Si intitola “God Said Give ‘Em Drum Machines: The Story of Detroit Techno” il nuovo documentario sulle origini del genere più popolare e amato in ambito EDM, un settore il cui valore oggi viene stimato intorno ai due miliardi di dollari.
E’ durata sette anni la gestazione del progetto e se la campagna di crowdfunding lanciata sulla piattaforma Kickstarter andrà a buon fine, il film “God Said Give ‘Em Drum Machines: The Story of Detroit Techno” potrebbe diventare finalmente realtà e vedere la luce all’inizio del prossimo anno.
L’iniziativa di per sè non sarebbe nuova e tantomeno originale, visto il proliferare di progetti audio-visivi che celebrano la storia del genere dance il cui nome è associato a quello della Motor City, tuttavia il nuovo film si preannuncia inedito e innovativo, tanto nel concept quanto nella storia.
“God Said Give ‘Em Drum Machines: The Story of Detroit Techno“, infatti, è prodotto da Washington Hill Pictures, la casa cinematografica indipendente di proprietà della producer Jennifer Washington e del filmaker Kristian Hill, entrambi con esperienza ventennale alle spalle, una conoscenza approfondita di Detroit e dei suoi movimenti artistici, nonchè autori dell’apprezzato documentario Electric Roots: The Detroit Sound Project, ambientato in Sud Africa e proiettato in anteprima al festival di Cannes nella sezione cortotmetraggi.
La nuova pellicola che sarà interpretato, tra gli altri, da Juan Atkins, Kevin Saunderson, Derrick May, Eddie Fowlkes, Blake Baxter e Santonio Echols, racconta un lato poco conosciuto della storia della techno ovvero di come le comunità afroamericane abbiano contribuito alla nascita del fenomeno musicale e di come siano state tradite dalla music industry che le ha relegate nell’ombra e in secondo piano in un settore che fattura miliardi di dollari.
“La maggior parte delle persone oggi non sa che la techno affondi le proprie radici a Detroit o che i neri abbiano qualcosa a che fare con questa musica“, hanno dichiarato i produttori nella nota alla campagna Kickstarter; “abbiamo provato a ricostruire queste origini con un lungo e documentato lavoro di ricerca, attraverso interviste e materiale escolusivo ottenuo coinvolgendo i protagonisti, quei DJ e producer considerati quasi delle divinità oltreoceano ma talvolta semisconosciuti dalle loro parti”; è il caso, in particolare, di Fowlkes, Baxter e Echols il cui ruolo è stato centrale al pari di Juan Atkins sin dalla prima ora ma il cui contributo non è stato mai adeguatamente riconosciuto nè, di conseguenza, remunerato.
Dalla fine degli anni ’70 ad oggi, “God Said Give ‘Em Drum Machines: The Story of Detroit Techno“, intende ridare quanto meno dignità agli esponenti dimenticati di una generazione di musicisti illuminati che hanno avuto il coraggio di guardare oltre e di spianare la strada ad un fenomeno culturale ed artistico, prima ancora che diventasse un business.
Della rilevanza di questa progressiva eclissi ne è testimonianza il fatto che nel 2018 nelle classifiche dei DJ techno più pagati e più richiesti non risulti, soprendetemente, alcun afroamericano di Detroit.
Per portare a compimento la realizzazione del documentario nel 2019 mancano ancora circa 11 mila dollari (rispetto al budget iniziale di 30 mila dollari) e c’è tempo qualche giorno per contribuire con una donazione sulla pagina Kickstarter dell’iniziativa.