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One Instrument, label fondata da Aimée Portioli aka Grand River, compositrice, musicista e produttrice italo-olandese con sede a Berlino, sta per lanciare la sua prima release in vinile, “Volume 01”.

Come può suggerire il nome, l’etichetta di Grand River poggia le sue fondamenta su un’idea progenitrice di tutti i lavori: utilizzare per la creazione della composizione un solo strumento.

Grand River, ha portato alla luce questo concetto dopo una serie di ricerche sonore, che dalla formazione di una base classica, si è diretta fino a quella elettronica, tra sound design e landscape. Ad ogni modo le composizioni dell’artista vanno oltre le opzioni di genere, dirigendosi verso la creazione e modellazione di un’idea e di una ricerca vicina ai concetti di modernismo musicale.

Qui abbiamo la preview di tutto il nuovo volume e qualche piccola curiosità che siamo riusciti ad avere grazie ad un’intervista fatta in questi giorni a Grand River.

ITALIAN – ENGLISH

One-Instrument è il nome della tua etichetta e comunica un messaggio decisamente chiaro. Oggi ogni artista e compositore ha il suo personale metodo di ricerca ed espressione musicale. Quali sono state le più importanti decisioni che ti hanno spinta verso l’idealizzazione e realizzazione di quest’idea?

“L’idea è nata quando sono ritornata nel mio studio dopo un periodo d’interruzione di produzione musicale, in quanto mi ero trovata abbastanza insoddisfatta dei suoni che stavo usando in quel periodo. Come poli-strumentista mi sono resa conto che stavo passando troppo velocemente da uno strumento all’altro, questo solo perché non avevo la pazienza di scavare più a fondo, in ogni singolo strumento. Ho sentito la necessità di dover cambiare quest’approccio e mi costrinsi a sceglierne uno, e creare una composizione solo da quello; il primo esperimento fu solo con un Korg MS-20 (1978) Classic. Sono stata soddisfatta del primo lavoro e da allora uso questo approccio nella maggior parte delle mie composizioni.”

Sta per essere pubblicato il primo Volume della label, “Volume 01”. Questo come primo lavoro esprimerà l’idea e il mood generale dell’etichetta. Cosa ti ha indotta ad effettuare questa selezione per questo primo esperimento?

“One Instrument “Volume 01” vede dentro a sé artisti provenienti da diversi background musicali. Volevo creare un’etichetta e una piattaforma in cui potessero confluire diverse influenze, da quelle più sperimentali, ambient, electro e techno. Volevo adottare un approccio più contemporaneo alla cura dell’etichetta, che trascendesse i generi e mettesse l’accento sugli sforzi creativi degli artisti, indipendentemente da quello che solitamente compongono.
Provengo da un background classico, dominato dalla musica acustica, potrei cercare quindi artisti di quel tipo disposti a presentare anche questo tipo di opere in un prossimo futuro.” 

Esiste un artista o una serie di artisti che ti piacciono a tal punto da poterli identificarli come forti influenze della tua formazione come artista, musicista e produttrice?
 
“Non particolarmente perché ci sono tanti artisti che ammiro e che hanno influenzato la mia formazione musicale. Ascolto un sacco di musica di diversi stili e generi.”

Ci sono diversi grandi artisti all’interno del nuovo lavoro; ci sono delle anticipazioni dell’imminente futuro che puoi darci? 

“Al momento non posso rivelare molto, ma abbiamo un EP in programma per l’autunno. Un EP interamente composto da un artista, con brani realizzati con un solo strumento.”

Abbiamo avuto modo di vedere che la tua città natale è Amsterdam, ma ora ti sei trasferita stabilmente a Berlino. Quali sono le scelte che ti hanno portata lì?

“Sono nata in Olanda e poi mi sono trasferita a Milano per circa dieci anni, dove ho fondato TapTempo Studio, e dove ho avuto modo di creare una rete di clienti nell’industria cinematografica e pubblicitaria. Mi è piaciuto, ma dopo un decennio nella stessa città ho sentito il bisogno di un cambiamento. Sono venuta a Berlino tre anni fa, durante il periodo estivo, e mi sono subito collegata all’energia della città, all’epoca avevo 30 anni e mi sembrava che fosse il momento giusto per fare quella mossa.”

ENGLISH VERSION

One-Instrument it’s a pretty clear message as title as label’s name. Today every artist and composer has his personal method of musical research. Which are the major decisions that moved you through this concept?

“The idea came when I came back to my studio after a production break and I found myself quite unsatisfied with the sounds I was using. As a multi-instrumentalist I realized that I was switching too fast from one instrument to another, just because I did not have the patience to dig deeper into it. I felt I had to change this and forced myself to pick one instrument and create a complete composition only with Korg MS-20 (1978) Classic. I was satisfied with the first experiment and I have been using this approach in most of my compositions since then.”

We now that now you’re releasing the first Volume. So, “Volume 01”, it’s first work that will express the movement and idea of the label. What led you to make this selection? 

“One Instrument Volume 01 includes artists from different musical backgrounds. I wanted to create a label and platform where experimental, ambient, electronic and techno influences could merge. I wanted to adopt a more contemporary label-curation approach transcending genres and putting the focus on the creative efforts of the artists regardless of what they would usually compose.  I come from a classical and acoustic background and I might look for artists willing to showcase this type of works too in the near future.” 

Does exists an artist or a series of artists that you like so much that you can identify them as strong influences of your formation as producer and artist?

“Not particularly as there are so many artists I admire and had an influence on my musical formation. I do listen to a lots of music from different styles and genres.”

There are many great artist inside the new work; there will be appointments in the imminent future that we can expect?

“I can’t reveal much at the moment but we have an EP planned for autumn. An EP entirely composed by one artist with tracks made with one instrument.”

We know that you’re hometown is Amsterdam, but now you’re based in Berlin. Which are the choices that brought you there?

“I was born in the Netherlands and then moved to Milan for ten years. There I founded TapTempo Studio and I had a network of clients in the film and advertising industry. I liked it there but after a decade in the same city I was feeling the need for a change. I came to Berlin three years ago during summer time and connected with the energy of the city. I was turning 30 at the time – it felt it was the right time to make the move.”