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Proprio ora che credevamo di non ricordarcene più, Moby è tornato a parlare della sua faida iniziata oltre vent’anni fa con Aphex Twin. Nessun rancore, dice Moby, solo la necessità di esprimere una certa tristezza ricordando un vecchio episodio.

È il 1993 e un tour bus porta tre dei maggiori artisti della scena elettronica a suonare in una tournée congiunta in giro per l’America. Sono Moby, Orbital e Aphex Twin. Ha inizio qui la tormentata vicenda di dissapori infiniti tra Moby e Aphex Twin. Secondo il producer inglese, quello americano non sarebbe stato d’accordo a spostarsi durante il tour con loro sul bus, richiedendo per sé un aereo. La motivazione data dal musicista e attivista ambientale Moby, era un’insonnia paralizzante che lo tormentava.

Non siamo sicuri che queste siano il genere di storie dal mondo della musica di cui abbiamo bisogno, ma possiamo usarle per imparare molto degli artisti che sono coinvolti. Riflettendo sul bisogno di Moby di esprimere “la sua tristezza” tornando a far luce su un fatto di ventuno anni fa, forse possiamo capire come l’artista americano non incarni così alla perfezione il suo spirito zen che predica anche attraverso la musica. La teoria yoga del “lascia andare” (inteso come insieme delle pratiche asana, pranayama e meditazione), forse, non fa troppo per lui.

Negli anni Moby ha dimostrato come la sua cultura vegana e zen sia diventata il centro della sua arte. A tal proposito, nel 2016, rese scaricabili in modo gratuito sul suo sito quattro ore di musica per favorire proprio la meditazione e la pratica dello yoga. Ma allora da dove arriva questo suo bisogno di parlare di un episodio così datato e – si credeva – superato? La sua spiegazione è che a ripensarci prova un senso di tristezza piuttosto radicato, tanto da parlarne anche nella sua biografia Porcelain del 2016. Moby ha inoltre dichiarato che, nonostante ami la musica di Aphex Twin, così come ha amato fin dagli albori degli anni ’70 la musica elettronica e la rave culture in generale, per lui sia davvero difficile apprezzare i dischi di un artista che lo disprezza.

Non possiamo essere certi che il disprezzo sia il sentimento realmente covato da Richard David James (in arte Aphex Twin) nei confronti di Moby. Di certo anche lui, che quest’anno festeggia trentadue anni di carriera, non ha mai smentito il suo carattere attraverso affermazioni e interviste. La faida tra i due nacque proprio a causa di una dichiarazione del producer inglese. Dopo il tour del ’93, definì Moby un buffone non riuscendo a spiegarsi perché facessero parte dello stesso tour.

Non fu proprio l’unica uscita infelice di Aphex Twin, che oltre a questo, lo criticò per suonare la chitarra sul palco durante le esibizioni. Ma il carattere di Richard David James ha fatto parlare di sé fin dai suoi esordi. A solo ventiquattro anni rispose a Stockhausen interrogandolo sulla sua capacità di ballare. Questo solo per aver ricevuto dei commenti da parte del “maestro” tedesco sul suo modo troppo ripetitivo di costruire ritmiche nella sua musica.

Ci può dar da pensare come due artisti agli antipodi, anche se del loro calibro e che hanno trovato nella musica la loro forma di comunicazione, siano così interessati a mostrare un lato contorto della propria personalità. Che sia una mera manovra di marketing – e allora lì, il termine “tristezza” usato da Moby si può dire calzi a pennello – o una più libera espressione del loro essere, possiamo dire con quasi totale certezza che questo tipo di rivelazioni non portino nessun tipo di valore aggiunto al percorso professionale di un artista.