Al Secolo Sidney Charles Hurricane Vieljans (tutto vero ndr), inizia il suo viaggio nel mondo della house e della techno quando all’età di soli 15 anni inizia a fare il dj hip-hop, funk e soul. Attratto successivamente dalla musica elettronica , caratterizzata dall’incessante 4/4 che tutti ben conosciamo, le influenze di quegli anni si ritrovano ancora tutte nella musica di Sidney Charles che abbiamo avuto il piacere di intervistare per voi.
Originario di Amburgo, questo eccezionale dj/producer tedesco ha iniziato a pubblicare musica dal 2011 ed è sicuramente stato, per i meno esperti, uno fra gli exploit della chart di RA nel 2013 ma, nessuno degli addetti ai lavori, è rimasto sorpreso in quanto il lavoro di Sidney Charles è stato assolutamente in continua crescita nel tempo con un approccio molto prolifico e dai risultati sempre molto coerenti. Le sue tracce sono fra le più apprezzate fra gli estimatori dell’old school proprio grazie a questa influenza black che caratterizza tutt’ora i suoi lavori e noi abbiamo avuto l’onore di intervistarlo in onore della serata al Bauhaus del 20 febbraio.
Alla luce di questo chiediamo a Sidney : come si è evoluta la tua ricerca musicale durante questi anni? Sono cambiati gli stimoli?
SID: Non penso che i miei stimoli siano cambiati drasticamente nel corso degli anni. Trovo sempre la mia ispirazione da tutti i tipi di fonti che mi circondano: ambiente, amici, conversazioni, emozioni, film, e gli altri tipi di arte. Berlino ha un grande ruolo in quanto riesce a trasmettere un sacco di energia creativa. Qualcosa che posso sicuramente dire è che testo molto meno musica. In principio, quando la mia conoscenza sulla produzione non era così lontana da quella che ho oggi, mi sono occupato di testare molte tracce più vecchie. Al giorno d’oggi sono più familiare con più tipi di produzioni di software e hardware: ma penso che questo sia uno sviluppo normale comune a molti artisti.
Nella tua biografia spieghi che non ti ritieni un musicista nè un percussionista ma, che sei un “collezionista di culture ed esperienze”. Ci spieghi cosa implica questo nel tuo modo di vivere la musica e, soprattutto, di produrre musica?
SID: Con questa frase voglio solo far notare che non ho alcuna educazione musicale o conoscenza dettagliata. La musica che faccio viene da dentro e dal mio flusso creativo nel momento in cui la creo. E questo sentimento ha le sue radici in tutte le esperienze che faccio. Soprattutto quando sono in viaggio raccolgo queste esperienze, che sono fortemente collegate alle culture del paese specifico. Questo mostra anche un atteggiamento verso la vita non solo come musicista, ma riesce anche a rendere la propria immagine di ciò che il mondo è. Molti dei nostri pensieri sono pre-costituiti dall’ istruzione, dai media e così via. I nostri pregiudizi condizionano gran parte del nostro comportamento verso le altre persone. Così alla fine ho fatto esperienza di raccoglie diverse culture e accettarle, rendendomi più umile. Per ottenere la connessione al mio modo di vivere la musica e la produzione è evidente qui come la penso che l’atteggiamento personale o stato mentale influenza sempre la tua musica.
Avotre, Suara, Defected, 8bit, Moda Black…sono solo alcune delle importanti etichette su cui hai rilasciato tracce in brevissimo tempo dal tuo debutto. Come ti spieghi questo incredibile successo? Perchè ai clubbers piace cosi tanto la tua musica?
SID: Non direi che il mio successo è incredibile o che sono più di successo di altri artisti del mio livello. Posso solo immaginare il motivo per cui alla gente piace la mia musica…penso di avere un’abbastanza buona immaginazione di come una traccia dovrebbe suonare e quale percezione dare sulla pista da ballo. Quando termino una traccia sono sempre sicuro di volerla suonare, che funzioni correttamente e che suoni come io voglio. Quindi probabilmente tutti i clubbers possono percepire lo stesso che sento io.
Parliamo ora delle tue esibizioni live, in un mondo dove ormai anche la musica techno si è sdoganata e si organizzano party e festival con diverse migliaia di partecipanti, anche con una forte componente modaiola e commerciale. Come si sposa la tua ideologia che è, per tua stessa ammissione, totalmente indirizzata al club e alla scena puramente underground?
SID: Penso che si possa ancora attraversare una grande linea tra atteggiamenti underground e commerciali verso lo scenario house e technomusic. Quando decido di fare musica underground, non voglio suonare solo nei grandi festival, voglio suonare nei piccoli club seminterrati o rave illegali all’aperto. Si tratta di quel denaro che non è al primo posto della motivazione. La motivazione è la scena stessa. Credo che tutti coloro che partecipano alla scena come promotori, bookers, autisti, baristi o qualsiasi altra cosa prendono parte nel mantenere vivo l’underground. So che la politica può influenzare nel prendere decisioni sbagliate, preferendo sempre i soldi prima della devozione o dell’ autenticità, ma alla fine la decisione è tua se vuoi seguire il flusso commerciale o rimanere fedele a se stesso.
In Italia si parla sempre molto dello scontro fra console tradizionali formate da giradischi e mixer e le nuove tecnologie rappresentate dai software come traktor e i controller midi. Cosa pensi delle nuove tecnologie a disposizione dei dj? Qual è il set-up da dj?
SID: Non sono mai un sostenitore di alcun aspetto estremo di un argomento. Soprattutto con le nuove tecnologie molte persone in scena si comportano come razzisti “con le persone che si comportano in modo diverso da loro”. Penso che la tecnologia oggi sia grande e dia a tutti la possibilità di creare il proprio specifico modo di esecuzione. Io preferisco due CDJ un mixer e 2 giradischi, perché personalmente in questo modo posso avere più divertimento nell’esecuzione ed essere felice dietro la consolle. Se altri hanno la stessa sensazione con un computer portatile, non mi dispiace.
In conclusione, prima di ringraziarti per la tua disponibilità, vorremmo chiederti: cosa hai in mente per il futuro? Cosa dobbiamo aspettarci da un eclettico artista come Te?
SID: Nessun problema … 🙂 Ho trascorso un sacco di tempo in studio durante l’inverno in modo che ci si possa aspettare un sacco di nuova musica in uscita quest’anno. Non voglio dire troppo, per non anticipare l’emozione. Sono anche proiettato ad Ibiza di nuovo, dove mi si potrà trovare per tutta l’estate. In questo modo sono felice di suonare in diversi festival come DGTL, Eastern electrics, Outbreak Festival, High Definition per citarne alcuni.
ENGLISH VERSION
Al Secolo Sidney Charles Hurricane Vieljans (all true ed) began his journey in the world of house and techno when he was 15 years old and he started djing hip-hop, funk and soul. Later, he was attracted by electronic music, characterized by 4/4 that we all know very well, and the influences of these years are still in the music of Sidney Charles, that we had the pleasure to interview for you.
Native of Hamburg, this exceptional German dj/ producer began publishing music from 2011 and it was definitely been, for the less experts, one of the exploits of the chart of RA in 2013, but none of the experts was surprised because the work of Sidney Charles was absolutely growing over time with an approach very prolific and the results were always very considerable. Its traces are among the most popular among fans of old-school thanks to this black influence that still characterizes his work.
How is evolved your musical research during this years? Has your inputs changed?
SID: I don´t think that my input has changed dramatically over the years. I always get my inspiration from all kind of sources in my surrounding: environment, friends, conversations, emotions, movies, other kinds of art. Berlin takes a big part in this role as it gives heaps of creative energy. Something that I can definitely say is that I sample much less music. In the beginning where my knowledge about production was not as far as it is now I tent to sample more from older tracks. Nowadays I’m more familiar with more kinds of productions software and hardware. But I think this is a normal development that a lot of artists went trough.
In your biography you explain that you do not feel a musician neither a percussionist, but you define yourself as a “collector of cultures and experiences”. Can you explain us what this implies in the way you live music and, above all, to produce music?
SID: With this sentence I just want to point out that I don’t have any musical education or detailed knowledge. The music I make comes from inside me and from my creative flow in the moment of making it. And this feeling has its roots in all the experiences that I make. Especially when I’m traveling I’m collecting these experiences that are strongly connected to cultures of the specific country. It also shows an attitude towards the life itself not only as musician but also to make your own image of what the world is about. A lot of our thoughts are pre-made from education, media and so on. Our prejudgments take big part in our behavior to other people. So in the end I made the experience that collection different cultures and accepting them makes you more humble. To get the connection to my way of living music and producing is obvious here as I think that your personal attitude or state of mind always influences your music as well.
Avotre, Suara, Defected, 8bit, Moda Black…are some of the major labels on which you released tracks in a very short time since you debuted. How do you explain this incredible success? Why is your music appreciated so much by the clubbers?
SID: I wouldn’t say that my success is incredible or that I’m more successful as other artists in my level. I can only guess why people like my music…I think I have an quiet good imagination of how a track should sound on feel on the dance floor. When I finish a track I’m always sure that I would also play it on my own and that it will work properly and sound as I want it. So probably all the clubbers can feel the same that I do. 🙂
Now we talk about your live performances, in a world where now even the techno music has become popular and where there are organized parties and festivals with several thousand participants, even with a strong commercial and fashionable components. How do you espouse your ideology that is, for your own admission, wholly addressed to the clubs and the scene purely underground?
SID: I think you can still cross a big line between underground and commercial attitudes towards the house and technomusic scene. When I decide to make underground music I don’t want to play only big festival gigs, I want to play small basement clubs or illegal open air raves. It’s about that money is not on the first spot of your motivation. The motivation is the scene itself. I think everyone who participates in the scene like promoters, bookers, drivers, bartenders or whatever taking their part of keeping the underground alive. I know their is a lot of politics going on that can influence you to make bad decisions in always preferring money before loyalty or authenticity, but in the end the decision is your own whether you want to go with the commercial flow or stay true to yourself.
In Italy we always talk a lot of the clash between traditional console formed by turntable and mixer and new technologies represented by software like traktor and midi controllers. What do you think about the new technologies available to dj? What is your dj set-up?
SID: I’m never a friend of taking an extreme side to a topic. Especially with the new technologies a lot of people in the scene behave like..racists “to people who do it different than them”. I think the technology nowadays is great and it gives everyone its own possibility to create their own specific way of performing. I prefer two cdjs, a mixer and 2 turntables because for me personally this how I can have the most fun in performing and be happy behind the decks. If others have the same feeling with a laptop than I don’t mind.
In conclusion, first to say thanks for your availability, we would like to ask you: what are you planning for the future? What can we expect from an eclectic artist like you?
SID: No problem… 🙂 I spent a lot of time in the studio during the winter so you can expect lots of new music coming out this year. I don’t want to tell too much as it well steal the excitement. I am also looking forward to Ibiza again where you can find me the whole summer performing. As well I’m happy to play a lot of festivals like DGTL, Eastern electrics, Outbreak Festival, High Definition to name a few.