Si chiama “Human Sized Synthesizer” l’installazione che Daito Manabe della Rhizomatiks, insieme ad alcune importanti collaborazioni, ha offerto ai cittadini di Tokyo.
“Human Sized Synthesizer” è un enorme sintetizzatore piazzato nel cuore del quartiere Shibuya di Tokyo. Questa installazione interattiva è stata progettata da Daito Manabe: artista, compositore, designer, programmatore, DJ, VJ e fondatore della compagnia Rhizomatiks.
La Rhizomatiks è stata fondata nel 2006 come collettivo che potesse proporre progetti in cui la tecnologia viene miscelata all’arte ed alla creatività, per offrire prodotti sia commerciali che artistici e nello staff sono impegnati esperti di diverse discipline in campo artistico e tecnologico.
Lo Human Sized Synthesizer è stato progettato da Manabe in collaborazione con la Red Bull Music Academy e la giapponesissima Korg, entrambi nomi noti e direttamente visibili sul mastodontico sintetizzatore: il primo perchè il suo nome ed il suo logo appaiono più volte serigrafati tra i comandi, il secondo anche se non è esplicitamente leggibile, lo si nota subito proprio per l’aspetto delle grandi manopole dall’inconfondibile somiglianza con lo storico Korg MS-20 – sintetizzatore simbolo della Korg prodotto nel lustro ’78-’83 e tornato in produzione negli ultimi anni.
Il sintetizzatore consta di una sezione drum machine sotto forma di step sequencer a touch screen, una tastiera sempre a touch screen, un arpeggiatore, un processore di effetti X-Y come quelli della linea Kaoss della Korg, e una serie di comandi tipici che è possibile toccare direttamente con mano.
Secondo l’idea di Manabe, lo Human Sized Synthesizer nasce come macchina completa, non eccessivamente complicata, nè eccessivamente semplice, in modo da incontrare il più possibile l’equilibrio ricercato nell’interazione tra un qualsiasi fruitore e la resa dell’installazione.
Manabe ha studiato un sintetizzatore che fosse quindi abbastanza ricco da permettere un’ampia rosa di possiblità sonore e combinazioni tra i comandi, ma che al contempo non fosse troppo cervellotico per evitare di dissuadere i passanti dall’uso.
Lo scopo sarebbe quindi di far approcciare qualsiasi tipo di passante, dai bambini agli anziani, da coloro i quali non hanno mai usato un sintetizzatore ai più navigati, permettendo a tutti di scoprire e divertirsi con i propri suoni e ritmi.
E’ un’idea molto bella quella di proporlo ad uso e consumo delle persone che vi si imbattono, per far conoscere le caratteristiche migliori di strumenti del genere: la loro intuitività e le loro potenzialità creative.
L’intenzione di Manabe è proprio quella di far scattare una scintilla in chi approccia lo Human Sized Synthesizer, letteralmente “il sintetizzatore a misura d’uomo”. Una scintilla che porterà le persone a poter scoprire un mondo, un angolo della musica che non conoscevano, o anche a potersi cimentare in una vera e propria performance, improvvisata per strada.
Paolo Castelluccio