Eduardo De La Calle doesn’t need any presentation: you started as dj/producer in the second half of the 80’s/ early 90’s, you played everywhere in the world and you can claim more than 100 releases on vinyl. Welcome on Parkett.
You’re a dj that I like to refer to as “old school”, always with your bag, if not two of them, full of records. How do you relate to technology, both in music production as well as dj sets?
My relation ship with technology is quite deep and I use it daily. Is really interesting how an electronic music producer rely on technology for all purposes nowadays. Technology is I would say ” the most significant step humans did last century ” On the other hand I think you can be your yourself and mantain your principles like playing with vinyls and things like that but still been modern and current : )
Which records do you love and you always keep in the bag?
Acid Eiffel, Laurent Garnier; Ludovic Navarre; Transmat.
If you should tell us about your almost 25-year-long career throughout five tracks, which ones would you pick?
Cybotron Industrial Lies, Miles Davis Kind Of Blue, Roboterwerke Bubbles And Smoke, David Bowie I’m Deranged, Maurizio M7.
Your life can certainly be really stressful, always travelling across the world (and that is quite positive, a dj lives for gigs). During a dj set you’re always really focused, your performances are often impeccable, as your mixing skills. Your seriousness on decks is due to the high level of concentration or have you lost some enthusiasm throughout the years? Do you still have fun or, after many years, do you look only after the professional side of your job?
Well , for me is neccesary to connect with my soul ,otherwise i get bored…. and the reason behind that is that i’m not this body ,so all material things became more or less a big failure after a short period of time. Our nature is to be spiritual beings not material beings. We are in a transition but we are using the life in a wrong way and this quite sad . So best thing is to do activities for the soul and this will give you satisfaction, definitely.
Of all the parties you played in, which were the ones you enjoyed the most?
My first time on Fabric London,also all the times i go Panorama or Berghain i love it : )
Which were the djs that really influenced you? Do you also follow some young artists in particular?
Laurent Garnier ,Jeff Mills ,Kenny Larkin , Maurizio all of them i get fascinated from, and still do even today.
As we were saying, you travelled a lot throughout the years. They say that “journeys make people”. Which were the ones that influenced you, your productions and the way you relate to music itself the most?
As i mentioned before we ,as light beings , need to travel ,but not out there , I think the challenge is to travel inside you. Try to understand what you are inside and whats your relationship with the universe so , the important thing is to look inside travellng from here to there non stop is just for nothing if you do not develope as a spirit ,so : ( travelling is nice ,but is just another material deception.
Among many djs I’ve known in the last few years, you’re certainly the one that hit me the most. Nightlife and electronic music are often described by their downside, drugs and excesses. Media often try to focus on the negative part of club culture, despite the great quantity of positive examples that it has to show. What are your thoughts about that? You have a deep relationship with spirituality. How do electronic music and spirituality, often seen as two parallel lines with no meeting point, cohabit your own thoughts?
I’m here in this world to be my own hero … I use electronic music as a tool that allows me to communicate with other people in this world. I still have to work on many things inside me to be ready for my mission but in the mean time the only thing i can say is that there is a lot of negative inputs and filters in this world now a days but we have hope and determination to resist the great tide of evil that is controling the world now a days . Also i think that the responsabilty of dj,s is to try to give inspiration to the public to be better people and and give them tools to achieve this goal.
ITALIAN VERSION
Eduardo De La Calle, il tuo nome non ha bisogno di molte presentazioni: hai iniziato come dj e producer verso la fine degli anni 80 / primi anni 90, hai suonato in ogni parte del mondo e vanti ad oggi più di 100 uscite su vinile. Benvenuto su Parkett.
Sei un dj che ci piace definire “vecchio stile”, sempre con la sua valigia (se non due) piena di vinili. Qual è il tuo rapporto con la tecnologia, sia nelle produzioni che nel dj set?
Il mio rapporto con la tecnologia è piuttosto profondo e la utilizzo quotidianamente. E’ davvero interessante notare quanto ai giorni nostri un produttore di musica elettronica dipenda dalla tecnologia. La tecnologià è, a mio parere, “Il passo più significativo fatto dagli umani nel secolo scorso”. Al contempo penso che puoi rimanere te stesso e mantenere le tue priorità come suonare con dischi di vinile e cose così ma rimanendo ancora moderno ed attuale.
Quali dischi porti nel cuore e sempre con te in valigia?
Acid Eiffel, Laurent Garnier; Ludovic Navarre; Transmat.
Se dovessi raccontare i tuoi quasi 25 anni di carriera attraverso cinque tracce, quali utilizzeresti?
Cybotron Industrial Lies; Miles Davis Kind Of Blue; Roboterwerke Bubbles And Smoke; David Bowie I’m Deranged; Maurizio M7.
La tua vita è sicuramente molto stressante, sempre in viaggio da un parte all’altra del mondo (e questo sicuramente è positivo, un dj vive di gigs). Durante il tuo dj set sei sempre molto concentrato, Le tue performance sono il più delle volte impeccabili, cambi perfetti e disinvolti. La tua estrema serietà in consolle è dovuta solo all’alto livello di attenzione o, nel corso degli anni, hai perso un po’del tuo entusiasmo? Ti diverti ancora o, dopo tanti anni, vedi ormai solo il lato professionale del tuo lavoro?
Beh, mi risulta necessario per connettermi al mio animo, altrimenti mi annoio… La ragione principale che c’è dietro è che io non sono solo questo “corpo”, quindi tutte le cose materiali diventano più o meno un grande fallimento dopo poco tempo. E’ nostra natura sentirci esseri spirituali e non esseri materiali. Siamo in transizione ma utilizziamo la nostra vita in modo sbagliato e questo è piuttosto triste. Di conseguenza la cosa migliore è concentrarsi sulle attività che alimentano l’anima e questo ti darà definitivamente soddisfazione.
Della miriade di party in cui hai suonato, quali sono quelli che ti hanno emozionato maggiormente?
La prima volta al Fabric di Londra, e tutte le volte che suono al Panorama o al Berghain, lo adoro.
Quali sono i dj che ti hanno davvero impressionato? dei giovani ragazzi, c’è qualcuno che segui in particolare?
Laurent Garnier, Jeff Mils, Kenny Larkin, Maurizio. Mi affascinano da sempre e ci riescono tuttora.
Come dicevamo prima, nel corso di questi anni hai viaggiato moltissimo. Si usa dire che i viaggi fanno le persone. Quali viaggi ti hanno arricchito maggiormente, quali hanno influenzato le tue produzioni e il tuo modo di vivere la musica?
Come ho detto precedentemente, in quanto esseri leggeri, necessitiamo di viaggiare, ma non fuori. Penso che la vera sfida sia viaggiare in te stesso. Cerca di capire cosa sei dentro ed il tuo rapporto con l’universo. La cosa importante è guardarsi dentro. Viaggiare in lungo e in largo senza sosta è inutile se non cresci spiritualmente, quindi viaggiare è bello, ma è un altro inganno materiale.
Dei vari dj che ho conosciuto negli ultimi anni, tu sei sicuramente tra quelli che mi ha colpito maggiormente. Il mondo della notte e della musica elettronica è spesso descritto solamente nel suo lato peggiore, droghe ed eccessi. Spesso i media tendono ad accentuare la parte negativa dei club, a discapito della grande quantità di esempi positivi che popolano questo mondo. Cosa pensi a riguardo?
Tu hai un rapporto molto profondo con la spiritualità. Come convivono in te musica elettronica e spiritualità, due mondi che spesso vengono paragonati a due rette parallele senza punti di incontro?
Sono qui, in questo mondo, per essere l’eroe di me stesso… Utilizzo la musica elettronica come strumento che mi permette di comunicare con altre persone in questo mondo. Devo ancora lavorare su tante cose dentro di me per essere pronto per la mia missione ma nel frattempo tutto ciò che posso dire è che ci sono molti imput e filtri negativi in questo mondo al giorno d’oggi, ma abbiamo speranza e determinazione per resistere alla marea di malvagità che controlla la realtà attualmente. Inoltre penso che è responsabilità dei dj di dare ispirazione alle persone per renderle migliori e fornire gli strumenti per raggiungere questo obiettivo.