Da oltre 30 anni, il ricercatore John Shepherd cerca di contattare gli alieni trasmettendo musica non commerciale nello spazio.
Netflix ha rilasciato un documentario diretto da Matthew Killip e dalla durata di 16 minuti chiamato “John Was Trying To Contact Aliens” (“John e la Musica per gli Alieni“). Premiato allo scorso Sundance come miglior cortometraggio non-fiction, il documentario racconta la storia di John Shepherd, un ricercatore di UFO del Michigan.
Sostenuto economicamente e moralmente dai nonni, Shepherd anno dopo anno ha trasformato la sua casa del Michigan in un vero e proprio studio di fonologia all’avanguardia costruendo nastri magnetici, oscillatori, trasmettitori e varia tecnologia bizzarra. Convinto dell’universalità del linguaggio musicale, Shepherd ha cercato di contattare gli alieni trasmettendo musica non commerciale nello spazio: dischi jazz, afropop ed elettronici (Kraftwerk, Steve Reich, Tangerine Dream) hanno viaggiato per anni fra le stelle.
Parlando a Pitchfork riguardo la sua selezione musicale, John disse:
“Mi piace il rock, ma ce n’è in abbondanza lì fuori. È una trasmissione piuttosto comune. Invece di chitarre ad alto volume che si lamentavano volevo qualcosa che esplorasse l’anima e le emozioni umane in modo caloroso. L’idea era di comunicare un senso di umanità, di estasi.”
Sul perché dell’utilizzo di musica elettronica, John afferma:
“È un suono bellissimo, diverso, con interessanti schemi ritmici e strumenti diversi. Non le solite chitarre o batterie che senti in giro. Questo offriva una strada completamente nuova per ascoltare e trasmettere, quindi ho pensato perchè no? L’ho condiviso con il mio pubblico invisibile.”
Il docu-film di Killip non giudica mai e riesce a costruire un’immediata empatia con questo visionario ricercatore. Viene esplorata e toccata anche la sofferenza vissuta da John da adolescente, a causa della sua omosessualità, che lo ha reso un emarginato del Michigan per tanto tempo. Oggi, per fortuna, John è riuscito a scavalcare quella barriera di ignoranza e diffidenza nei suoi confronti grazie all’amore del suo attuale compagno.
“So, contact has been made“, conclude il protagonista con un sorriso appena accennato. “Quindi, il contatto c’è stato“. John e la Musica per gli Alieni è una storia breve, ma intensa e ricca di emozioni.