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Siamo d’accordo: EDM è un termine ambiguo e controverso. Per alcuni è un termine-ombrello sotto al quale si ritrova tutta la musica elettronica da ballo, letteralmente “electronic dance music“: un termine quindi che ha natura neutra, ma che non gode di buona fama a causa di un fraintendimento. Già, perchè per molti altri il famigerato acronimo rappresenta quel genere di elettronica prettamente mainstream, tra il kitsch e il trash, che si fonda su set preimpostati, torte in faccia e immeritati cachet a tanti zeri: come esempio vengono inevitabilmente citati i maggiori esponenti, rei di aver infangato il nome della musica elettronica.

Ma proprio in virtù di questa controversia possiamo fare uno sforzo di flessibilità mentale e accantonare gli estremismi (che purtroppo esistono anche nella musica). Anzi, a dire la verità, come si legge su Pulse Radio, sono proprio diversi Dj duri e puri, di quelli che proprio non hanno bisogno di presentazioni, ad aver preso posizione mitigando la questione con una certa calma “istituzionale“.

C’è stato l’elemento culturale dei rave e di quegli enormi festival come l’Ultra o quelli organizzati dalla Insomniac, durati per più di dieci anni e che hanno dato un grandissimo contributo nel corso del tempoJamie Jones

Parafrasando, non si vede bene il motivo di discriminare una festa che comunque attrae un gran numero di persone e le fa ballare per ore davanti a un Dj, anche se questo lanciava torte. Alla fine è solo una festa, e più gente accorre, meglio è.

Non disprezzo alcun genere, inclusa l’EDM e simili. Penso che serva ad uno scopo. E’ ben fatta e la gente la adora. E non è di certo il primo capro espiatorio nella musica elettronica. Tanti anni fa se la sono presa con la musica Trance, e prima ancora c’è stato altro. Tutto questo alla fine ha uno scopo, e trovo che ci stiamo muovendo in maniera molto salutare. E’ quando inizi a creare restrizioni, quello è il vero inizio della fine.Jeff Mills

Per cui se va bene alle persone, lasciatele libere di seguire ciò che piace a loro, anche fosse qualcosa di superficiale. Il vero male non sarebbe l’EDM in sè, ma il cominciare ragionare cercando di escludere e ghettizzare.

Non sono nella posizione di condannare l’EDM o la musica pop demenziale se le persone decidono democraticamente che è questo ciò che vogliono. Appartiene a loro. Persone con gli stessi interessi non possono essere in guerra tra loro e uccidersi. E’ difficile uccidere qualcuno che condivide i tuoi stessi valoriRicardo Villalobos (Crack Magazine, 2015)

Anche se alcuni di voi potrebbero ritenere che alla fine anche Hitler è stato eletto dal popolo, l’affermazione di Villalobos è di una logica assai poco attaccabile.

A me va bene. A dir la verità non mi interessa molto ciò che fanno le persone. A me interessa solo ciò che suonano. C’è questo ragazzo, Skrillex, di cui ho sentito alcuni brani perchè i miei figli lo ascoltano. Pare ci sappia fare con la tecnologia. Penso sia piuttosto pop, non trovate? E’ un po’ troppo pop per me.” Luciano (Groove, 2014)

Luciano pare adottare un approccio più sul piano dei gusti personali. Un po’ sulla stessa linea gli Autechre, che senza sbilanciarsi eccessivamente la vedono in maniera molto democratica:

Penso che ognuno ha la sua idea e il suo approccio verso ciò che ritiene giusto, ma il mondo è grande e ci sono molte persone, ognuna con la sua idea di cosa sia giusto e sbagliato.” – Autechre (Fact Mag, 2013)

Per Jamie XX la EDM, anche se non nobile di per sè, può fungere da efficace corridoio verso musica elettronica più alta e per questo le va riconosciuta una funzione rispettabile.

Non detesto tutta la storia dell’EDM che c’è in America oggi, per il semplice motivo che, sebbene il genere non incontra i miei gusti – un po’ troppo insulso per me – ad ogni modo sta facendo conoscere la musica elettronica a molti giovani, che attraverso l’EDM poi conoscono musica ancora migliore. Per cui alla fine negli Stati Uniti si ha un crescente interesse verso la musica elettronica.” Jamie XX

Ben Klock prende le distanze senza giudicare. Semplicemente scorpora le radici EDM dal Djing che viene dall’underground, per cui saremmo di fronte a un fenomeno completamente diverso, che non è figlio della musica elettronica “classica“.

“Il mio retroterra è da Dj per club, le cui radici partono dall’underground, e come ho detto questa EDM non ha alcuna relazione con ciò da cui provengo. E’ semplicemente un’altra cosa.”Ben Klock (Thump, 2015)

Questione di ricambio generazionale per Monika Kruse. Ottima osservazione, certo però ci farà sentire un po’ vecchi.

“C’è molto odio verso la EDM e sì, non è il mio genere, nè mi piace ascoltarlo. Ma questo è ciò che avviene normalmente col tempo. E’ una nuova generazione, la risposta della techno dopo venticinque anni. Probabilmente questa nuova generazione non vuole ascoltare la stessa musica dei genitori – per ogni genere di musica, è sempre venuto fuori qualcosa di nuovo e la vecchia generazione ha esclamato ‘ma questa roba è una merda!'” Monika Kruse (Pulse Radio, 2015)

“Non è solo questione di Skrillex o Deadmau5. E’ anche questione di Basic Channel e Jeff Mills. E’ questione di EDC ma anche di Sònar Festival. E io voglio portare il mio aiuto nel promuovere tutto questo.”  Richie Hawtin

In un certo senso divergente rispetto al punto di vista Ben Klock, siamo tutti una famiglia. Richie Hawtin sente di farne fa parte, Richie Hawtin fa il suo per aiutare tutta la famiglia. Fine della storia.

Infine, anche Alan Fitzpatrick fa parte di coloro che vedono nell’EDM uno strumento che può far partire la formazione musicale dei più giovani, che gradualmente iniziano con questo genere forse più familiare ed accessibile e poi con la forza della curiosità vanno via via più in profondità.

“Non ho granchè da dire al riguardo, di buono o di negativo. In realtà, ti dirò, alla fin fine qualsiasi genere di musica dance che possa attrarre le persone verso quel mondo probabilmente è una buona cosa. Li fa scavare più in profondità. Mi ricordo che quando ho conosciuto la musica, anche la dance, all’inizio non ne sono stato coinvolto vedendola subito come quel mondo incredibile e stupendo, ma sai, poi ci entri dentro. Alcuni di questi ragazzi ascoltano questa musica e poi vanno ad un qualche festival, avranno quattordici, quindici, sedici anni. E’ probabile che nell’arco di qualche anno li ritrovi che seguono Drumcode, Loco Dice.. Per me è una buona cosa, è come se venissero convogliati dalla parte giusta. Non nel senso di “genere” giusto, ma nella giusta impostazione mentale, per esplorare i vari palchi nei festival, esplorare nuova musica” – Alan Fitzpatrick (Pulse Radio, 2014)

Voi come la vedete?

(Via Pulse Radio)

Paolo Castelluccio