“The Life in Between” è il nuovo prodotto musicale di Mayaewk. Un producer talentuoso che ci riporta agli anni del sampling e della produzione ricercata attraverso un beat tape assolutamente sperimentale (tanto nella forma quanto nel contenuto).
Siamo nel 2023 e molti ancora non hanno ben chiaro cosa sia il genere Lo-Fi. È un problema e oggi lo risolviamo con Mayaewk. La sua musica è diventata virale tramite social: numeri su numeri su numeri. Ma anche tanta qualità. Chi sta scrivendo ha scoperto l’artista proprio in questo modo: scrolling compulsivo alla ricerca di informazioni e notizie calde da proporre, video meme inutili e poi – rivelazione – questo sound. Incredibile. Anche sui social si può trovare musica di qualità.
Un gusto classico, con campioni in grado di affascinare e di riportarci in un’epoca fatta di musica ricercata, sperimentale, di lavoro sul singolo elemento sonoro e sul campione. Sembra quasi di vedere un lavoro artigianale, un po’ grezzo eh, ma con che stile.
E a quel punto – reduce anche della chiacchierata con Sine e Luciennn con cui avevamo discusso di beat tape e musica strumentale – avevo chiaro l’argomento da trattare: la musica Lo-Fi. Una musica di tendenza che, come al solito, è spesso per ignoranza indicata come una massa informe, senza capo né coda, e che contiene al suo interno tutto e niente.
Facciamo un passo indietro. La sigla “Lo-Fi” sta per “Low-Fidelity”: già ora dovrebbe essere più chiaro quello che dicevamo in apertura in merito al suono più “grezzo” di Maya. Come genere nasce intorno agli anni ’50 del secolo scorso, ma un grosso impulso arriva negli anni ’80 con artisti come Guided By Voices e Daniel Johnston. Si era soliti registrare con e attraverso strumenti di bassa qualità, essendo un genere che coinvolge personalità che non disponevano di budget illimitati, e questo contribuisce a creare quel suono “sporco” che tanto piace ancora oggi.
Poi la digitalizzazione della musica e la svolta hip hop. Vuoi perché entrambi i generi condividevano la stessa natura, vuoi perché il sampling era una cosa che collegava le due realtà musicali.. Insomma il Lo-Fi si trova proiettato in questa dimensione boombap. Più il tempo passa e più si creano sottogeneri, prendendo spunto dal gusto ambient, dalla chillout pur mantenendo un gusto e uno stile su rullante e cassa.
Tutto questo affascina. E tanto anche. Perché in un mercato come quello del 2023, in cui anche grandi artisti e progetti (vedi Tiësto o Carl Cox) passano completamente in sordina per essere fagocitati nel mare magnum di pubblicazioni, Mayaewk riesce ad arrivare al punto: sapersi distinguere.
Il suo nuovo album è “The Life in Between” è un salto nel passato, o meglio, “nel classico”: nel classico suono Lo-Fi, quello dal gusto vintage e che vi farà viaggiare con la testa grazie ai tanti campioni e le tante melodie. Clicca play e goditi questa chiacchierata: mi raccomando, in chilling.
Ciao Maya, innanzitutto, vorrei chiederti di parlarci di te. Qual è il tuo background musicale e cosa ti ha motivato a immergerti nella produzione di musica Lo-fi?
Mayaewk: Ciao! Beh, ho iniziato a suonare la chitarra a 9-10 anni, poi un paio d’anni dopo ho preso un registratore a 4 tracce e ho imparato a registrare, me stesso e le basi del mixing/producing. Poi, intorno ai 15-16 anni, ho comprato il mio primo campionatore, il Yamaha A3000, e quella è stata la mia introduzione alla creazione di musica utilizzando campioni.
È stato un periodo in cui internet non esisteva, quindi dovevi capire tutto da solo e trascorrere tantissime ore in tentativi ed errori. In questo senso, ho sempre prodotto musica o beat, e ho deciso di iniziare a pubblicare tutta quella musica e i vari beat tape che facevo quando ho visto che nel 2017 c’era una scena.
Mayaewk
Penso che la musica Lo-fi sia semplice e complessa allo stesso tempo. Ti coinvolge emotivamente, ma è più difficile da interiorizzare rispetto ai brani canonici. Quando produci parti da un’idea precisa o ti lasci ispirare dal momento?
Mayaewk: Penso che sia diverso per ognuno, ma personalmente non vedo la musica strumentale e le canzoni con testi come due cose molto diverse. È sempre musica ed è qui per farti sentire qualcosa.
Di solito è così che la faccio anch’io, quando trovo qualcosa che scatena qualche tipo di emozione in me: inizio a scavare e ad approfondire quella sensazione.
Ogni brano de “The Life in Between” evoca un’immagine precisa e viene accompagnata da un suono definito. È stato difficile creare un sound in grado di trasmettere le sensazioni del singolo momento?
Mayaewk: Non necessariamente, a volte scorre naturalmente ed è così che è andato per questo progetto. Tutte le canzoni sono state realizzate approssimativamente un un periodo di un paio di mesi. Tendono naturalmente ad avere un suono simile o essere coerenti nel loro insieme. Questo processo facilita la finalizzazione di un intero progetto.
Una canzone come “La Nuit” è stata molto semplice da realizzare, il campione mi ha colpito istantaneamente, le variazioni sono venute naturalmente così come le percussioni.
Mayawek – The Life in Between (artwork)
Un altro aspetto che mi affascina è il tuo legame con il campionamento grezzo. Quanto tempo dedichi alla ricerca dei campioni e alla loro lavorazione?
Mayaewk: Passo molte, molte ore solo a cercare e ascoltare dischi. A volte trovi il campione perfetto subito, a volte devi scavare più a fondo. A volte crei qualcosa direttamente, a volte il campione è troppo bello per essere toccati. So che molte persone vorrebbero sapere quali sono i campioni che ho utilizzato, ma per come la vedo io è proprio qui che sta il divertimento: andare nei negozi di dischi o nei negozi di seconda mano (o ovunque si possano trovare dischi economici) e tornare a casa per ascoltarli e scoprire alcune di queste gemme.
In sintesi se dicessi i campioni a tutti, toglierei il divertimento sia a me che agli altri (ride, ndr). Inoltre, se devo essere completamente onesto, ascolto così tanta musica che difficilmente ricordo i campioni che ho usato.
Hai anche un forte attaccamento alla tua attrezzatura e al tuo processo di produzione.
Mayaewk: Amo semplicemente l’hardware. C’è qualcosa nel regolare i potenziometri e premere i pulsanti che ti fa sentire come uno scienziato che fa magia con una vecchia macchina con solo un display verde e pochi pixel.
L’MPC2000XL mi è stato regalato dal mio migliore amico al liceo. All’inizio sembrava davvero complicato, ma era uno strumento divertente da imparare. Anche fare solo un loop semplice dava una soddisfazione immensa. Ho passato molto tempo con quella macchina e ho imparato molto di più su come utilizzarlo correttamente.
È anche la parte divertente: a volte con queste vecchie macchine e in un periodo in cui non avevamo forum online o tutorial su YouTube, dovevi semplicemente capire come farlo da solo. La tua strada non era la più efficace di tutte, ma se funzionava per te eri felice.
Mayaewk
Questo album è beat tape in piena regola, una rarità nel mercato del 2023.
Mayaewk: Amo pensare e mettere insieme progetti completi invece di fare molte collaborazioni o singoli qua e là. Ho alcuni piani per lavorare con altri artisti e mi piacerebbe produrre album anche per gli altri.
Sarebbe interessante ascoltare l’unione del tuo boombap con il sound delle nuove generazioni. Ci sono altri artisti, rapper o produttori, con cui vorresti collaborare?
Mayaewk: Si, ci sono effettivamente un paio di progetti in cantiere con produttori francesi e artisti non produttori. Ma come sempre con queste cose è meglio non parlarne troppo prima che sia effettivamente fatto (ride, ndr).
Cambiando focus. L’aspetto social sembra avere giocato un ruolo importante nella diffusione della tua musica. Come hai vissuto il fatto di vedere che la tua musica stesse diventando un trend?
Mayaewk: È stato molto bello ed entusiasmante vedere le persone effettivamente appassionarsi alla mia musica. Soprattutto venendo dalla scena in cui mi muovo, in cui la maggior parte degli stream provengono da ascoltatori passivi delle playlist.
Mi ha fatto sentire orgoglioso vedere tante nuove persone che scopriranno e stavano ascoltando la mia musica. E la cosa di cui sono più orgoglioso è di aver raggiunto tutto questo senza cercare di seguire alcuna tendenza e facendo semplicemente la musica che mi piace e nient’altro.
Date la rapidità del successo tramite social sei preoccupato riguardo l’essere percepito come un artista “one-hit-wonder”?
Mayaewk: So che i social media non riflettono un’immagine reale di ciò che sta realmente accadendo, so che l’attenzione delle persone è tanto breve oggi giorno: ti amano in un istante e ti dimenticano subito dopo.
Ma sono solo grato per il sostegno che sto ricevendo: mi fa solo venire voglia di fare meglio e di fare tanta altra musica per tutte quelle persone che la apprezzano e spero continuino a farlo. Il mio piano è continuare a fare la mia cosa e diventare pian piano una figura forte nell’industria musicale.
Last but not the least: consideri la musica Lo-fi il tuo genere di riferimento o punti as esplorare nuovi generi prossimamente?
Mayaewk: Non considero nemmeno il Lo-Fi un vero genere, ad essere onesto. Significa così tante cose. Per alcune persone è vecchia scuola, fatta su hardware, strumentali boombap hip hop; per altri è musica rilassante da studio, beat tranquilli per addormentarsi, per altri è semplicemente un’estetica sonora.
Quello che faccio sono beat hip hop basati su campionamenti con una forte influenza boombap. Se questo è ciò che chiami Lo-Fi hip hop, va bene. Ho sempre amato creare questo tipo di strumentali e probabilmente lo farò sempre. Allo stesso tempo cerco sempre di esplorare e creare cose diverse.
ENGLISH VERSION
“The Life in Between” is the new musical project by Mayawek. He is a talented producer who takes us back to the era of sampling and sophisticated production through an experimental beat tape.
In 2023, many still don’t have a clear understanding of the Lo-Fi genre. It’s a problem, and today we solve it with Mayaewk. His music has gone viral on social media: numbers upon numbers upon numbers. But also a lot of quality. The person writing this discovered the artist in precisely this way: compulsive scrolling in search of information and hot news to share, useless meme videos, and then this sound. Incredible. Even on social media, you can find quality music.
A classic taste, with samples that captivate and transport us to an era of refined and experimental music, focused on individual elements. It’s almost like witnessing a craft, a bit raw, but with such style.
And at that point—coming off a conversation with Sine and Luciennn where we discussed beat tapes and instrumental music—I had a clear topic: Lo-Fi music. A trendy genre that, as usual, is often ignorantly labeled as a formless mass, without rhyme or reason, containing everything and nothing.
Let’s take a step back. The term “Lo-Fi” stands for “Low-Fidelity”: now it should be clearer what we were saying earlier about Maya’s more “raw” sound. As a genre, it originated around the 1950s, but a significant boost came in the 1980s with musicians like Guided By Voices and Daniel Johnston. It was common to record with and through low-quality instruments, as it involved artists who weren’t particularly popular. This contributed to creating that dirty sound that is so well-received.
Then came the digitization of music and the hip hop turn. Whether because both genres shared the same nature or because sampling connected both musical realities. In short, Lo-Fi found itself projected into this boom-bap dimension. As time passes, more subgenres are created, drawing inspiration from ambient, chillout while maintaining a hip-hop taste and style.
All of this is fascinating. A lot. Because in a market like that of 2023, where even big artists and projects (see Tiësto or Carl Cox) go unnoticed in the vast sea of releases, Mayaewk manages to get to the point: to stand out.
His new album is “The Life in Between,” and it’s a leap into the past, or rather, “into the classic”: into the classic Lo-Fi sound, the one with a vintage taste that will make you travel in your mind with its numerous samples and melodies. Click play and enjoy this conversation, in chilling.
Hello Maya, firstly, I would like to ask you to share a bit about yourself. What is your musical background, and what motivated you to delve into producing Lofi music?
Hello! well i started to learn to play the guitar at 9-10, then couple years later got a 4 track cassette recorder and started to learn how record myself and the basics of mixing/producing. Then around 15-16 I’ve bought my first sampler ever the yamaha A3000 and that was my introduction to making music using samples.
It was all around a time when the internet wasn’t a thing so you had to figure everything on your own and spend countless hours on trial and error. In that sense I’ve always produced music or beats and so I just decided to start releasing all that kinda music and beat tapes i was making for years when i saw around 2017 that there were a scene for it.
Mayawek
I think Lo-fi music it is very simple and very complex at the same time. It gets you emotionally, but it’s harder to get into than songs with lyrics. When you make music, do you start with a clear idea or just go with the flow?
I think it’s a bit different for everyone but personally i don’t really see instrumental music vs songs with lyrics as two very different things. In the end it’s still music and it’s here to make you feel something.
That’s usually how I make it too, whenever i find something that triggers some kind of emotion in me I start digging and going deeper into that feeling.
Each track on “The Life in Between” conjures a distinct image, accompanied by a well-defined sound. Was it challenging to create a specific sound that could accurately convey your emotional sensations at that moment?
Not necessarily, it kinda just flows sometimes and that’s how it went for this project. All the tracks were roughly made during a period of a couple months, so they tend to naturally have a similar sound or be coherent as a whole so this does make it easier to finalize a whole project.
A track like “La Nuit” was very straightforward to make, the sample hit me instantly, chops came naturally and so did the drums.
Mayaewk – The Life in Between (artwork)
Another aspect that captivates me is your connection to raw sampling. How much time do you invest in sample research and manipulating the samples?
That’s probably my favorite part of the process, I spend many many hours just going through and listening to records. Sometimes you find the perfect sample right away, sometimes you have to dig deeper. Sometimes you make stuff out of it directly, sometimes the track is too good for you to even touch.
I know a lot of people and especially lazy producers always wanna know what the sample is but to me this is where the fun is you know, going to records shops or thrift stores or anywhere you can dig and find cheap records and then you come home and have to sit through it to discover some of these gems. If i’d just tell the samples to everyone, it would just take away the fun for me and everyone else i think.
Plus if i’m being completely honest, i go through so much music that i barely remember any samples I’ve used.
You also have a strong attachment to your equipment and your production process.
I just love hardware. There’s something about tweaking knobs and buttons that makes you feel like a scientist making magic out of an old machine with only a few pixels green screen display. The MPC2000XL was actually gifted to me by my best friend in highschool.
It felt so complicated at first but so fun to learn and only making the simple loop would feel so satisfying. I did spend way more time with it since then and learn much much more about how to properly use it.
But that’s also the fun part, sometimes with these old machines and in a time where we didn’t have online forums or youtube tutorials, you’d just figure how to do it your own, and sometimes your way was not the most effective at all but it i worked for then you were still happy with it.
Mayaewk artwork
This album is beat tape. It’s rare to find this kind of album in the 2023 market. Are you considering collaboration with French artists in the foreseeable future or do you plan to maintain a focus on instrumental-only albums?
I love thinking about and putting together full projects instead of just doing as many collaborations or singles here and there. I do have some plans to work with others artists and would love to produce albums for others as well.
It would be intriguing to witness the convergence of such disparate sounds. Are there other French or non-French artists, rappers or producers, that you would consider collaborating with?
Yes there’s actually a couple projects in the works with french producers and non producers artists. But like always with these things it’s better not to talk about it too much before it’s actually done to not jinx it.
Shifting the focus to the social aspect, which appears to have played a significant role in your case. What was the experience like when you realized your music was becoming a trend?
It just felt very good and exciting to see people actually get into my music. Especially coming from the scene I’m evolving in where most of your listens come from passive listeners from playlists.
It made me feel so proud to see new people actively listening and enjoying my music. And the thing I’m the most proud of is having achieved this without trying to follow any trend and just making the music I like and nothing else.
Mayawek
Given the uniqueness of social success, do you have concerns about being perceived as a “one-hit wonder” artist? How do you plan to structure your future musical choices?
I know social media doesn’t reflect a real image of what is really happening, I know people attention span is so short these days and they will love you one day and completely forget about you the next one.
But I’m just grateful for the support I’m currently receiving, it just makes me wanna do better and give as much music as I can to the people who enjoy it and will hopefully continue to enjoy it. My plan is to just keep doing my thing and little by little become a strong figure in the music industry.
Last but not the least: do you consider Lofi music your genre of choice, or do you envision exploring different genres in the near future?
I don’t even consider Lofi a real genre to be honest. It means so many different things at the same time. For some people it’s old school made on hardware boombap hiphop instrumentals, for others it’s study chill sleepy beat music, for others it’s just a rainy sounds aesthetics.
What I make is sample based hiphop beats with a heavy boombap influence, if that’s what you call lofi hiphop then fine. I always loved making these types of instrumentals and will probably make it forever but I am also always trying to explore and make different things.