Glowal è il progetto nato dalla fusione musicale tra Alessandro Gasperini e Fabio Giannelli. Caratterizzati da un talento innato, rendono il proprio sound riconoscibile con atmosfere commoventi, ritmi contagiosi e voci emotive. Oggi esce il loro primo album “Trigger Your Sense” sull’etichetta Sapiens Records di Agoria.
Una compilation di dieci brani davvero fuori dal comune! Ricchi di spunti interessanti ed una spinta decisiva verso il superamento di ogni limite. Il prodotto finale di un lungo percorso artistico, particolarmente influenzato dalla situazione pandemica che ha segnato il mondo intero negli ultimi due anni. L’identità sonora è davvero senza precedenti! La loro ascesa è ormai inarrestabile. Sono diverse le pubblicazioni discografiche su etichette come Afterlife, Innervisions e Diynamic. Dopo soli tre anni, il concetto Glowal ha già raccolto un seguito globale non indifferente, includendo rinomati selectors tra cui Tale of Us, Âme, Dixon e Solomun. Recentemente anche Pete Tong ha cominciato a supportarli all’interno della sua trasmissione radiofonica, targata BBC Radio 1. Abbiamo avuto il piacere di scambiare due chiacchiere direttamente con Alessandro e Fabio. La loro bravura li ha già portati ad esibirsi in giro per il mondo, tra Europa, India e Medio Oriente.
Ciao ragazzi, benvenuti su Parkett! Vorrei iniziare partendo dalle vostre origini. Quando avete avuto il primo approccio alla produzione musicale?
Ciao, grazie! Abbiamo iniziato a produrre nel 2005 (Fabio) e 2013 (Alessandro) con un misto di influenze tra cui elettronica, house, techno, progressive e rock che ci portiamo dentro tutt’ora.
Se doveste scegliere alcuni momenti nella vostra crescita artistica, quali reputate siano state le tappe fondamentali per la vostra crescita artistica?
I momenti più duri sono stati sicuramente quelli di maggiore crescita a livello artistico, volendo parlare del percorso strettamente musicale. È in quei momenti che ti fermi a pensare e lavorare ancora più duro, per migliorare te stesso e la tua musica. Per quanto riguarda invece i “traguardi”, sicuramente aver rilasciato musica su label come Innervisions, Afterlife o Diynamic ha favorito molto la nostra crescita. Ora il lancio del nostro primo album è per noi un nuovo step molto importante e carico di significato.
Il supporto da parte dei big djs alle vostre tracce è senza dubbio un fattore incoraggiante per un artista. Quali sono stati i feedback più entusiasmanti che vi hanno motivato e aiutato nel vostro percorso?
Senza dubbio vedere alcuni dei big suonare i nostri dischi è stato molto motivazionale e incoraggiante, in particolare vederlo fare da alcuni dei nostri dj preferiti. Dixon, Ame, Solomun, Maceo Plex, Adriatique, Tale Of Us, Pete Tong, Hernan Cattaneo e molti altri hanno sempre avuto belle parole per la nostra musica.
Il vostro nuovo album “Trigger Your Sense” per l’etichetta Sapiens di Agoria è un lavoro molto interessante. Com’è nato e cosa rappresenta per voi quest’uscita?
Grazie, siamo contenti che lo troviate interessante! È il risultato dei lunghi mesi di pandemia e lockdown. Tutte quelle sensazioni le abbiamo racchiuse in questo album che è principalmente l’espressione della durezza di quel periodo misto a un’ invito a rialzarsi e vivere. Da qui la traccia che da il titolo all’album “Trigger Your Sense” è un incitazione a ritrovare il senso della vita.
TRACKLIST
- Unbroken
- Lazarus
- Infiltrate
- Story
- AYOT
- Trigger Your Sense
- Lone
- Sealed
- Even
- In Heaven
Dal punto di vista tecnico, per i lettori più vicini al mondo della produzione, vorremmo chiedervi: producete in digitale o con attrezzatura analogica (synth, compressori, equalizzatori)?
Produciamo esclusivamente in digitale, utilizzando plugins e VSTs che combinati danno il risultato voluto. In più utilizziamo alcuni controller esterni, come per esempio la Maschine della Native Instrument per produrre le parti del groove o una tastiera midi per registrare le parti melodiche in maniera diretta. A volte anche una chitarra.
La linea vocale di “Trigger Your Sense” si sposa davvero bene con la parte strumentale. Le parti vocali inserite nel nuovo album sono state registrate da cantanti esterni o da voi stessi?
Felici di sentire questo! Tutti i vocal presenti nell’album sono cantati e scritti da noi (Fabio). Pensiamo sia un modo per rendere alcuni dischi ancora più personali e veicolare certi pensieri e messaggi tramite la musica.
Con il post pandemia sono ritornati i live nei club e i grandi open air. Qual è l’evento che attendete con maggiore ansia, chiaramente se c’è uno in particolare?
È bello vedere il nostro mondo ripartire. Difficile sceglierne uno, ma se dobbiamo, non vediamo l’ora di esibirci allo Sziget in Ungheria la prossima estate!
In questi anni i visual hanno acquistato un grande rilievo all’interno del dj set. Vi esibite anche in questo tipo di live-performace più sperimentali o state progettando qualcosa per il futuro?
Sicuramente sarebbe un aspetto molto interessante da proporre. Un’esperienza più completa ed immersiva per il pubblico. Al momento non facciamo questo tipo di esibizioni, ma stiamo lavorando su un nuovo progetto che tireremo fuori al momento opportuno.
Volendo fare una “top 5” dei consigli utili per un artista alle prime armi.. secondo la vostra esperienza, quali potrebbero essere i cinque consigli che dareste ad un giovane producer che vuole intraprendere questa strada?
Ad oggi la concorrenza in campo artistico è inquantificabile. Per certi versi spietata! L’unica arma a disposizione è l’originalità. Come avete costruito la vostra identità e come pensate di portarla avanti in futuro?
In realtà pensiamo che l’identità non è un qualcosa che si può costruire a tavolino, viene fuori da tutto l’insieme di influenze che formano il background. Ad un certo punto ti siedi e viene naturale fare musica in un certo modo. Se lasci scorrere, sarà la tua identità a trovare te. Se invece cerchi di forzarti a fare quello che va di moda, quell’aspetto verrà inevitabilmente distrutto e buttato via. Per trovarla a volte bisogna uscire dalla comfort zone, correre dei rischi e anche sbagliare, e anche se può fare male, sarà quello il momento in cui il tuo sound si evolverà.
ENGLISH VERSION
Glowal is a project born from the musical fusion between Alessandro Gasperini & Fabio Giannelli. They make their sound recognizable through moving atmospheres, contagious rhythms and emotional voices. Today their first album “Trigger Your Sense“ is finally out on Agoria‘s Sapiens Records.
A compilation of ten tracks that are truly out of the ordinary! Full of interesting ideas and a decisive push towards overcoming all limits. The final product of a long artistic journey, particularly influenced by the pandemic situation that has marked the whole world in the last two years. The sonic identity is truly unprecedented! Their rise is now unstoppable. There are several record publications on labels such as Afterlife, Innervisions and Diynamic. After just three years, the Glowal concept has already garnered a significant global following, including renowned selectors including Tale of Us, Âme, Dixon and Solomun. Recently, Pete Tong also began to support them in his radioshow on BBC Radio 1. We had the pleasure of chatting directly with Alessandro & Fabio. Their skill has already led them to perform around the world, between Europe, India and the Middle East.
Hey guys, welcome to Parkett! We’d like to start from your origins. When did you first approach music production?
Hey, thank you! We started producing in 2005 (Fabio) and 2013 (Alessandro) with a mix of influences including electronic, house, techno, progressive and rock that we carry with us today.
If you had to choose some moments in your artistic growth, which do you think were the fundamentals for your artistic growth?
The hardest moments were definitely those of greatest growth on an artistic level, if we want to talk about the strictly musical path. It is in those moments that you stop to think and work even harder, to improve yourself and your music. As for the “goals”, surely releasing music on labels like Innervisions, Afterlife or Diynamic has helped us grow a lot. Now the launch of our first album is for us a new step very important and full of meaning.
The support from the big djs is undoubtedly an encouraging factor for an artist. What were the most exciting feedbacks that motivated you?
Undoubtedly seeing some of the big names playing our records was very motivational and encouraging, especially seeing some of our favorite DJs do it. Dixon, Ame, Solomun, Maceo Plex, Adriatique, Tale Of Us, Pete Tong, Hernan Cattaneo and many others have always had nice thoughts about our music.
Your debut album “Trigger Your Sense” on Agoria’s “Sapiens” label is a very interesting work. How was it born? What does this release represent for you?
Thanks, we are happy that you find it interesting! It is the result of the long months of pandemic lockdown. We have enclosed all those sensations in this album which is mainly the expression of the hardness of that period mixed with an invitation to get up and live. Hence the track that gives the title to the album “Trigger Your Sense” is an incitement to rediscover the meaning of life.
A technical point of view, for readers closest to the production world. We would like to ask you: do you produce digitally or with analog equipment (synths, compressors, equalizers)?
We produce exclusively digitally, using plugins and VSTs which combined give the desired result. In addition we use some external controllers, such as the Maschine of the Native Instrument to produce the groove parts or a midi keyboard to record the melodic parts directly. Sometimes even a guitar.
The vocal line of “Trigger Your Sense” goes really well with the instrumental part. Were the vocals included in the new album recorded by external singers or by yourself?
Glad to hear this! All the vocals on the album are sung/written by us (Fabio). We think it’s a way to make some records even more personal and convey certain thoughts and messages through music.
With the post-pandemic, live shows in clubs and the big open air are back. What event are you most anxiously awaiting, clearly if there is one in particular?
It’s nice to see our world restart. It’s very difficult to choose one, but if we have to.. we can’t wait to perform at Sziget in Hungary during the next summer!
In recent years, the visuals have acquired great prominence within the DJ set. Do you also perform in this type of more experimental live-performance or are you planning something for the future?
It would certainly be a very interesting aspect to propose. A more complete and immersive experience for the public. We don’t do this kind of show at the moment, but we are working on a new project that we will come up with when the time comes.
If we would like to make a “top 5” of useful tips for a novice artist.. according to your experience, what could be the five tips you would give to a young producer who wants to take this path?
2) Be open
3) Stay curious
4) Don’t believe too much in the hype of the moment
5) Be persevering
Today the competition in the artistic field is unquantifiable. In some ways ruthless! The only weapon available is originality. How did you build your identity and how do you plan to carry it forward in the future?
We think that identity comes out of the whole set of influences form a background. At some point you sit down and it comes naturally to make music a certain way. If you let it slide, your identity will find you. On the other hand, if you try to force yourself to do what is fashionable.. that aspect will inevitably be destroyed and thrown away. To find it sometimes you have to get out of your comfort zone, take risks and even make mistakes and.. even if it can hurt, that will be the moment when your sound will go to the next level.