Nell’edizione di quest’anno, i Kraftwerk competeranno al Rock and Roll Hall of Fame 2017 con artisti del calibro di Depeche Mode, Janet Jackson, Pearl Jam e molti altri.
Il Rock and Roll Hall Of Fame è un istituzione che trova la sua sede nello stato dell’Ohio la cui fondazione risale ai primi anni ‘80.
Fondamentalmente, parlare della Rock And Roll Hall Of Fame, non vuol dire riferirsi né a una targa, né tanto meno a una medaglia, bensì ad un’imponente museo dedicato esclusivamente alla memoria di band, artisti, produttori, compositori ed altre figure professionali, che, più di ogni altro nella loro categoria hanno lasciato un indelebile marchio di sé nell’industria musicale.
La cerimonia di apertura della struttura, avvenuta nel Settembre del ’95, venne commemorata dal taglio del nastro ad opera di Yoko Ono e Little Richards.
I nomi di coloro che concorrono ad un posto di diritto nella Sala della Gloria vengono annualmente resi noti durante una cerimonia che si svolge a New York (piccola eccezione venne decisa dal 2009, quando una volta ogni tre ha luogo a Cleveland), le candidature sono riservate a coloro che hanno portato a termine la loro prima incisione 25 anni prima la nomina stessa; si parla di quattro categorie: Interpreti, Non-Interpreti, Influenze dei primi anni, Sidemen (categoria inserita solo dal 2000 in poi, accoglie musicisti e concertisti che siano veri e propri punti di riferimento della scena di appartenenza).
Proprio la scorsa settimana sono uscite le nominees, tra i possibili vincitori, che verranno annunciati solo a Dicembre, ritroviamo anche i robots tedeschi in rosso.
Non è la prima volta che i Kraftwerk concorrono al Rock And Roll Hall Of Fame: hanno fatto parte delle nominations già nel 2003, poi nel 2013 e ancora nel 2015, senza alcun risultato.
Se quest’anno sarà la volta buona sarà solo il tempo a decretarlo, per ora è evidente che sono a fianco di altri indiscussi pesi massimi.
Se volete aiutarli a vincere, potreste esprimere il vostro voto al Rock And Roll Hall Of Fame a questo link QUI.
Riccardo Di Marco