Con un comunicato ufficiale Facebook ha finalmente spiegato alcune delle regole che governano una parte essenziale della piattaforma, la cosiddetta “music listening experience”.
L’atteso riordino della regolamentazione dei diritti della musica trasmesso attraverso la piattaforma nata nel campus di Menlo Park arriva a mesi di distanza dall’intensificarsi dello streaming musicale che ha visto protagonisti musicisti ma soprattutto DJ quale palcoscenico alternativo al club durante il lungo iato dovuto alla pandemia.
Lo streaming via Facebook ha assunto tale portata che ha contribuito ad alimentare il dibattito sulla trasmissione di musica coperta da diritti d’autore e da accordi di licenza privati siglati direttamente dal social media di Zuckerberg le cui condizioni non note da parte degli utenti, incluse le restrizioni di carattere territoriale, hanno creato numerosi malumori.
L’assenza di una regolamentazione sovranazionale ha lasciato nell’incertezza anche gli operatori dei singoli Paesi davanti al rapido intensificarsi dello streaming da parte dei DJ e molto spesso il fenomeno del crossposting tra fanpage e pagine degli artisti che, soggette ad accordi di licenza diversi per tipologia e collocazione geografica, hanno contribuito ad aumentare la confusione.
I numerosi reclami hanno portato Zuckerberg e soci a definire un nuovo accordo quadro volto a contemperare da un lato le esigenze delle label, dall’altra quelle degli artisti,
Le nuove linee guida in fase di pubblicazione sono volte, invece, a definire progressivamente una cornice “certa” per l’utente e sono rivolte in particolare ai DJ, utenti particolarmente colpiti, loro malgrado, dalle restrizioni imposte nei confronti dello streaming di musica di terzi attraverso la piattaforma e, per tale ragione, fortemente interessati ad evitare in futuro possibili interruzioni durante le loro live performance, reclami per aver violato accordi sul copyright, rimozione di uno o più clip audio dai video postati.
I DJ set in live streaming saranno per lo più regolati dalle linee guida sulla musica, le quali vietano l’uso di “musica per scopi commerciali o non personali” senza le “licenze regolarmente rilasciate“. Se da un lato un portavoce di Facebook ha notato che queste regole sono in vigore dal 2018, la dichiarazione chiarisce i limiti del termine “esperienze di ascolto musicale“, che ha suscitato confusione tra gli artisti che utilizzano la piattaforma.
“Come parte dei nostri accordi di licenza, esistono limitazioni alla quantità di musica registrata che può essere inclusa nelle trasmissioni o nei video dal vivo. Sebbene le specifiche dei nostri accordi di licenza siano riservate, oggi condividiamo alcune linee guida generali per aiutarti a pianificare il tuo video migliori “, recita il comunicato.
Sono consentiti brevi spezzoni di musica in storie e performance dal vivo del proprio materiale. “Maggiore è il numero di tracce registrate a lunghezza intera in un video, più è probabile che sia limitato”, spiegano. “Si consigliano clip musicali più brevi. Ci dovrebbe sempre essere una componente visiva nel tuo video; l’audio registrato non dovrebbe essere lo scopo principale del video.”
Lo statement di Facebook prosegue con: “Queste linee guida sono coerenti per i video in diretta e registrati su Facebook e Instagram e per tutti i tipi di account, ad esempio pagine, profili, account verificati e non verificati”
“Vogliamo che tu possa goderti i video pubblicati da familiari e amici. Tuttavia, se utilizzi video sui nostri Prodotti per creare un’esperienza di ascolto musicale per te o per altri, i tuoi video verranno bloccati e la tua pagina, profilo o gruppo potrebbero essere eliminati o limitate. Questo naturalmente riguarda anche la funzione Live. “
“Vogliamo incoraggiare l’espressione musicale sulle nostre piattaforme assicurandoci anche di mantenere i nostri accordi con i titolari dei diritti. Questi accordi aiutano a proteggere gli artisti, i cantautori e i partner che sono la pietra angolare della comunità musicale e siamo grati per come hanno consentito la straordinaria creatività che abbiamo visto in questo periodo.”
Le nuove linee guida entreranno in vigore formalmente nel mese di ottobre. Il dibattito rimane quindi aperto.