La label tedesca Home Again Records lancia una linea di abbigliamento intitolata “Guestlist is Dead” per abbattere il concept della guestlist.
Anche se in maniera lenta e discontinua, gli eventi e i concerti stanno ripartendo in quasi tutti i Paesi europei. Ma la notizia di quest’oggi arriva da Berlino e non riguarda una line up stratosferica ma bensì una linea di abbigliamento molto particolare.
“Guestlist Is Dead” è un progetto ideato dalla label berlinese Home Again Records che promuove una linea di abbigliamento e una politica molto forte in merito alle guestlist.
L’obiettivo della campagna è proprio quello di eliminare questo concetto di ospite d’onore, ormai diffuso nei club e negli eventi di tutto il mondo. Abbatterlo in tutto il globo sembra una missione molto ardua ma Home Again vuole partire almeno dalla scena berlinese.
Fino ad oggi pochi avevano sollevato questo aspetto della vita notturna. Nel dettaglio, è troppo evidente che negli ultimi anni il pubblico faccia a gara a chi riesce ad accaparrarsi omaggi e drink card. Quasi come se valesse più accedere gratuitamente all’evento, piuttosto che acquistare il ticket come un qualsiasi individuo.
Alcuni forse ignorano che alla luce della crisi pandemica il settore ha realmente bisogno di maggiore supporto. Home Again attraverso “Guestlist Is Dead” vuole comunicare proprio questo. Ovvero, la necessità di supportare tutti i promoter, organizzatori e artisti che nell’ultimo anno e mezzo sono rimasti senza lavoro.
Cappellini e magliette a supporto della scena
È dal 1 luglio che è possibile acquistare magliette e cappellini attraverso la pagina bandcamp della label, al fine di donare il 10% dei profitti a LiveKultur.
Quest’ultima, è una fondazione federale che assicura spazi per gli eventi e i festival musicali, permettendo a tutti di poter assaporare cultura e musica dal vivo.
Nel totale, almeno per adesso, sono stati messi in vendita ben 300 t-shirt e 100 cappellini, che aspettano solo di essere acquistati e sfoggiati alla prossima occasione che avremo di ritrovarci nella dancefloor, proprio come ai vecchi tempi.
Se vuoi conoscere un’altra iniziativa a supporto dei clubbing, ti consigliamo di leggere: HUSH, il libro sulla Club Culture di Berlino durante la pandemia.