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Il Tempio del Futuro Perduto, celebre spazio polifunzionale e culturale milanese, si trova ad affrontare una delle sfide più critiche dalla sua fondazione.

Nonostante il riconoscimento ufficiale come primo esempio di centro culturale indipendente in Italia, il futuro di questo luogo simbolico è in pericolo a causa di un improvviso cambio di rotta da parte del Comune di Milano, che ha deciso di mettere a bando lo stabile occupato dal Tempio del futuro Perduto, raddoppiandone il canone d’affitto.

In una nota diffusa ai media, il team del Tempio ha espresso preoccupazione per l’impatto di queste politiche sulla sopravvivenza di realtà come la loro. «Questa strategia speculativa rischia di rimpiazzare spazi dedicati alla comunità con iniziative a scopo di lucro, minando gli sforzi indipendenti volti a sostenere giovani, minoranze, culture multiculturali e la coesione sociale» si legge nel comunicato.

La dichiarazione denuncia come questo accanimento si inserisca in un contesto di instabilità istituzionale e tagli ai servizi essenziali: scuole, ospedali e centri culturali inclusi. La priorità sembra ora spostarsi verso interessi commerciali privati, a scapito delle iniziative sociali e artistiche che hanno contribuito a rivitalizzare intere aree urbane.

Un déjà vu preoccupante: i precedenti del 2020

Non è la prima volta che il Tempio del Futuro Perduto si trova a dover difendere il proprio operato. Già nel 2020, questa realtà era stata messa sotto pressione da attacchi legali e istituzionali (leggi il nostro articolo qui). Tra i fondatori del progetto, Tommaso Dapri fu coinvolto in un procedimento giudiziario che portò sotto la lente d’ingrandimento anche il celebre Muro della Gentilezza, un’iniziativa creata per raccogliere e distribuire beni di prima necessità, libri e vestiti a chi ne aveva più bisogno.

In quell’occasione, il Tempio aveva già dimostrato una resilienza straordinaria, continuando a promuovere valori di inclusività, solidarietà e cultura attraverso eventi e progetti come corsi di autodifesa, produzione musicale, yoga e attività per le persone più fragili. Nonostante le difficoltà, il collettivo si era distinto come un faro di speranza, offrendo un punto di riferimento unico per la comunità milanese.

Il ruolo del Tempio nella rigenerazione urbana

Fondato nel 2017 all’interno di un’ex fabbrica ferroviaria, il Tempio del Futuro Perduto ha trasformato uno spazio abbandonato in un polo culturale di riferimento. Il progetto ha preso vita senza alcun supporto economico o istituzionale, nonostante le numerose difficoltà incontrate lungo il percorso: strutture fatiscenti, attacchi omofobi e razzisti, problemi di allagamento e la totale assenza di riscaldamento.

Tempio del futuro perduto

Nonostante queste sfide, il Tempio è diventato un simbolo di rinascita. Tra le sue attività si annoverano serate di clubbing, mostre d’arte, corsi di musica e produzione, lezioni di italiano per famiglie ucraine, programmi di inserimento lavorativo per rifugiati ed ex detenuti e il Muro della Gentilezza.

Il team sottolinea inoltre il ruolo fondamentale che il Tempio ha giocato nella riqualificazione del quartiere che lo ospita, un risultato ottenuto senza alcun contributo pubblico.

Tempio del futuro perduto

Una campagna per il futuro

Per reagire a questa situazione, il Tempio del Futuro Perduto ha lanciato una campagna di attivismo pubblico, con l’obiettivo di sensibilizzare l’opinione pubblica sulle difficoltà che i centri culturali indipendenti italiani stanno affrontando.

“In un momento di degrado politico e culturale, alzeremo la voce,” promettono i rappresentanti del Tempio. “Non permetteremo che ci venga tolto anche questo futuro.”

Il loro messaggio è chiaro: difendere questi spazi significa salvaguardare una parte fondamentale del tessuto sociale e culturale del nostro paese.

Per maggiori informazioni e per supportare il Tempio del Futuro Perduto, potete seguire la loro pagina Instagram o visitare il loro sito ufficiale qui.