MRD è uno degli artisti più interessanti della scena elettronica contemporanea. Noi di Parkett gli abbiamo posto alcune domande riguardo il suo ultimo album “Løvehjerte”, il suo inconfondibile stile che incontra new wave, dark techno, hardcore e post-punk, e l’amore per il suo cane Daffy.
Kent Tonning è un eclettico producer norvegese. Con il progetto MRD, il “Wunderkind” unisce le sonorità e le vibes di una serata all’Haçienda negli anni ’80 con sperimentazioni hard techno contemporanee. Il nuovo album Løvehjerte, uscito il 12 maggio per la label Live From Earth Klub, è la maggiore espressione del sound caratteristico che ha reso MRD riconoscibile a livello internazionale.
Ciao Kent, piacere di conoscerti e benvenuto su Parkett! Come stai?
Ciao Martina, grazie. Sto benissimo, ma sono molto stanco. Sono tornato dalla Germania due sere fa, ci sono stato per alcune date del tour. Cerco di dormire il più possibile per riprendermi al meglio. Ora sono nel mio appartamento ad Oslo, dove vivo da 7 anni.
Ti ho visto live al club Junkyard di Dortmund giovedì 18 maggio, il tuo B2B con Bauernfeind è stato incredibile. Hai moltissime date in Germania, infatti ero convinta abitassi lì.
Ah eri lì? Grande! È stato un bellissimo evento, mi sono divertito davvero tanto e ho amato il pubblico. Comunque sono spesso in tour sia in Germania che in Francia, la mia musica è molto apprezzata lì. Forse mi trasferirò in Germania in futuro, chissà.
La tua musica è ricca di elementi anni ’80-’90, influenze new wave e dark wave e bassline hard techno. C’è una parola o un’espressione che descrive al meglio il tuo stile musicale? (Va bene anche in norvegese)
Qualcuno una volta mi ha detto che i miei brani suonano come i “New Order sotto anfetamine“ (ride) – penso sia la mia espressione preferita. La maggior parte della gente considera i miei pezzi un concentrato di euforia e nostalgia, due keywords della mia produzione musicale. Quando sono in studio avviene tutto in maniera molto naturale, quindi non riesco a definire precisamente la mia musica. Mi baso molto su ciò che mi dice chi mi ascolta.
Sono assolutamente d’accordo sui “New Order sotto anfetamine”. Immagino la band inglese new wave sia d’ispirazione per te. Ci sono altri artisti che ti hanno particolarmente influenzato nel tuo gusto musicale e nel tuo modo di fare musica?
La scena post-punk e new wave britannica di fine anni ’70 – anni ’80 esercita sicuramente grande influenza sulla mia produzione. Joy Division, New Order, Orchestral Manoeuvres in the Dark, The Smiths, The Cure. Ammiro molto il loro senso di songwriting. E amo sedermi in studio e far incontrare questo mondo con la techno, lo faccio già da 4 anni ed è incredibile come in studio spuntino sempre delle “happy surprises” mentre produco. La fusione di questi generi crea un’atmosfera particolare, la adoro. È così che è nato il mio alter ego MRD, dalla voglia di sperimentare e unire diversi generi musicali che amo.
Ti avrei visto bene all’Haçienda.
Senza dubbio!
A proposito di influenze e riferimenti, uno dei tuoi brani più conosciuti è sicuramente Save Me Another Time. Ci sento qualcosa dei Depeche Mode, in particolare nella tua voce. E l’intro sembra strizzare l’occhio all’Italo Disco. O mi sbaglio?
Onestamente ho iniziato ad ascoltare i Depeche Mode in maniera più approfondita da 2 anni. Certo, ho sempre apprezzato alcuni loro brani ma non avevo mai ascoltato tutta la loro discografia, ad esempio. Ma penso che anche loro siano d’ispirazione per me, magari lo erano anche prima, inconsciamente. Sono una band incredibile e sono felice di aver cominciato ad ascoltarli con più frequenza, conoscendo meglio la loro produzione musicale.
Riguardo l’Italo Disco c’hai azzeccato. Al 100%. Adoro il genere disco e ho davvero un debole per l’italo disco. Impazzisco anche per i film italiani tenebrosi e con colonne sonore da paura. Save Me Another Time diciamo che è un “calderone” dove c’è un po’ di tutto – new wave, house, techno, disco, dark wave.
Adoro Save Me Another Time. Sicuramente una delle mie canzoni preferite del progetto MRD.
Piace un sacco anche a me! Credo di averla prodotta in 6 ore ed è nata un po’ per gioco. “Mi sono sfidato” a creare un pezzo che potesse essere più smielato possibile. Avevo già pubblicato Matter Of Time, una traccia già abbastanza cheesy. Ma con Save Me Another Time volevo spingermi oltre (ride). Così ho pensato di includerla nell’EP FLOWERS OF FLESH AND BLOOD pensando “o la ami, o la odi“. Ed è diventata la mia traccia più conosciuta e apprezzata.
Quando meno te l’aspetti! Il 12 maggio hai pubblicato il tuo ultimo album Løvehjerte (spero di averlo pronunciato bene). Complimenti, innanzitutto. In press release hai dichiarato che il titolo dell’album è un omaggio al film Brødrene Løvehjerte (I Fratelli Cuor Di Leone) tratto dall’omonimo libro della scrittrice svedese Astrid Lindgren. Come mai questa storia è stata di particolare ispirazione per te?
Bella domanda! Adoro quel film, l’ho visto poco tempo fa e sono rimasto colpito dalla regia, ha un nonsoché di magico. Per non parlare dei paesaggi meravigliosi. Mentre la storia è malinconica e coinvolgente. Quest’atmosfera mi ha ricordato gli inizi di MRD, le prime tracce pubblicate e ciò che rappresenta per me e per chi mi ascolta il progetto MRD. Sono follemente innamorato della natura e di tutto ciò che ha a che fare con essa e mi piace portare questi scenari quasi bucolici nella mia musica. Come un’esperienza sinestetica. La cover art dell’album è un’analogica che ho scattato dove ci sono due uccelli che volano sul fiume, un’immagine che mi ha ricordato molto la fotografia di Brødrene Løvehjerte. Così mi è sembrato che il mio album e il film in qualche modo siano collegati e che insieme si completassero.
È davvero interessante notare come musica e cinema possano influenzarsi reciprocamente. Anche i temi di Brødrene Løvehjerte sono presenti nei tuoi testi?
Sì. Il nucleo tematico dell’album comprende storie d’amore, la paura della solitudine e il superamento di questa paura, il riuscire a stare soli e ad apprezzarlo. Perdere un amico, lasciarsi con la fidanzata, trovare nuovi amici… è il cerchio della vita. La storia di Brødrene Løvehjerte mi fa pensare all’amore che provo per il mio cane Daffy, siamo davvero molto legati. Ha 12 anni, sta invecchiando. Quando ho cominciato ad occuparmi di lui ero ancora un po’ immaturo ma accudirlo mi ha aiutato a responsabilizzarmi. L’amore per e degli animali è il più sincero che esista. Sono sicuro che quando Daffy non ci sarà più lo incontrerò “da un’altra parte” – in un posto magico, estivo, un luogo che dall’atmosfera mi ricorda Brødrene Løvehjerte. L’album è dedicato a lui. Vuoi conoscere Daffy?
Ma è bellissimo, siete dolcissimi insieme! Ma dimmi un po’… qual è il tuo pezzo preferito di Lovehjerte?
Mh, domanda difficile… ma direi Creek. Creek ha qualcosa di particolare – mi piace la composizione, le vibes che trasmette. Ed è stata l’ultima traccia che ho prodotto, ho fatto il possibile affinché riuscissi ad includerla nell’album. Quindi per ora dico Creek ma magari tra un mese cambierò idea.
Sono previste molte date nel Løvehjerte tour, tra cui due in Italia. Una a Torino (27.05 – l’intervista è avvenuta prima della data torinese) e una a Taranto (29.07). Felice di tornare a suonare in Italia?
Assolutamente! Adoro il pubblico italiano, è una versione più moderata di quello francese (ride). Gente super simpatica e gentile. A Torino non ci sono mai stato, a Taranto invece sì, lo scorso settembre. Mi è piaciuta moltissimo, c’era un clima pazzesco e l’acqua del mare era quasi bollente. La promoter mi ha insegnato un detto pugliese “l’acqua è così calda che ci puoi cuocere la pasta” (ride). Era proprio così.
Capisco benissimo ciò che intende, io poi sono di quelle parti. Hai in programma di suonare live e cantare durante i tuoi concerti oppure continuerai con dj set?
Ci saranno sicuramente delle performance live durante il tour di Løvehjerte. Per ora stiamo lavorando alla logistica, ci sarà anche una band sul palco con me. Non vediamo l’ora di farlo, ma ci vuole davvero tanta pianificazione affinché il tutto funzioni alla perfezione.
Sei soddisfatto del riscontro che sta ricevendo Løvehjerte?
Sto ricevendo un feedback grandioso. Non sono uno a cui piace molto “pubblicizzare” di continuo i propri lavori. Avviso sui social che ho fatto nuova musica e poi lascio che il tutto accada naturalmente. E direi che sta funzionando.
È anche il tuo primo album con la label Live From Earth che vanta un roster di artisti di punta nella scena techno internazionale. Come è iniziata questa collaborazione?
L’anno scorso ero a Berlino e Julian Muller, mio grande amico, mi aveva invitato a bere una birra sul set di un video musicale che stava girando con CAIVA. Lì ho conosciuto Jakob, il manager dell’etichetta. Si è dimostrato molto interessato ai miei lavori e mi ha chiesto se avessi voglia di collaborare con lui – non potevo essere più felice. Poi ho conosciuto tutti gli altri della famiglia di Live From Earth, e ci troviamo benissimo insieme. Ogni volta che suoniamo insieme agli eventi ci divertiamo un sacco. Poi siamo un gruppo di artisti così diversi tra loro, ognuno ha il proprio stile e il proprio “personaggio”. LFE è davvero una bella realtà.
Stai girando il mondo con la tua musica. Ma dove si trova la tua fan base più affiatata?
Sicuramente Lione, Parigi e Berlino… ah, e Glasgow. Gli ascolti migliorano a vista d’occhio, mi fa molto piacere.
Cosa c’è nel futuro di MRD?
Al momento tour, tour, tour… e capire quando cominciare con le performance live. Più in là quindi ci saranno sicuramente più show con la band, pubblicherò altra musica e continuerò questo strano e divertente viaggio.
Noi ti seguiremo in questo “strano e divertente viaggio” e ti auguriamo il meglio. Grazie mille per l’intervista Kent, è stato un piacere. Alla prossima!
Grazie a voi, grazie mille per le ottime domande, è stata una conversazione molto interessante. Alla prossima!
ENGLISH VERSION
MRD is one of the most exciting artists on the contemporary electronic scene. We have asked him a few questions about his latest album “Løvehjerte”, his unique style that blends new wave, dark techno, hardcore, post-punk and his strong connection with his dog Daffy.
Kent Tonning is an eclectic Norwegian producer. With the MRD project, the “Wunderkind” merges the sounds and vibes of an evening at the Haçienda in the ’80s with contemporary hard techno experiments. The new album Løvehjerte, released on May 12th by the label Live From Earth Klub, is the strongest expression of the distinctive sound that has made MRD internationally recognizable.
Hi Kent, nice to meet you and welcome to Parkett! How are you?
Hi Martina, thank you. I’m doing great, but I’m very tired. I came back from Germany two nights ago, I was there for some tour dates. I’m trying to sleep as much as I can. I am now in my apartment in Oslo where I have been living for 7 years.
I saw you playing live at the Junkyard club in Dortmund on Thursday, May 18, your B2B with Bauernfeind was incredible. You have a lot of dates in Germany that’s why I thought you lived there.
Oh, you were there? Great! That was really cool. I had a lot of fun and loved the crowd. I am often touring both in Germany and in France, my music is very appreciated there. Maybe I’ll move to Germany in the future, who knows.
Your music is rich in ’80s-’90s elements, new wave, dark wave influences and hard techno basslines. Is there a word or an expression that describes your music style the best? (Norwegian is fine too)
Someone once told me that my music sounds like “New Order on terrible amphetamines” (laughs) – I think it’s my favorite expression. Most people consider my tracks a concentrate of euphoria and nostalgia, two keywords of the MRD project. When I’m in the studio everything happens very naturally so I can’t precisely define my music. I rely a lot on what my listeners tell me.
I really like the expression “New Order on terrible amphetamines”. I guess the English new wave band is an inspiration for you. Are there other artists who have particularly influenced your musical taste and your way of making music?
The British post-punk and new wave scene of the late ’70s – ’80s definitely has a great influence on my production. Joy Division, New Order, Orchestral Manoeuvres in the Dark, The Smiths, The Cure. I really admire their sense of songwriting. It’s really fun to sit in the studio and bring this world together with techno, I’ve been doing it for 4 years now and it’s amazing how there are always “happy surprises” in the studio while I’m producing. The fusion of these genres creates a special atmosphere, I love it. This is how my alter ego MRD was born, driven by the desire to experiment and blend different musical genres together that I’m crazy about.
I could have pictured you perfectly at the Haçienda.
Obvious thing!
Speaking of influences and references, one of your most well-known tracks is certainly Save Me Another Time. I sense some Depeche Mode influence in it, especially in your voice. And the intro reminds me of Italo Disco hits. Am I wrong?
Honestly, this is very funny because I started to listen more to Depeche Mode a couple of years ago. Sure, I’ve always appreciated some of their tracks, but I never listened to their entire discography, for example. But I think they are an inspiration for me too, maybe they were even before, unconsciously. I love their sound. They are an incredible band and I’m glad to have started listening to them more frequently and getting to know their music better.
About Italo Disco you got it right, absolutely. 100%. I love disco and I love especially Italo disco, I have a weakness for it. So that’s a great reference of that song. I also like obscure Italian films with great soundtracks. Save Me Another Time is a “big pot” full of everything – new wave, house, techno, disco, dark wave.
I love Save Me Another Time. Definitely one of my favorite songs from the MRD project.
I also like it, it sounds amazing! I think I produced it in about 6 hours. I wanted to create a really cheesy track, cheesier than Matter of Time. I wanted to see how cheesy I could get (laughs). And then it was like “ey this song is pretty good”. So I decided to put it on the EP FLOWERS OF FLESH AND BLOOD and I thought “either people fucking hate it or they will love it”. And it turns out it’s my biggest song.
That’s a funny story! On May 12, you published your latest album Løvehjerte (I hope I pronounced it right). Congratulations! In the press release you stated that the album title is a tribute to the film Brødrene Løvehjerte (The Brothers Lionheart) based on the homonymous book by Swedish writer Astrid Lindgren. Why was this story particularly inspiring for you?
Great question! I love that movie, I watched it not that long ago and was struck by the directing. It has such a magical, beautiful way of how it was filmed and I really love the scenery. The story is very beautiful and melancholic. This atmosphere reminded me of the beginnings of MRD, the first tracks I published and what MRD represents to me and my listeners. I am madly in love with nature and everything related to it and I like to bring these almost bucolic scenarios into my music. Like a synesthetic experience. The album cover is an analogue picture I took where there are two birds flying over the river, an image that very much reminded me of the cinematography of Brødrene Løvehjerte. So I felt like the album really faded into the magical world of Brødrene Løvehjerte, like they were related somehow.
It’s really interesting to see how music and cinema can influence each other. Are the themes of Brødrene Løvehjerte present in your lyrics as well?
Yes. The thematic core of the album includes love stories, the fear of loneliness and overcoming this fear, being able to be alone and appreciating it. Losing a friend, breaking up with a girlfriend, finding new friends… it’s the circle of life. The story of Brødrene Løvehjerte makes me think of the love I feel for my dog Daffy, we are very close. He’s 12 years old, he’s getting older. When I started taking care of him I was still young, but being “his father” helped me growing up and being more responsible. It really changed me. I really love animals, I think the love for animals is the most loyal love a human can experience. I’m sure that when Daffy is no longer here I will meet him on the other side – in a magical, summery place, a place which reminds me of the atmosphere of Brødrene Løvehjerte. The album is dedicated to him. Do you want to meet Daffy?
He’s so cute, you are so sweet together! But tell me… what is your favorite track from Lovehjerte?
Mh it’s hard to say, but I would choose Creek. There is something about Creek… I like its composition, its vibes. That was the last song I produced for the album and it was like done right before I had to deliver Lovehjerte. I really wanted it to be on the album!
There are many dates planned in the Løvehjerte tour, including two in Italy. One in Turin (27.05 – the interview took place before the date in Turin) and one in Taranto (29.07). Are you happy to be playing in Italy again?
Absolutely! I enjoying playing for the Italian crowds, they are a mild version of the French crowds (laughs). They are so friendly and polite. I’ve never been to Turin, but last September I have been to Taranto. I loved it a lot, the weather was really warm and the water of the sea was so hot. The promoter taught me a saying from Puglia “the water is so hot that you can boil pasta in it” (laughs). It was exactly like that.
I can imagine it as I come from a city close to Taranto. Do you plan to perform live and sing during your next concerts?
Yes, we’re working on it. The only thing I’m working on right now is the logistics, there will also be a band on stage with me playing instruments. There will definitely be live performances during the Løvehjerte tour. We can’t wait to do it, but it really takes a lot of planning to make everything work perfectly.
Are you satisfied with the feedback that Løvehjerte is receiving?
Feedback is great. I don’t like to constantly “push” my music, I do it now and then. I put it out and let the music do the job. I don’t want to “scream” that my album is there, I let everything happen naturally.
It’s also your first album with the label Live From Earth, which has a roster of many appreciated and well-known artists in the international techno scene. How did this collaboration start?
Last year I was in Berlin and Julian Muller, a great friend of mine, invited me to have a beer on the set of a music video he was shooting with CAIVA. There I met Jakob, the label manager. He showed a lot of interest in my work and asked me if I wanted to collaborate with him – I couldn’t be happier. Then I met all the other members of the Live From Earth family, we get along great. Every time we play together at events is such a blast. Then, we’re a group of artists so different from each other, each one has their own style and their own “character”. LFE is really a great reality.
You’re touring the world with your music. But where is your bigger fan base located?
Definitely Lyon, Paris and Berlin… oh, and Glasgow. There are a lot of listeners there. And it’s constantly growing, it’s a really good thing.
What’s in the future for MRD?
Touring, touring, touring… and figuring out when to start with live performances. Then, there will certainly be more shows with the band, I will release more music and continue this strange and fun journey.
We’ll support you on this “strange and fun journey” and wish you the best. Thank you so much for the interview, Kent. It was a pleasure. See you next time!
Thank you so much for the great questions, it was a very interesting conversation. ‘Till next time!