Richard Melville Hall, molti di voi si staranno chiedendo “e chi sarebbe?”. Ebbene si, è colui che da quasi 30 anni a questa parte tutti conosciamo sotto lo pseudonimo di MOBY, alter-ego datogli dalla madre in onore del suo prozio Herman Melville, autore del celeberrimo romanzo Moby Dick.
A quanto pare la “testa di uovo” elettronica ha deciso di scrivere un’ autobiografia dei suoi primi 10 anni di carriera, iniziata “ufficialmente” alla fine degli anni ’80 nel gruppo indie-rock Ultra Vivid Scene, nel quale suonava la chitarra. Sembra strano eh? Adesso siamo abituati a pensarlo come una delle figure più influenti della musica elettronica, con le sue sonorità così delicate ma allo stesso tempo così decise e pungenti, in grado di far percorrere a chi ascolta le sue produzioni dei veri e propri “mind trips”.
Tornando alla sua autobiografia, essa verterà, come già detto, sui primi passi verso il mondo della musica elettronica, rievocando così i vecchi (bei) tempi dei rave ed i tempi un po’ meno belli in cui era uno studentello dell’università del Connecticut costretto a “sopravvivere” dormendo in hangar e fabbriche abbandonate, fino ad arrivare alla produzione del suo primo disco Time’s Up nel 1990, che di fatto lo lancerà come una bomba atomica nel panorama musicale mondiale.
L’opera sarà pubblicata dalle case editrici Penguin Press e Faber Social, anche se ancora non è stata stabilita una data ufficiale.
Nicola Bracaglia