Metamorfosi Remixes Vol.1 colora di nuova luce il già articolato lavoro di Joseph Capriati: attraverso un viaggio alla riscoperta di suoni, si compie la “Metamorfosi”.
Il 2 febbraio 2021 è stato pubblicato da Redimension il Metamorfosi Remixes vol.1, in esclusiva assoluta per Beatport. Un lavoro questo che aggiunge nuovi colori e sapori al già sfumato mondo che Jospeh Capriati aveva costruito nell’album uscito a settembre 2020. Già di suo Metamorfosi ha rappresentato un disco di profonda evoluzione del DJ: come mai? Semplice! Metamorfosi è quel tipo di lavoro che mai vi aspettereste da un artista come Capriati; più complesso, più intimo e, per molti aspetti, non immediato.
Questo primo volume di remix altri non è che un ulteriore tassello verso la più completa comprensione dell’articolato mondo di Metamorfosi; non è difficile pensare che nei prossimi mesi avremo ulteriori volumi di remix.
L’artista napoletano mai come in questo momento sta vivendo una fase delicata della sua vita – leggi il nostro articolo per approfondire – ma “Metamorfosi Remixes vol.1” esprime tutta la forza musicale che un artista come Joseph Capriati è in grado di trasmettere attraverso la sua musica. Senza ulteriori indugi, passiamo all’analisi, ma non prima di aver messo in play l’album del 2020.
Concept
Per ascoltare in modo corretto Metamorfosi Remixes vol.1 è necessario comprenderne l’essenza. L’album è un cofanetto di remix elaborati da terzi che hanno cercato di dare un taglio diverso, e nuovo, ai brani in questione. Sarebbe un errore pensare a qualcosa di totalmente diverso.
La grande efficacia di ogni rework può essere apprezzata solo se in rapporto alla versione originale. Solo attraverso questo costante lavoro di confronto appariranno le differenze (sostanziali) tra i brani.
Metamorfosi Remixes vol.1 si apre con una rielaborazione di “Psychic Journey” ad opera di Steve Rachmad. Se nel brano originale compaiono sonorità molto più cupe – quasi a voler trasmettere il senso di smarrimento a seguito della metamorfosi (meta-morphḗ, l’andare oltre la forma), nel brano di Rachmand abbiamo quasi un inversione di rotta; pur mantenendo lo stesso tema melodico, è percepibile un ritmo molto più incalzante e dinamico.
Questa idea viene portata agli estremi con l’ulteriore remix di “Psychic Journey” realizzato da DJ Stingray – erede del sound electro di Drexciya, originario di Detroit. In questa versione, le melodie dominano completamente e sono – de facto – l’elemento attorno al quale ruota l’intera struttura del brano, a discapito della cassa.
Sonorità
Nelle sonorità proposte, Metamorfosi Remixes vol.1 segna un nuovo sviluppo dei titoli ri-proposti: il distacco dal mood originale è evidente. Sebbene ci sia un comprensivo allontanamento dalle versioni originali, considerando anche il coinvolgimento di vari artisti al progetto, non stupisce la continuità di temi melodici nel rapporto fra “originale” e “remixato”.
Esempio di quanto detto è il brano “Anything is possibile“. Il lavoro sviluppato da Gaetano Parisio – produttore napoletano, noto anche come “Gaetek” – è addirittura ascrivibile più ad un sequel, che ad un remix. Sin dalle prime battute, infatti, la versione di Parisio sembra riprendere la parte conclusiva di quella di Capriati.
Si riduce a questo? Chiaramente no! Sarebbe un banalizzare ridurre la nuova versione di “Anything is possibile” a questo. Diversi gli elementi che si aggiungono: ad esempio, Gaetek propone un clap molto più vivido nel suo brano – contrariamente da Capriati che lo inserisce attraverso un suono sporco, solo nella parte finale del brano.
Fra le aggiunte, abbiamo un maggior spessore nelle melodie. Compare un accompagnamento in crescendo, scolpito attraverso un LPF, che va ad affiancare il tema principale – anch’essa lavorato attraverso un filtro, in questo caso un HPF.
Ad attribuire maggiore dinamicità alla versione di Parisio sono sicuramente i vocals distorti (mancanti nell’originale) e le linee di basso inserite nella parte conclusiva, sfruttate per dare ulteriore ritmo.
Menzione d’onore per il brano “Beautiful Morning“, rimaneggiato dall’artista francese OXIA. Di tutti i brani dell’album, questo è quello che maggiormente rimane legato all’originale – forse anche in virtù di una melodia identitaria. Nonostante ciò, il brano di OXIA si rivolge ad un ascolto più rilassato, complice anche l’utilizzo di bassi meno duri rispetto a quelli usati dall’autore partenopeo.
L’artista francese ha un grande merito: creare il giusto connubio fra le sonorità da club e quelle accattivanti per un rilassato ascoltato da audiofilo.
Stile
Sul piano stilistico questo primo volume di remix coglie nel segno: il lavoro non fa assolutamente rimpiangere la versione originale. Piuttosto è in grado di donare nuova luce a brani già di per sé eclettici.
Ciò che stupisce è sicuramente la sequenza in cui le canzoni si succedono: cercando una corrispondenza fra le due tracklist – quella di Metamorfosi e di Metamorfosi Remixes vol.1 – non è possibile trovare alcun punto di legame. Da ciò possiamo sicuramente dedurre che l’album non è stato pensato come un viaggio che punta ad una conclusione comune – quella di Metamorfosi – bensì come qualcosa a sé stante.
Ciò che guida l’intero sviluppo di Metamorfosi Remixes vol.1 è un aumento progressivo di ritmo che trova la giusta conclusione con la versione di Steve Rachmad di “Love changed me“: l’irruenza e la tensione delle varie tracce, tra suoni di TB-303 e casse profonde, raggiunge una sorta di serenità, di armonia, proprio con il brano dell’artista olandese.
Conclusione
Metamorfosi Remixes vol.1 arricchisce il già ampio parco titoli che la versione originale propone: un disegno – complesso – che vuole presentarsi in tutte le sue sfumature; ogni canzone racchiude in sé tante anime, e il fatto che tanti dj diversi riescano a compartecipare ad un’idea di fondo ne è la dimostrazione
Per approfondire ulteriormente è necessario spendere alcune parole sulla cover del disco: l’immagine sembrerebbe rappresentare un uccello, magari di una fenice – considerando anche il rosso accesso che domina sullo sfondo nero.
Se così fosse, non sarebbe affatto incoerente con quanto viene proposto musicalmente: esattamente come una fenice rinasce dalle sue ceneri diventando più forte, Metamorfosi Remixes vol.1 è una riproposizione che parte dalle solide basi del 2020, per svilupparsi in maniera ancora più vigorosa.
In conclusione, data la bellezza del progetto tanto estetica quanto musicale, Metamorfosi Remixes vol.1 è un disco che risulta essere assolutamente interessante e in grado di entusiasmare l’ascoltatore.