La fuori-programmazione dello storico festival spoletino si conferma un interessantissimo appuntamento per gli amanti della sperimentazione, sia nella musica elettronica che nelle arti performative.
Occuparsi della fuori-programmazione di un festival come il Festival dei Due Mondi di Spoleto (il festival d’arte performativa più antico d’Italia, giunto alla 66esima edizione) non è cosa da poco. Dal 2015, invece, FuoriFestival ha deciso di investire per creare una programmazione artistica sperimentale e contemporanea, che guardi ai giovani e alle nuove realtà, e che sia complementare a quella più “tradizionale” del festival spoletino.
Nato come Meeting Point del Festival dei Due Mondi, il FuoriFestival si propone come luogo d’incontro tra artisti e pubblico e come ambiente di sperimentazione, ricercando e dando spazio anno dopo anno ad artisti emergenti, nazionali ed internazionali. Anche l’edizione di quest’anno, in scena dal 23 Giugno al 9 Luglio, dimostra questo indirizzo artistico e lo conferma ancora una volta un progetto davvero molto interessante.
Il tema di quest’anno è “La Traccia”, a rappresentare proprio l’incontro fra generazioni e punti di vista diversi, attraverso nuove forme artistiche, sociali e creative. Un’incisione condivisa con il pubblico tramite una programmazione che allinea presente, passato e futuro. La musica elettronica la fa da padrona, ma insieme ad essa – a mantenere il fil rouge con la programmazione principale – anche le altri arte performative, con spettacoli di danza ed esposizioni di arte visiva.
Quest’anno, infatti, durante i diciassette giorni di festival si alterneranno ben quarantanove artisti.
Francesca Heart, Tamburi Neri, Gang of Ducks, Lamusa II & The Assembly Group e Marta De Pascalis, per citare solo alcune delle performance musicali in programma. Poi le esposizioni di Guglielmo Maggini e Ed Begley con Alex Bonney, a cui si aggiungono le performance di danza di Paola Brera, Nina Plantefeve-Castryck con Beatriz Baptista e Angelo Petracca con Giuliana Nanna (a seguire la programmazione completa, oppure in dettaglio QUI).
Tutto questo – e tanto altro – tra la splendida location del Meeting Point (un giardino sospeso tra la Rocca Albornoziana e il Duomo di Spoleto), Casa Menotti (storica abitazione del fondatore del Festival dei Due Mondi), e diverse location off-site: il Bosco Sacro di Monteluco, l’Abbazia di San Giuliano, il Cantiere Oberdan (in collaborazione con La Mama Umbria) e Villa Redenta (in collaborazione con Terraforma).
Una programmazione davvero variegata che aumenta anno dopo anno e che conferma una direzione artistica accurata. A dimostrazione di questo anche le collaborazioni con altre realtà locali e nazionali come Forte Antenne, RBL Radio, Spazio Zut! (che hanno ospitato le preview di FuoriFestival) o quella già citata con Terraforma, che reinterpreterà i giardini di Villa Redenta tramite una serie di installazioni visive e performance.
FuoriFestival si conferma quindi una proposta davvero interessante, soprattutto per chi apprezza uscire dai “terreni battuti” ed esplorare nuove sonorità. Un progetto che sta crescendo e che ha tutte le carte in regola per diventare un punto di riferimento tra gli appuntamenti estivi. Come se non bastasse, esclusi alcuni eventi selezionati (Francesca Heart, Marta De Pascalis e Flora Yin Wong – acquistabili QUI), tutti gli eventi sono ad ingresso gratuito. Senza dubbio un motivo in più per partecipare.