Secondo un recentissimo rapporto del Financial Times, la prima testata ad occuparsi della vicenda, l’azienda californiana Facebook di Mark Zuckerberg è a lavoro per sviluppare un sistema di riconoscimento (Content ID System) tale da operare un mastodontico giro di vite sulla pubblicazione di contenuti sprovvisti di una licenza d’autore, licenza che certifichi la proprietà intellettuale del materiale stesso.
Facebook è a lavoro per sviluppare un sistema di riconoscimento denominato Copyright Identification System, per poter operare un controllo sui conteinuti sprovvisti di licenza d’autore.
Avrà come suo target anche “fan-made cover”, secondo principi di ricerca, selezione e funzionalità simili a quelli già appurati da YouTube. Procedure che, dal 2007 in poi hanno distribuito ai proprietari dei copyright più di due miliardi di dollari.
Qualche giorno fa, in un articolo per Billboard, è stata riportata una dichiarazione molto interessante da parte di una fonte particolarmente “dentro” l’industria musicale che giustifichi la posizione del social network più famoso al mondo in merito questo delicato argomento:
Tenendo presente l’incredibile mole di contenuti musicali che viaggiano per il sito quotidianamente, Facebook deve assumere una posizione responsabile che garantisca una pacifica convivenza con i legittimi autori di quel materiale. […] Non si dimentichi inoltre che questa potrebbe tradursi in un’opportunità strategica davvero molto considerevole, diventando così il primo vero competitor all’altezza di YouTube.
Lo stesso articolo riporta che i vertici di Facebook sono già in contatto dallo scorso Maggio con le maggiori strutture di quest’industria, coma la Warner Music Group, e con molte altre imponenti etichette discografiche, incontri che per ora non hanno fruttato nulla di veramente concreto. Prevedibile contando che, secondo il Financial Times, le prime normative approderanno a partire dalla primavera 2017.
La fonte aggiunge:
Quelle di Facebook e YouTube sono due realtà molto particolari sicché il mercato sta assistendo ad una vera e propria transizione sempre più profonda dalle classiche piattaforme tech quali radio e programmi televisivi a tema, alle realtà predominanti della rete. Quest’ultime, abbracciando questo mercato, non possono sfuggire dalle regole dello stesso rispettando gli autori e quanto di loro proprietà.