turn (“LAQ 04“) followed by a new russian talent named Relic Radiation, remixed by Giorgio Gigli. I’ve also just finished an EP together with Claudio Fabrianesi that will be released in the next year and finally I began to work on my first LP album. As you can see, there are many releases in a few months.
It is actually a very productive time for Attic Music, and it is due to a constant growth experienced during these years. As regards me in particular, no releases have been out since a year (aside VV.AA. and remixes) because I have been busy with studio work. For this reason there will be more than on release and not solely on Attic Music. For what concerns my album, it is mostly due to inspiration, also thanks to some personal happenings that are stimulating this activity. Talking about gigs, this has been a year in which I traveled a lot, and in the next season I think I will be even more present in Rome than in the past. Maybe I’m ageing, or maybe there’s an international dimension that is currently growing within the italian capital.
Now that we mentioned a DJ/producer “fieldwork”, what would you like to see improved in the current roman and italian techno scene?
In my opinion, italian artists have nothing less with respect to the foreign artists. We’re actually appreciated abroad since a long time, also because italian audience is well educated and fond of homeland producers. The problem, if any, lies more into the “system”. A sort of establishment that is not only made by musicians but it should also be composed of distrubutors, booking, festivals, record stores, etc. Well, if we’re talking about these latter elements, we’re still a peripheral act.
We have also noticed that in your label you have this sort of inclination towards series of releases: let us mention the various chapters of “D.A.N.C.E.”, or the “Antimatter” ones as well, or the “Laq”, “Almost there” and the (so far) triptych of EPs with hurricanes on the front cover. On what concepts are these series developed?
The story about series is Fabio Milito‘s fault.
Despite we have been sharing love for techno music and living in the same city, we didn’t know each other. One day, while I was putting on some records in a club, we met and he talked to me about Attic, saying “I love how your label sounds like, but I’m figuring out its visual side as completely different”. So, we decided to focus on a label restyling, beginning from a new identity.
This serial element is part of this revamping and every concept is developed in a quite simple manner:
“Antimatter” trilogy explores the dark sides of space and time, and its bond with music. Fabio went around taking photographs of holes in old gramophones until he recreated three perfect blackholes.
“Almost there” is more focused on experimentation. It is the series about the endless journey of a musician who keeps working on his or her art that never comes to an end. To this purpose, Fabio invented through a series of photographes shot from a running train, the Attic series of covers “in movement”.
Same principle for “D.A.N.C.E.” (that stands for “detector for advanced neutron capture experiments”), that explores the link between science and dancing. The idea arises from hypnotic sounds: dancing with the mind. In Fabio’s photographs we can see reflections af a restless alogen lamp on a metalic surface, that evoke movement of some sort of a ghost dancer.
The hurricane series is more dance floor oriented. Violence and melody. These hurricanes seemed to be the most powerful and romantic (almost all of them are named after female names) thing to see spinning on a turntable.
There is a particular track in your repertoire, lately played by Blawan in a dreamy closure of his Dekmantel set this year. We’re referring to “1003B” and it seems to be one of the most representative tracks of your sound, your personality and the zeal you channel into your production. Is it correct? Do you want to tell us how it developed? If it was born from an idea or if it just came from a sudden lightning bolt..
It probably is the most difficult track to produce. We were between august and september, 2014. “1002B” was just released and it received much appreciation, in a quite unexpected extent. Both me and Max_M thought it was good to build a track that could follow its main topic, but also trying not to be repetitive as well.
I spent whole nights working on many versions at the same time, and Max advices have been really fundamental in this process. I can remember the stressful situation I pulled myself into, but also I can reckon the deep emotion in seeing that track getting progressively shaped. I believe this track expresses all my passion for music and my job, the will to put effort and share its emotional side.
We see that in Attic Music dark atmospheres and brighter moments (especially among less recent releases) happily coexist, sometimes even within the same track or in the same EP. How would you like to describe Attic Music style?
It is hard to describe a well defined style, since I cannot even tell myself. Let’s say that in Attic Music I release music that I really like, without constraint towards a particular genre. As you correctly said, lately the most appreciated genres have been the dark and hypnotic sounds; but many ambient and experimental records have been released as well. A few years ago, Commodity Place even produced a more balearic sounding EP. Beauty lies in coherence. And coherence not necessarily needs a manifesto.
Intervista e traduzione Paolo Castelluccio