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Lo scorso 13 febbraio, l’Ambasciata Italiana a Berlino è stata sede dell’anteprima speciale della prossima Biennale Musica 2025. Dall’11 al 25 ottobre, Venezia ospiterà la 69esima edizione della Biennale Musica, il festival che da decenni rappresenta il luogo in cui tradizione ed innovazione musicali si incontrano. 

Nonostante manchino ancora diversi mesi, le idee sono già chiare e l’entusiasmo per la prossima edizione di Biennale Musica è palpabile. Attraverso le parole di Pietrangelo Buttafuoco, Presidente della Biennale di Venezia e Caterina Barbieri, nuova Direttrice artistica del settore Musica, il programma dell’edizione 2025 ha preso forma all’Ambasciata Italiana a Berlino, città che incorpora più d’ogni altra la creatività artistico-musicale contemporanea.

Il titolo scelto per l’edizione 2025 del Festival Internazionale di Musica Contemporanea è “La stella dentro”, ispirato alle parole della scrittrice brasiliana Clarice Lispector: Se il brillio delle stelle mi fa male, se è possibile questa comunicazione lontana, è perché qualcosa che forse assomiglia a una stella mi freme dentro.
Un’immagine poetica che vuole simboleggiare il potere della musica nel connettere l’animo umano con l’universo circostante, in una costante relazione fatta di reciproco riconoscimento ed empatia.
Come spiega infatti Caterina Barbieri:

“Il Festival si propone di esplorare il tema della musica cosmica. Musica generativa – genesi di mondi, cosmogonia. Musica come organismo vivente, forma autopoietica in grado di auto-evolversi e sviluppare le proprie leggi — metafora del cosmo. Musica che rispecchia e manifesta la natura nel suo divenire, rendendone percettibili i processi di creazione e trasmutazione. […] La musica risponde al bisogno dell’uomo antico e moderno di dialogare con qualcosa di più grande di sé stesso, che trascenda l’esistenza individuale e lo avvicini alla dimensione dell’inconoscibile. Un dialogo intimo che trasforma l’individuo e la collettività, nutrendo il senso di comunità e creando occasioni di catarsi e coesione sociale. La musica è agente di cambiamento.”

L’obiettivo della Biennale Musica 2025 sembra dunque essere l’esplorazione della musica come mezzo di connessione tra l’organismo e l’ecosistema che lo contiene, tra l’uomo e l’universo lontano le cui ignote oscurità suscitano da sempre un misto di attrazione ed inquietudine. Ma soprattutto, si prefigge di esplorare la capacità della musica di instaurare quel senso di collettività che nella società attuale si è sempre più affievolito.

Il programma

L’intero programma è ancora in fase di preparazione, ma alcuni nomi di artisti e performer sono già stati rivelati.

Chuquimamani-Condori
Il Festival si aprirà con un corteo musicale d’acqua per celebrare il suono come rito collettivo. L’artista boliviana Chuquimamani-Condori, insieme al fratello Joshua, presenterà un progetto commissionato dalla Biennale Musica che reinterpreta le “cerimonie d’acqua” del passato e del presente. Una processione di barchini attraverserà i canali di Venezia, culminando in un concerto live di Los Thuthanaka davanti al bacino delle Gaggiandre all’Arsenale. L’evento, ispirato alle tradizioni Aymara, intreccia sonorità antiche e contemporanee, esplorando temi di connessione, amore e devozione, e riflette il dialogo tra la cultura sonora locale e una visione di sincretismo culturale.

Laurie Spiegel
La Biennale Musica presenterà in anteprima europea The Expanding Universe di Laurie Spiegel, opera pionieristica della musica elettronica, reinterpretata dal Dither Quartet, quartetto di chitarre elettriche di New York. L’evento omaggia Spiegel, figura chiave della musica elettronica, e la sua visione della musica come strumento di conoscenza e immaginazione. Compositrice e programmatrice, Spiegel ha sviluppato un linguaggio sonoro che unisce matematica, tecnologia e intuizione, ispirandosi alla cibernetica, alla musica modale folk e alle poliritmie africane e indiane. The Expanding Universe, creato tra il 1974 e il 1977 ai Bell Laboratories con il software Groove, riflette un’estetica basata sulla generatività musicale.

William Basinski
Tra i nomi più attesi al momento c’è William Basinski, compositore d’avanguardia che presenterà anch’esso un’opera monumentale ispirata all’acqua. Un nuovo lavoro che reinterpreta i tape loops di Garden of Brokenness, adattandoli per più pianoforti a coda, percussioni e i suoni dei motori dei vaporetti veneziani. Celebre per il suo uso stratificato di tape loops, Basinski è noto per esplorare temi di malinconia ed effimerità, come nella serie iconica The Disintegration Loops, già presentata alla Biennale Musica nel 2008 e successivamente trascritta per orchestra. Con questa nuova composizione, l’artista propone una riflessione multidimensionale sul tempo, sulla memoria e sulla persistenza del passato nel presente.

Actress e Suzanne Ciani
Generazioni distanti ma approcci comuni all’arte musicale. Da una parte Suzanne Ciani, pioniera dell’elettronica sperimentale e celebre sound designer; dall’altra Actress, poliedrico producer britannico ed innovatore della musica dance contemporanea, presenteranno un’opera sperimentale a quattro mani intitolata Concrete Waves. Il linguaggio fluido e organico di Ciani, sviluppato attraverso il sintetizzatore Buchla, si intreccia con l’eclettismo ritmico del cosiddetto “R&B Concrète” di Actress, creando un dialogo sonoro innovativo.

Moritz von Oswald
Moritz von Oswald, figura chiave della musica elettronica e sperimentale, presenta a Venezia la première di Silencio, un’opera che unisce un coro di 16 voci alla sintesi analogica. Il progetto esplora l’incontro tra la voce umana e le sonorità elettroniche, superando i confini tra musica corale tradizionale ed elettronica in una fusione di elementi organici e meccanici. Fondatore negli anni ’90 della storica etichetta Basic Channel, von Oswald ha segnato l’evoluzione della techno minimale con influenze dub e reggae, diventando un punto di riferimento nell’asse Detroit-Chicago-Berlino.

Christian Fennesz
Figura di spicco della glitch music, Christian Fennesz presenterà alla Biennale Musica una versione espansa del suo album Venice, realizzata appositamente per il Festival. Pubblicato originariamente nel 2004, Venice è un capolavoro di astrazione sonora ed emotiva, dove chitarra acustica ed elettrica, sintetizzatori, campionatori e registrazioni ambientali raccolte a Venezia si fondono in un equilibrio delicato tra bellezza e decadimento. L’album, descritto dallo stesso Fennesz come una rappresentazione del “declino dignitoso, decadimento, morte e rinascita”, riflette la natura mutevole ed effimera della città lagunare.

DeForrest Brown Jr.
Teorico, musicista e critico culturale che, con il progetto Speaker Music, esplora ritmo, improvvisazione e futurismo sonoro. La sua musica, radicata nella tradizione modernista afroamericana, fonde poliritmie, campioni di ottoni processati e sintetizzatori taglienti, creando un paesaggio sonoro sperimentale che si muove tra techno, free jazz e computer music. Attraverso una pratica multidisciplinare, mette in relazione afro-futurismo, techno e altre forme di innovazione elettronica, affrontando temi come diaspora, trauma generazionale e futurismo speculativo. Per Brown, la musica è uno strumento per immaginare nuovi futuri possibili.

Carl Craig
Artista simbolo della seconda ondata techno di Detroit, Craig porta alla Biennale Musica il suo sound innovativo con un DJ-set che celebra l’eredità afrofuturista e l’innovazione musicale della città americana. Craig non ha solo contribuito alla diffusione globale della techno, ma ha anche ridefinito il genere combinando l’energia tecnologica con l’improvvisazione jazz. Il suo set esplora le infinite possibilità della techno, offrendo una visione cosmologica del suono sempre orientata al futuro, testimoniando la vitalità culturale e musicale del genere.

Enrico Malatesta
Enrico Malatesta, figura unica nel panorama della percussione contemporanea, indaga la fisicità del suono con un approccio minimale e radicale. Le sue performance trasformano materiali semplici – come pelle, legno e metallo – in complesse esplorazioni sonore, mettendo in relazione musica, spazio e movimento e ponendo particolare attenzione alle modalità di ascolto.

FontanaMIX Ensemble
La celebre orchestra, in linea con il tema del Festival dedicato alla musica come principio cosmogonico, presenta un programma che mette a confronto due compositori di epoche e culture diverse, uniti dalla ricerca sul suono nella sua dimensione metafisica e cosmica: Giacinto Scelsi, visionario compositore italiano e Vahid Hosseini, compositore iraniano. Nonostante le differenze storiche e generazionali, entrambi indagano il suono come ponte tra mondi lontani, stimolando una profonda riflessione sul senso della musica e dell’ascolto. Scelsi, influenzato dall’Oriente e dall’esoterismo, ha anticipato l’estetica minimalista e drone, considerando la musica un mezzo per affinare la percezione e comprendere l’universo. Hosseini, invece, esplora l’incontro tra la tradizione persiana e le avanguardie europee, ponendo il suono al centro di una riflessione percettiva.

Maxime Denuc
Maxime Denuc unisce la maestosità dell’organo da chiesa con sonorità elettroniche contemporanee, mescolando l’euforia della musica trance e techno con le strutture della polifonia barocca. Alla Biennale Musica presenterà in prima italiana Elevations, un’installazione realizzata con l’artista belga Kris Verdonck. L’opera combina l’estetica della dub techno con il suono delicato di un organo controllato digitalmente. Un’opera che evoca l’atmosfera malinconica post-rave, catturando la transizione tra la notte e il giorno attraverso cicli armonici ripetitivi e variazioni sottili.

SUNN O)))
Il celebre duo drone metal, composto da Stephen O’Malley e Greg Anderson, è noto per il loro suono monolitico che esplora il potere trasformativo della distorsione, della risonanza e del volume. Da oltre vent’anni ridefiniscono i confini della musica heavy, mescolando metal, ambient e sperimentazione. Nel 2025, il loro rituale sonoro immersivo arriverà per la prima volta a Venezia in occasione della Biennale Musica.

Il programma completo del 69esimo Festival Internazionale di Musica Contemporanea verrà annunciato in un’apposita conferenza stampa il 27 marzo a Venezia. Per tutti gli aggiornamenti vi invitiamo a seguire il sito di Biennale Musica.