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Il festival Astropolis il 6 luglio prossimo ospiterà uno spettacolo di rara bellezza. Jeff Mills e Mike Banks si esibiranno per la prima volta insieme in Francia. In questa occasione rispolvereranno una produzione a cui lavorarono insieme nel progetto X-102: “Rediscovers The Rings Of Saturn“.

Uscito nel 1992 per l’etichetta berlinese Tresor, e poi andato fuori produzione, l’EP venne rilasciato nuovamente col progetto x-102 nel 2008 con quattro tracce extra. Un vero capolavoro nel panorama della musica techno, di cui Jeff MillsMike Banks sono tra i maggiori esponenti mondiali. Un lavoro che ingloba gli interessi scientifici dei due grandi musicisti, due dei tre fondatori del leggendario collettivo Underground Resistance insieme a Robert Hood.

Nel caso specifico parliamo delle straordinarie scoperte effettuate tra il 1997 e il 2017. Un ventennio prolifico per una delle osservazioni astronomiche più di rilievo: quella intorno agli anelli e ai satelliti (le cosiddette “lune”) di Saturno. Si tratta della missione robotica interplanetaria della NASA. Nel 1997 infatti venne lanciata la sonda Cassini-Huygens.

Un re-edit che possiede un particolare significato. Se facciamo caso alle date, ci rendiamo conto che la decisione di rimettere le mani su quell’album nasce proprio dall’entusiasmo per le nuove scoperte che in quel ventennio sono state effettuate e dall’esigenza di integrarle con nuovi contenuti e nuove atmosfere nella revisione. Un lavoro visionario di ricerca musicale, di pari passo con la ricerca scientifica. Uno specchio della personalità e del livello culturale di questa coppia che salirà sul palco dell’Astropolis tra non molte ore. L’esibizione è attesissima.

Questo non è l’unico esempio in cui convivono musica e scienza. Molti artisti si sono cimentati in composizioni che per orchestrazione, arrangiamenti e testi divulgano temi scientifici di una certa portata. Per restare all’interno dei confini nazionali, vale la pena parlare di Franco Battiato, che nel 2000 uscì con Campi Magnetici dove si parla di stelle, numeri e pianeti.

L’opera, realizzata per il Balletto del Maggio Musicale Fiorentino, contiene citazioni di Albert Einstein e di Lucrezio. Un album ancora una volta sperimentale ed elettronico come pochi. Un altro fulgido esempio di musicisti interessati alla scienza sono i Deproducers. Anche in questo caso vediamo la collaborazione di un filosofo. Se con Battiato c’era Manlio Sgalambro, qui ritroviamo Telmo Pievani, filosofo ed evoluzionista. Uno degli album prodotti si chiama Planetario: un viaggio attraverso la luce e le costellazioni  Non solo. Nel collettivo troviamo anche Max Casacci, chitarrista e compositore dei Subsonica, che parlavano in tempi non sospetti di Eclissi, sfiorando anche tematiche sociali. Insomma, tutti artisti con gli occhi rivolti al cielo e alle dinamiche dell’universo.

Possiamo poi non citare il classico del 1969 di David Bowie “Space Oddity”, registrato al culmine della corsa allo spazio? L’astronauta Chris Hadfield ha rafforzato questo legame con la sua copertina. Oppure possiamo parlare anche dell’album del British Public Service Broadcasting The Race For Space che è stato costruito interamente con campioni di molti suoni della corsa spaziale tra Stati Uniti e Unione Sovietica.