fbpx

Oggi ha inizio la fase 2 post coronavirus e mentre l’Italia si prepara a ripartire, in Sicilia annunciano la riapertura delle discoteche.

Mentre gli italiani si preparano alla grande ripartenza con la fase 2 post coronavirus, in Sicilia annunciano una notizia interessante per il popolo della notte.

Dal prossimo 8 giugno sull’isola italiana finalmente potrebbero essere riaperti i club. Sarà una grande sfida da affrontare visto che ci saranno tante regole da rispettare, tra cui la distanza di sicurezza e l’obbligo di portare la mascherina.

Le modalità attraverso le quali sarà possibile accedere ai club sono ancora un punto interrogativo. Sappiamo benissimo che è quasi impossibile non creare assembramenti all’interno di un locale, tra le file per i bagni e la folla che in genere si accalca al bar.

Per non parlare dell’atmosfera nella dancefloor dove da sempre i giovani amano stare ammassati sotto cassa non curandosi che attualmente quella, rappresenta una seria situazione di pericolo.

Questa fase 2 per i promotori siculi sarà una vera sfida. Non sarà facile mantenere sotto controllo la questione e sicuramente il club non sarà più lo stesso, ma vogliamo immaginare che questo possa essere solo l’inizio di un ripristino totale regione per regione.

La Regione Sicilia ha diffuso l’ordinanza nella quale oltre alla riapertura delle discoteche si annuncia anche la ripartenza di altre attività come eventi, manifestazioni e spettacoli.

Il testo dell’ordinanza

In attuazione del decreto legge 16 maggio 2020, n. 33, sono vietati gli assembramenti di persone in luoghi pubblici o aperti al pubblico. Le manifestazioni, gli eventi e gli spettacoli, con la presenza di pubblico – ivi compresi quelli di carattere culturale, ludico e fieristico -, nonché ogni attività convegnistica o congressuale, in luogo pubblico o aperto al pubblico, sono autorizzate a partire dall’8 giugno 2020, fermo il monitoraggio delle attuali condizioni epidemiologiche dell’Isola.

Sono, invece, autorizzate dalla data di entrata in vigore della presente Ordinanza le manifestazioni che possano svolgersi con il pubblico distanziato e “in forma statica”, così come espressamente disposto dal decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 17 maggio 2020.

In ogni caso, l’autorità di Pubblica sicurezza, ove necessaria la relativa autorizzazione, deve indicare il numero dei partecipanti autorizzati a intervenire alla pubblica manifestazione, in rapporto proporzionale con gli spazi dedicati, tenuto conto della distanza interpersonale non inferiore ad un metro tra ogni soggetto e dell’obbligo di utilizzo dei dispositivi di protezione individuale.

Nella stessa data dell’8 giugno 2020 è, altresì, autorizzata l’apertura delle c.d. 6 discoteche, dei teatri e dei cinema all’aperto, per le quali attività dovranno essere emanate apposite linee guida regionali e, in ogni caso, esse dovranno svolgersi nel rispetto delle disposizioni di cui al decreto del presidente del Consiglio dei Ministri del 17 maggio 2020. Dalla data di entrata in vigore della presente Ordinanza è consentito l’accesso al personale incaricato di realizzare le attività di manutenzione, ristrutturazione, montaggio, pulizia e sanificazione, nonché agli operatori economici ai quali sono commissionate tali attività, da svolgersi in conformità ai principi di distanziamento e nel rispetto delle Linee guida.

Il settore è già in crisi

L’Italia è stato forse il primo Paese a mettere al bando la pista da ballo lo scorso 3 aprile. Alcuni affermano che fosse già in atto una grande crisi del settore e che la sospensione degli eventi a causa del coronavirus non ha sicuramente aiutato.

Anzi, se prima alcune piccole realtà erano già in difficoltà nel promuovere i propri eventi, adesso sarà ancora più difficile ripartire.

Bisogna avere una grande forza di animo e il coraggio di sperimentare. Sperimentare perché è la prima volta che accade forse “al mondo” una situazione del genere.

Nessuno è pronto ad affrontare un nuovo modo di fare il clubbing, che sarà sicuramente più attento e vigile, ma non più semplice.

Ma noi amanti della musica e del mondo del clubbing non abbiamo paura di intraprendere quella che forse varrà come fase 2.0 del modo che scegliamo per vivere la nostra passione per la musica.

Quindi ci dichiariamo pronti ad affrontare questa nuova incredibile avventura, sperando che dopo la Sicilia anche le altre regioni italiane facciano lo stesso passo verso una “normalità” che desideriamo veramente tanto.