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Penso che almeno ¾ delle persone che sono nate nella metà degli anni ’80 ed hanno vissuto gli splenditi anni ’90, siano cresciute ed abbiano sviluppato un Q.I. medio, se non medio-alto, grazie ai dilettevoli cubetti colorati della LEGO.

Per noi maschietti, in particolar modo, le LEGO rispondevano allegoricamente ad una semplice ma essenziale verità della vita: incastonare con pazienza e meticolosità pezzo su pezzo, mattoncino su mattoncino, porta ad un’opera creata da te, una “costruzione” solida e bella.

Molti di noi, probabilmente aprivano solo la scatola, montavano il tutto grazie alle istruzioni e finiva lì, ma così non credo sia stato mai per Alex Allmont, dottorando nella ricerca e programmatore, che grazie alle mitiche “costruzioni” ha realizzato una macchina LEGO che suona da sola Acid House. Essa produce suoni, note e battiti riconducibili ad una Roland TB303.

Il programmatore dice che la macchina crea roba seria, ispirandosi addirittura a Plastikman.

Guardate che spettacolo.

Pier Paolo Iafrate