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I Grammy Awards sono una delle grandi manifestazioni musicali a livello internazionale – assieme ai Billboard Music Awards e l’AMA. Ma hanno ancora senso di esistere in un mercato virtualmente democratico?

Partirò con una doverosa premessa: i Grammy Awards hanno rappresentato per tutti gli amanti della musica una manifestazione importantissima. Negli anni tantissimi nomi hanno calcato l’ambito palco, tra cui Daft Punk, Kraftwerk, The Chemical Brothers, giusto per fare qualche esempio. Per capire un po’ la valenza che questo premio ha avuto negli anni si pensi al valore che gli Oscar hanno nel panorama cinematografico.

Quest’anno ci troviamo a parlare di Grammy perché è successa una di quelle vittorie che hanno il gusto di autenticità. Black Coffee ha vinto il “Grammy Award for Best Dance/Electronic Album” con il suo “Subconsciously. È veramente una bella vittoria, anche perché l’artista sudafricano ha sempre dimostrato di voler azzardare in ambito musicale, pur mantenendo invariato il proprio gusto stilistico – chi ha potuto vedere o ascoltare un suo Dj set sa benissimo di cosa stiamo parlando.

Grammy Award

Black Coffee – Grammy Awards 2022

La vittoria di Black Coffee è davvero entusiasmante (e forse, in parte, inaspettata) perché, a prescindere dai gusti personali, il suo sound si è dovuto confrontare con quello di veri e propri colossi della musica internazionale come Major Lazer, Ten City  (gli ex-Ragtyme, comprendenti “un certo” Marshal Jefferson), Marshmello, Illenium e i Sylvan Esso. I Grammy Awards quest’anno hanno premiato la costanza, la determinazione e, soprattutto, l’unicità di uno stile musicale inconfondibile. ‘

I Grammy Awards: tra musica ed estetica

Sia chiaro, non voglio puntare il dito contro questa o quella “statuetta”, però, è evidente che negli ultimi anni sia sempre più ponderante una certa estetica musicale, che finisce per premiare (sempre) gli stessi nomi.

Facciamo riferimento non tanto al caso “musica elettronica” che, de facto, risulta una gradevolissima sorpresa; piuttosto ci riferiamo ai “soliti candidati/vincitori” come Foo Fighters o Dream Theater. Non mettiamo in dubbio che le leggende appena citate non meritino un premio, ma forse sarebbe tempo di dare maggiore visibilità anche a nuovi talenti.

Foo Fighters

Foo Fighters – Grammy Awards

È dunque lecito mettere in discussione i giudizi dell’Academy? La risposta è piuttosto difficile, e facilmente si rischierebbe di cadere nel fazioso. La verità è che probabilmente bisognerebbe ripensare le modalità di valutazione (e assegnazione) del premio, anche considerando come si muove l’attuale mercato musicale.

In caso contrario si rischia, come accade, di assegnare premi su una scala di giudizio con “due pesi e due misure”, non valorizzando le nuove leve e premiando sempre gli stessi nomi – come nel caso dei già citati Foo Fighters e Dream Theater – valutando più il percorso leggendario di determinati gruppi, che il valore artistico del singolo/album di una neonata formazione.

Grammy Award

Grammy Award 2022

Black Coffee, ma anche Rüfüs du Sol

I RÜFÜS non hanno certo bisogno di presentazioni e, con il loro brano “Alive” si sono guadagnati un altro ambitissimo premio: il “Grammy Award for Best Dance/Electronic Recording“. Il gruppo originario di Sidney è un trio attivo da almeno 10 anni, ma che è sempre rimasto abbastanza in sordina. Il loro nome è sempre stato nel corso degli anni sulla bocca di molti, eppure, non sono mai riusciti a catalizzare l’attenzione.

rufus du sol

Rüfüs Du Sol – Grammy Awards 2022

Questo fino al 2020, anno in cui hanno ottenuto la prima nomination per la medesima categoria. Il 2020 però non poteva ancora essere il loro anno: “la concorrenza” era semplicemente troppo forte – gli italianissimi Meduza con “Piece of your heart”; Skrillex e Boys Noize con Ty Dolla (un’istituzione del rap americano e sappiamo quanto sia influente questo genere oltreoceano); Bonobo e il suo sound estremamente particolare ed, infine, i The Chemical Brothers con “Got to Keep On”. C’è veramente bisogno di commentare la sconfitta? Direi proprio di no.

Quest’anno però hanno raggiunto il (meritato) traguardo. Il brano “Alive” è semplicemente di un altro livello, tanto da riuscire a mettere in ombra mostri sacri della musica elettronica come Tiësto o la coppia Afrojack-David Guetta.

Lunga vita ai Grammy!

Esatto! Avete letto bene. Potrà sembrare contraddittorio con quanto sostenuto fin ora, però, il focus deve essere spostato semplicemente su altro. A prescindere dalle nomination, dall’Academy e dai premi, una manifestazione come i Grammy Award ci permette di capire in che verso stia virando la musica – ed è questa la cosa veramente importante.

Non bisogna nemmeno contrariarsi se il premio viene vinto da un artista piuttosto che da un altro (certo, sono d’accordo, “diversificare” in alcuni casi sarebbe quanto meno opportuno). Grandi manifestazioni come i Grammy – come anche Halftime Show del Superbowl – hanno un valore importantissimo anche nel panorama musicale italiano che, di riflesso, viene profondamente influenzato dalle tendenze musicali americane.

grammy award

Halftime Show 2022 (Superbowl)

Ancor più, bisogna considerare che stiamo vivendo una sorta di democratizzazione della musica: attraverso internet e piattaforme social nascono costantemente fenomeni  virali. Cosa vuol dire questo? Semplice! I premi assegnati dall’Academy di questa o quella giuria hanno (certamente) un peso, ma comunque limitato a tale manifestazione. Sarà sempre il pubblico a definire cosa funzioni o meno, a prescindere dai Grammy.

Per concludere, dobbiamo prendere il meglio da tutto quello che la musica ha da offrirci accettando l’innovazione e la sperimentazione, così come il cambiamento – tranne i Foo Fighters, loro un Grammy lo vinceranno sempre.

grammy Award

Foo Fighters – Grammy Award