Ribellione, energia e attitudine punk sono tre elementi che caratterizzano le Fucksia, trio irriverente e geniale dietro cui si celano Poppy Pellegrini, Marzia Stano e Mariana “Mona” Oliboni.
Marzia, cantautrice dall’animo pop, come piace definirsi, ha un progetto come solista chiamato UNA ed è colonna portante degli Jolaurlo, Poppy, è nota anche come Circuit Element e OSTeRIOT nonché ex chitarrista e bassista degli indimenticabili Jolaurlo, e Mariana, ex Killanation, UPnea e DaDi Etro. Insieme hanno dato via al progetto Fucksia proprio durante gli anni del COVID-19, pubblicando il loro primo singolo “Consense” nel 2021. Ad ottobre dello stesso anno rilasciano Twelve, il loro disco d’esordio e primo EP dell’etichetta indipendente bolognese Elastico Records, la prima label dichiaratamente transfemminista in Italia, fondata dalla stessa Marzia Stano insieme Ilaria Mancosu e le socie di Elastico APS.
Le Fucksia raccontano attraverso la musica techno tutto quel mondo che ha bisogno di essere ascoltato. Utilizzando testi impegnati, mescolati perfettamente con ritmi che ti invogliano semplicemente a ballare e a non pensare a nulla, il trio manda dei messaggi importanti e significativi che marcano in maniera evidente la posizione anche politica che vogliono assumere.
Il logo background musicale, fatto di esperienze decennali all’interno della cultura underground sia italiana che europea, ha permesso alle tre ragazze di mixare tutte quelle sonorità new wave, post punk e tekno in un progetto dinamico e trasversale.
La diversità, sia tra loro stesse che tra il loro passato musicale, è infatti alla base del concept stesso da cui è nato l’intero progetto delle Fucksia, raccontata attraverso testi decisamente politici e attenti alla realtà collettiva.
Attraverso i loro brani, le Fucksia celebrano la vita, l’istinto, la sessualità , la creatività e il potere di trasformazione del femminismo.
“Corpo come protagonista principale, veicolo di emozioni e comunicazioni.
Tenere fermo il corpo è in contraddizione con il nostro messaggio.“
Il 2 Marzo 2023 è uscito il loro nuovissimo singolo “Give a Damn“, sempre per Elastico Records e noi di Parkett, in occasione del loro concerto svoltosi al Mercato Sonato di Bologna, abbiamo fatto una piacevole chiacchierata con le Fucksia.
Ciao Marzia, Poppy e Mariana. Benvenute su Parkett! Voi siete le Fucksia, dove viene il vostro nome?
Marzia: Da un po di anni il movimento transfemminista Non Una Di Meno ha “adottato” il fucsia ed il nero come i colori che in un certo senso raccontano la lotta transfemminista, rendendola trasversale anche a tutte le varie città del mondo.
Abbiamo pensato, quindi, che per raccontare un po’ la nostra filosofia, che è quella sì di fare techno, dobbiamo farlo attraverso la nostra musica sdoganando il cliché che la techno sia una musica fatta e prodotta solo da e per gli uomini. Il colore diventa quindi un po’ anche una sorta di modo per smontare questa visione macista, sempre scura, restando da un lato puramente cromatico e anche politico. Abbiamo deciso di scriverlo con la UCK, un modo per mandare un po’ a fanculo tutto ciò che stava accadendo in quegli anni. Era il periodo del lockdown, per intenderci, e questo era un modo anche per esorcizzare una situazione di oppressione.
Qual’è il vostro background musicale?
Poppy: sono una dj producer, ho incominciato a suonare e a produrre come Circuit Element a Berlino nel 2013 più meno. La musica tekno mi ha sempre incuriosito e mi divertivo parecchio alle feste, così ho cominciato a produrla e a portarla in giro tra i club berlinesi. Quando mi sono trasferita in Italia ho continuato con le produzioni ma viaggiavo a BPM un po’ più bassi. A quei tempi io e Marzia eravamo già molto amiche, avevamo lavorato insieme in passato per un progetto elettropunk che si chiamava JOLAURLO. Così decisi di farle ascoltare le mie produzioni e da lì sono nate le Fucksia.
Marzia : Anima pop del trio, io invece provengo dal cantautorato. Ho un progetto solista che si chiama UNA dove canto in italiano e racconto storie sempre molto autoironiche, restando vicina al mondo alternativo. Durante il lockdown però, quando scrivevo mi accorgevo che non riuscivo a raccontare quello che avevo dentro: l’italiano mi stava stretto e il fatto che in questo mondo non si capisce più dove c’è la linea di confine tra mainstream e l’Underground, mi confondeva e sconfortava. Non mi sentivo più a mio agio nel lavorare al mio universo narrativo con quel linguaggio lì. Per cui quando Poppy mi ha mandato i brani, ho trovato molto più facile riuscire ad esprimermi in inglese, potevo finalmente usare un linguaggio più aggressivo perché confesso di essere in una fase in cui ho bisogno di tirar fuori della rabbia. Un’aggressività che però ovviamente non è violenta, ma che può diventare energia, creando qualcosa di migliore. Sono vicina al mondo dell’attivismo politico senza appartenere a nessun gruppo schierato, ho provato a sentirmi parte di un collettivo ma lo trovo sempre difficile per come sono fatta io perché non è non è facile abbracciare sempre uno slogan che sia indiscutibile. Sotto questo punto di vista sono molto anarchica, ma anche un gruppo un anarchico mi starebbe stretto. Accettare una leadership o anche io essere leader in maniera costante non mi rappresenta perché credo che l’interscambio sia la soluzione migliore che rende abili tutti, tutte e tuttu e allo stesso tempo ci rende responsabili in egual maniera. Quindi ho pensato che scrivere dei contenuti transfemministi celati, nascosti, mascherati da una musica dance, techno che tendenzialmente fa ballare senza pensare, potesse essere una cosa diversa. All’interno delle nostre canzoni ci mettiamo dei significati molto forti, molto rivoluzionari, come per esempio nel nostro ultimo singolo “Give a Damn” si parla proprio come il sessismo possa essere combattuto cambiando il linguaggio.
Mariana : io invece sono la parte punk delle Fucksia. Vengo dalla scena techno punk, facevo la cantante dei KILLANATION, un gruppo abbastanza conosciuto negli anni 2000. Sono subentrata nel 2014 prendendo il posto di un’altra cantante del progetto. Insieme ad un altro compenente della band, Riki, abbiamo dato vita al duo DaDi Etro: a noi piaceva definirlo come genere Tropical Dark con delle sonorità new wave , punk e tekno. Vicinissimi alla scena Underground, abbiamo suonato in tantissimi festival in giro per l’Europa soprattutto, producendo un album in vinile, uno in Cd e un digitale. Purtroppo però proprio durante gli anni del Covid-19, il mio compagno sia nella musica che di vita è venuto a mancare improvvisamente e, quando ho ricevuto una chiamata un giorno da Marzia, ho pensato che potesse essere il momento ed il modo giusto per risollevarmi. E’ stato il periodo più difficile della mia vita ma avevo tanto da dire quindi ho scritto la mia parte per I’m a Freak. Da lì abbiamo iniziato a conoscerci, a scambiarci altre basi e ad affinarci sempre di più. Poppy e Marzia si conoscevano già, oltre ad aver fatto parte dello stesso gruppo erano state compagne in passato, io invece ero la new entry.
Poppy: in sostanza avevo mandato dei brani ad una persona e me sono tornati indietro con non una voce, ma ben due!
Nate agli inizi della pandemia, come siete riuscite ad affrontate la distanza?
Mariana : Viviamo tutt’ora in tre posti diversi (Venezia, Salento, Bologna), siamo nate distanti e continuiamo ad esserlo ancora, fisicamente parlando. La distanza a noi ci ha unite molto a livello musicale e di feeling. Con l’avvento della pandemia e l’utilizzo forzato della tecnologia, era diventato più comune fare le cose a distanza. Un processo creativo naturale molto interessante.
Marzia: Ci preoccupava un po’ il dopo, siamo nate proprio da quella situazione strana, unica e, spero, irripetibile. Ogni tanto subentra un po di frustrazione per non essere più vicine. La pandemia per me è stata un momento cruciale per la mia formazione come producer, proprio perché in quell’anno lì ho potuto interrompere la frenesia lavorativa. Sono un’ insegnante e con la chiusura forzata di scuole e luoghi pubblici, sono riuscita a dedicarmi totalmente allo studio di Ableton. Ciò mi ha permesso di diventare autonoma nelle mie produzioni. Il fatto di aver potuto mettere in stand-by la mia professione “ufficiale” per lo stato italiano, mi ha concesso una certa libertà di potermi concentrare su questo progetto, senza nessuna forma di senso di colpa.
Com’è cambiato il vostro modo di vedere la musica una volta diventate le Fucksia?
Marzia: siamo state in un festival bellissimo in Cornovaglia, ma anche in Francia, abbiamo conosciuto Chocolate Remix e Day is Groove : They is Groove , un’artista non- binaria incredibile. Nell’ultimo anno abbiamo girato molto per l’Europa. In Germania, Inghilterra e Francia ci siamo accorte quanta musica incredibile ci sia in giro, cogliamo degli ottimi input, ampliando sempre di più il nostro bagaglio musicale e cerchiamo instancabilmente collaborazioni con artist* molto vicin* a ciò che le Fucksia rappresentano.
Mariana : Chocolate Remix è il progetto solista della rapper, produttrice e dj argentina Romina Bernardo. Nominata dalla BBC tra le 100 donne più innovative e stimolanti del mondo, il suo titolo “Ni una menos” è diventato, in Argentina e altrove, un inno alla lotta contro la violenza sulle donne.
E’ un’artista che usa la satira e l’umorismo attraverso diversi tipi di reggaeton. Il suo messaggio è esigente, sconvolge gli storici codici maschilisti dello stile. Conoscerla è stato molto importante per noi e per il nostro processo creativo, è stata d’ispirazione per un brano che uscirà prossimamente dove facciamo un featuring proprio con lei.
Poppy : ascoltare e condividere è sempre un bellissimo insegnamento.
Approposito di condivisioni e collaborazioni, il vostro secondo EP XII Remix uscito nel 2022, vede i vostri brani remixati da esponenti importanti della scena Techno underground internazionale. Come sono nate queste collaborazioni?
Mariana: XII Remix ci ha permesso di poter includere in questo progetto anche altri artisti che hanno contribuito ad accrescere il nostro bagaglio musicale. Attraverso lo scambio continuo e perenne, ci siamo fatte influenzare da sonorità derivanti da altri producer. In questo EP ci siamo concesse di poter includere nel nostro progetto artist* come Viper, Dep e Lady Maru a cui abbiamo sempre guardato come una sorta di ammirazione, visto e considerato il loro grande ruolo all’interno della scena Tekno underground italiana ed internazionale.
Poppy: Dep, componente e fonder del collettivo Kernel Panik, è sempre stato il mio maestro, fin dall’inizio della mia carriera musicale come dj producer. L’ho ascoltato e osservato tanto, ci siamo trovati a suonare insieme fin dal il mio esordio. Negli ultimi anni sembrava si fosse ritirato dalle scene, infatti mi sono molto sorpresa quanto ha accettato di remixare il nostro brano. E’ stato davvero incredibile ed emozionante.
Quanto conta per voi ELASTICO RECORDS?
Marzia : Quando l’EP era pronto, non avevamo voglia di rivolgersi ad etichette italiane perché avevamo paura che non avrebbero avuto la stessa cura che abbiamo noi per questo progetto musicale e che non sarebbero riuscite quindi a rispecchiare davvero il nostro stile così contaminato di generi. Durante la pandemia, il comune di Bologna ha lanciato un bando rivolto ad associazioni culturali per il sostegno ed il mantenimento delle stesse. Visto il nostro ruolo attivo all’interno di Elastico e visto che proprio all’associazione era stato recentemente tolto anche lo spazio fisico che permetteva al collettivo di riunirsi e fare gli eventi, abbiamo pensato di creare un’etichetta e presentare il progetto al comune richiedendo i fondi per finanziarne la nascita. Venendo dalla scena musicale pop, negli anni ho avuto molto a che fare con il mondo della discografia. Mi sono dovuta interfacciare mio malgrado con realtà molto verticali, sotto questo punto di vista, quasi sempre con il maschio Alfa, cis che decideva per me. Noi non volevamo assolutamente sottostare a certe dinamiche e quindi con le altre elastiche nel 2021 abbiamo pensato di fare questo sperimento, creando la prima etichetta totalmente gestita da donne queer.
Elastico Records è la prima etichetta italiana gender free. Espressamente antirazzista, anti sessista, non binaria e intersezionale, Elastico Records si rivolge alle donne, a tutta la comunità LGBTQIA+ e a chiunque produca musica indipendente, scriva, interpreti e suoni esprimendo se stessə nel rispetto di ogni essere umano, con orgoglio e autodeterminazione.
Vi definite ARTIVISTE QUEER, ma cos’è l’ARTIVISMO?
Marzia : Ho sentito questa parola per la prima volta da Monique Mizraqi, Honeybird, originaria di Los Angeles e bassista dei Tre Allegri Ragazzi Morti. Nel suo progetto solista suona il charango ed è impegnata nel mondo politico attraverso la propria musica e non attraverso l’attivismo classico, ovvero quello da assemblee, manifestazioni. Utilizza il proprio corpo semplicemente essendo protagonista di un’istanza, di un pensiero, di un’idea e mettendoci la faccia. Quindi da lì la parola ARTIVISMO, che ormai abbracciata da molte realtà. Le Fucksia fanno dell’artivismo anche attraverso le grafiche, create da donne o persone non binary. Il primo shooting infatti è stato realizzato da Melissa Ianniello da cui la copertina del primo album, la copertina di Consense come anche il logo delle Fucksia dal duo To/let. Per l’ultimo singolo Give a Damn l’artwork è firmato da Darkam.
“‘ognuno di noi non è singolo ma unico e nella propria unicità sta la moltitudine di esperienze, di emozioni, di persone che abbiamo vissuto e incontrato durante la nostra vita: ognuno di noi è un piccolo mosaico fatto di tante tessere.“
Mariana, durante le vostre performance, utilizzi uno strumento al quanto particolare, insolito oserei dire. Una sega elettrica.
Mariana : Non è elettrica ma è un avere propria sega. Si chiama sega musicale, è uno strumento che nasce in Francia, anche se lo usano anche molto nel folk americano. La prima volta che la vidi era in Delicatessen, un film francese grottesco dei primi anni 90. Poi mi capitò di assistere ad una rappresentazioni durante gli anni dell’accademia a Tornino, c’era un uomo che interpretava un albero e suonava la sega. Da lì decisi che avrei dovuto assolutamente provarla, avevo preso lezioni di violino quando ero poco più di una bambina e non avrei avuto grossi problemi a suonarla. Mi è piaciuta fin da subito, la comprai e me ne appassionai. E’ uno dei primi strumenti che si utilizzava durante le riprese dei vecchi film horror degli anni 40, prima ancora dei Theremin, quando compariva un fantasma seguito da questo fruscio spaventoso. Mi ha accompagnato dai DaDi Etro fino alle Fucksia, portando quel tocco di diverso, non conforme che tanto ci rappresenta.
Il vostro primo Ep si chiama Twelve, cosa si nasconde dietro questo numero?
Marzia : Nella numerologia è il numero della rinascita. Durante il periodo di reclusione forzata dettata dalla situazione pandemica, vivevo uno stato di perenne insoddisfazione. Una sorta di claustrofobia che mi rendeva piccolo tutto lo spazio intorno a me, compresa la mia relazione di allora. Mi sono immedesimata immediatamente in situazioni più complicate della mia e sentivo questa esigenza di dover cambiare le cose. Una sorta di resurrezione, una morte e rinascita che mi ha permesso di poter trovare e costruire le Fucksia.
Mariana: La perdita del mio compagno Riki, proprio durante i mesi pandemici dopo una fulminea malattia, mi ha fatto sprofondare in una solitudine davvero tosta. Tutto ciò che avevamo costruito insieme in meno di un anno era stato spazzato via da questo male. Tuttavia non mi sentivo davvero sola ad un certo punto perché tutto il mondo in quel preciso momento stava soffrendo con me. La telefonata con Marzia è stata un segno, una rinascita. Così, mossa da continui riferimenti numerici e simboli che ricordavano continuamente il cambiamento, scrissi “Tre6“, una sorta di poesia che racconta un po’ tutti quei segni che vengono fuori nei momenti di difficoltà e dove comunque la numerologia esiste e persiste, è molto presente, segnando appunto che c’è sempre la rinascita dopo l’oscurità.
Com’è cambiato il vostro approccio alla musica dal vostro primo singolo Consense all’ultimo Give a Damn?
Mariana: siamo cresciute molto secondo me. Stiamo veramente capendo piano piano dove vogliamo andare. E se all’inizio era un po’ appunto un una trasformazione, una terapia di gruppo musicale quasi, ora stiamo capendo sempre di più che direzione prendere e che cosa vogliamo trasmettere, in modo un po’ più cosciente.
Marzia: Per fortuna l’approccio è rimasto intatto cioè molto spontaneo, genuino, perché in un anno spesso possono cambiare tante cose, sopratutto in questo campo. Infatti tra Consense e Give a Damn lo stile è rimasto identico, anche se nella prima traccia la produzione è completamente di Poppy, invece Give a Damn è più una mia produzione. Però anche questo fa parte di noi, Fucksia è proprio questo : interscambio.
Cosa aspetta le Fucksia prossimamente? E’ prevista l’uscita di un nuovo album?
Mariana: Dal punto di vista creativo, l’album c’è già. Trattandosi di autoproduzione e non essendoci bandi quest’anno previsti dal comune, le tempistiche di uscita saranno più lunghe del previsto. Vuol dire che ci concentreremo sui nostri i rituali e uno dei nostri preferiti è raggiungere la nostra “Salella” in Puglia, dove diamo il via alla nostra creatività e produciamo. Mare e Musica.
La prossima data del nostro concerto è il 7 Maggio a Bristol, insieme al collettivo PLU – People Like Us . Insomma contiamo di muoverci spesso, tessendo connessioni con tutte queste realtà dove c’è una sensibilità molto accentuata verso questi temi.
Give a Damn è disponibile in tutte le piattaforme online e sul sito di Elastico Records.
Link :
Fb https://www.facebook.com/Fuksia.band/
IG https://www.instagram.com/fucksia_band/?hl=it
Bandcamp https://fucksia-band.bandcamp.com/releases
Spotify https://open.spotify.com/artist/78zGiRnNQVpLCK3Fz29J0P?si=fBjw0RXZRdilyykblStZ8Q
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